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Darkness Tour è il nome con cui è generalmente conosciuta la tournée intrapresa dal cantautore statunitense Bruce Springsteen con la E Street Band nel 1978 in concomitanza con la pubblicazione dell'album Darkness on the Edge of Town. Ad essa ci si riferisce anche come Darkness on the Edge of Town Tour o semplicemente 1978 Tour.[1][2]
Darkness Tour | |||
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Tour di Bruce Springsteen | |||
Album | Darkness on the Edge of Town | ||
Inizio | Buffalo 23 maggio 1978 | ||
Fine | Richfield 1º gennaio 1979 | ||
Tappe | 1 | ||
Spettacoli | 115 | ||
Cronologia dei tour di Bruce Springsteen | |||
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Anticipato da alcune prove generali al Paramount Theater di Asbury Park, il tour iniziò il 23 maggio a Buffalo, pochi giorni prima dell'uscita dell'album Darkness on the Edge of Town avvenuta il 2 giugno, e proseguì fino al 1º gennaio 1979 dopo 115 concerti tenutisi prevalentemente in sale da concerto e teatri, attraversando più volte gli Stati Uniti da est a ovest con alcune escursioni in Canada.[3][4] Springsteen aveva sempre preferito evitare concerti in locali di grandi dimensioni, per il timore di perdere il contatto col pubblico, ma la grande richiesta di biglietti e le necessità economiche legate alla lunga causa col suo vecchio manager Mike Appel da poco conclusa lo costrinsero a accettare per la prima volta esibizioni in alcuni grandi palazzetti sportivi come il Madison Square Garden di New York, il Forum di Inglewood, il Garden di Boston e lo Spectrum di Filadelfia.[5]
Con un repertorio in crescita grazie alle canzoni del nuovo disco, oltre a quelle scartate o donate ad altri artisti, la durata dei concerti del tour del 1978 aumentò visibilmente fino a raggiungere le tre ore, tanto che Springsteen decise di introdurre la novità di una pausa a metà dell'esibizione.[6]
Venivano tipicamente suonate dalle 21 alle 25 canzoni a sera. L'apertura era di norma Badlands, la stessa canzone che apriva il nuovo album, seguita da altre canzoni dello stesso disco inframezzate da Spirit in the Night. Durante questa canzone il cantautore scendeva dal palco e cantava immerso nella folla delle prime file insieme a Clarence Clemons chiamando il pubblico ad accompagnarlo nel ritornello.[7]
Pezzo forte della prima parte era la lunghissima versione di Prove It All Night, brano pubblicato senza grande successo come primo singolo tratto da Darkness on the Edge of Town nel maggio del 1978. La canzone, che si dilatava oltre sette minuti, ma che verso la fine del tour arrivò a superare i dieci, iniziava con una lunga introduzione di Roy Bittan al pianoforte e un assolo di chitarra di Springsteen in un crescendo fino all'attacco del riff iniziale; la coda della canzone, sempre con uno scatenato assolo chitarristico sopra le note dell'organo di Dan Federici, era molto allungata rispetto alla versione originale.[8] Prove It All Night, che nella versione in studio era stata definita dal critico musicale Dave Marsh «sottile come un volantino», acquistò nelle esibizioni dal vivo un carattere potente e esplosivo e, con la diffusione delle registrazioni non ufficiali dei concerti, divenne uno dei pezzi preferiti dagli appassionati di Springsteen.[9]
Seguiva un momento più calmo con Racing in the Street collegata senza soluzione di continuità dal pianoforte di Bittan a Thunder Road. La fine della prima parte era normalmente affidata a Jungleland, mentre la seconda si apriva di norma con Paradise di the "C", un rhythm and blues strumentale dominato dal sassofono di Clemons. La conclusione era affidata alla divertente Rosalita (Come Out Tonight) durante la quale Springsteen presentava con grande enfasi i membri della E Street Band.[10]
Growin' Up (letteralmente "crescere", "diventare adulti") era interrotta da un monolgo comico durante il quale Springsteen raccontava delle storie, apparentemente autobiografiche e dedicate alla sua adolescenza, delle quali erano spesso protagonisti i suoi genitori e nelle quali coinvolgeva gli amici "Miami" Steve Van Zandt e Clarence "Big Man" Clemons. Uno dei temi preferiti dal cantautore era quello della «stramaledetta chitarra» («goddamned guitar» nell'originale).[11]
«There were two things that were unpopular in my house: one was me and the other one was my guitar.»
«C'erano due cose impopolari a casa mia: una ero io, l'altra era la mia chitarra.»
Springsteen proseguiva raccontando di come il padre non sopportasse il suono della «stramaledetta chitarra» e fosse arrivato ad affumicare la stanza dove il giovane Bruce si esercitava attraverso un condotto di aerazione collegato allo scarico della stufa della cucina, costringendolo a rifugiarsi in soffitta per continuare a suonare in pace.[12] Il padre gli consigliava di intraprendere la carriera di avvocato piuttosto che perdere tempo con la chitarra e la madre quella di scrittore. Il protagonista, non convinto a lasciar perdere con la musica in favore di una occupazione più sicura, si rivolgeva per un consiglio prima al prete della sua parrocchia e poi, tramite "Big Man", riusciva a parlare con Dio che gli confidava l'esistenza di un Undicesimo Comandamento:[13]
«Let it rock!»
«Che sia il rock!»
Altre versioni del monologo riguardavano l'incontro con una zingara oppure con un uomo venuto dallo spazio capaci di esaudire i desideri. Tutte le storie si concludevano allo stesso modo: il desiderio del giovane protagonista e il suo destino erano diventare un rocker. L'incontro tra Springsteen e Clemons con la zingara divenne poi un elaborato sketch durante la tournée di Born in the U.S.A..
La tournée del 1978 è considerata una delle più celebri di sempre, paragonata dalla critica a quella di Bob Dylan con la The Band del 1966 o a quelle dei Rolling Stones del 1969 e del 1972 e a quella dei The Who del 1969.[5] Nonostante non abbia raggiunto i livelli di gigantismo e di popolarità degli anni ottanta e degli anni duemila, il Darkness Tour contribuì in modo fondamentale ad accrescere la reputazione di Springsteen come il miglior perfomer del rock di quegli anni.[14]
L'accoglenza del pubblico fu buona nelle città dove Springsteen aveva il maggior seguito, Boston, Filadelfia, New York e in California, ma altrove le vendite dei biglietti non furono soddisfacenti, in particolare nel sud degli Stati Uniti. A Kalamazoo nel Michigan, il risultato fu tale che Springsteen si offrì di rimborsare gli organizzatori per le perdite subite.[15] Secondo Lynn Goldsmith, fotografa del tour e all'epoca fidanzata di Springsteen, anche quando c'era poco più di mezzo locale pieno, il livello delle prestazioni di Springsteen non cambiava mai indipendentemente dalla quantità degli spettatori.[16]
Data[4][17] | Città | Nazione | Impianto |
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23 maggio 1978 | Buffalo | Stati Uniti | Shea's Performing Arts Center |
24 maggio 1978 | Albany | Palace Theatre | |
26 maggio 1978 | Filadelfia | Spectrum | |
27 maggio 1978 | |||
29 maggio 1978 | Boston | Boston Music Hall | |
30 maggio 1978 | |||
31 maggio 1978 | |||
2 giugno 1978 | Annapolis | Halsey Field House | |
3 giugno 1978 | Uniondale | Nassau Veterans Memorial Coliseum | |
5 giugno 1978 | Toledo | Toledo Sports Arena | |
6 giugno 1978 | Indianapolis | Indiana Convention Center | |
8 giugno 1978 | Madison | Dane County Memorial Coliseum | |
9 giugno 1978 | Milwaukee | MECCA Arena | |
10 giugno 1978 | Bloomington | Metropolitan Sports Center | |
13 giugno 1978 | Iowa City | Hancher Auditorium | |
14 giugno 1978 | Omaha | Civic Auditorium Music Hall | |
16 giugno 1978 | Kansas City | Memorial Hall | |
17 giugno 1978 | Saint Louis | Kiel Auditorium | |
20 giugno 1978 | Morrison | Red Rocks Amphitheatre | |
23 giugno 1978 | Portland | Paramount Theatre | |
24 giugno 1978 | |||
25 giugno 1978 | Seattle | Paramount Northwest Theatre | |
26 giugno 1978 | Vancouver | Canada | Queen Elizabeth Theatre |
29 giugno 1978 | San Jose | Stati Uniti | San Jose Center for the Performing Arts |
30 giugno 1978 | Berkeley | Berkeley Community Theatre | |
1 luglio 1978 | |||
5 luglio 1978 | Inglewood | The Forum | |
7 luglio 1978 | West Hollywood | Roxy Theatre | |
8 luglio 1978 | Phoenix | Veterans Memorial Coliseum | |
9 luglio 1978 | San Diego | San Diego Sports Arena | |
12 luglio 1978 | Dallas | Dallas Convention Center Theater | |
14 luglio 1978 | San Antonio | Memorial Auditorium | |
15 luglio 1978 | Houston | Sam Houston Coliseum | |
16 luglio 1978 | New Orleans | Municipal Auditorium | |
18 luglio 1978 | Jackson | Jackson Municipal Auditorium | |
19 luglio 1978 | Memphis | Dixon-Myers Hall | |
21 luglio 1978 | Nashville | Nashville Municipal Auditorium | |
28 luglio 1978 | Miami | Jai Alai Fronton | |
29 luglio 1978 | St. Petersburg | Bayfront Center Arena | |
31 luglio 1978 | Columbia | Township Auditorium | |
1 agosto 1978 | Charleston | Gaillard Municipal Auditorium | |
2 agosto 1978 | Charlotte | Charlotte Coliseum | |
4 agosto 1978 | Charleston | Charleston Civic Center | |
5 agosto 1978 | Louisville | Louisville Gardens | |
7 agosto 1978 | Kalamazoo | Wings Stadium | |
9 agosto 1978 | Cleveland | Agora Theatre and Ballroom | |
10 agosto 1978 | Rochester | Rochester Community War Memorial | |
12 agosto 1978 | Augusta | Augusta Civic Center | |
14 agosto 1978 | Hampton | Hampton Coliseum | |
15 agosto 1978 | Landover | Capital Centre | |
18 agosto 1978 | Filadelfia | Spectrum | |
19 agosto 1978 | |||
21 agosto 1978 | New York | Madison Square Garden | |
22 agosto 1978 | |||
23 agosto 1978 | |||
25 agosto 1978 | New Haven | New Haven Veterans Memorial Coliseum | |
26 agosto 1978 | Providence | Providence Civic Center | |
28 agosto 1978 | Pittsburgh | Stanley Theatre | |
29 agosto 1978 | |||
30 agosto 1978 | Richfield | Richfield Coliseum | |
1 settembre 1978 | Detroit | Masonic Temple Theatre | |
3 settembre 1978 | Saginaw | Saginaw Civic Center | |
5 settembre 1978 | Columbus | Veterans Memorial Auditorium | |
6 settembre 1978 | Chicago | Uptown Theatre | |
9 settembre 1978 | Notre Dame | Athletic & Convocation Center | |
10 settembre 1978 | Cincinnati | Riverfront Coliseum | |
12 settembre 1978 | Syracuse | Syracuse Memorial Auditorium | |
13 settembre 1978 | Springfield | Springfield Civic Center | |
15 settembre 1978 | New York | The Palladium | |
16 settembre 1978 | |||
17 settembre 1978 | |||
19 settembre 1978 | Passaic | Capitol Theatre | |
20 settembre 1978 | |||
21 settembre 1978 | |||
25 settembre 1978 | Boston | Boston Garden | |
29 settembre 1978 | Birmingham | Boutwell Memorial Auditorium | |
30 settembre 1978 | Atlanta | Fox Theatre | |
1 ottobre 1978 | |||
1 novembre 1978 | Princeton | Jadwin Gymnasium | |
2 novembre 1978 | Landover | Capital Centre | |
4 novembre 1978 | Burlington | Patrick Gym] | |
5 novembre 1978 | Durham | UNH Field House | |
7 novembre 1978 | Ithaca | Barton Hall | |
8 novembre 1978 | Montréal | Canada | Forum de Montréal |
10 novembre 1978 | St. Bonaventure | Stati Uniti | Reilly Center |
12 novembre 1978 | Troy | RPI Field House | |
14 novembre 1978 | Utica (New York) | Utica Memorial Auditorium | |
16 novembre 1978 | Toronto | Canada | Maple Leaf Gardens |
17 novembre 1978 | East Lansing | Stati Uniti | Munn Ice Arena |
18 novembre 1978 | Oxford | Millett Hall | |
20 novembre 1978 | Champaign | Assembly Hall | |
21 novembre 1978 | Evanston | McGaw Hall | |
25 novembre 1978 | Saint Louis | Kiel Opera House | |
27 novembre 1978 | Milwaukee | MECCA Arena | |
28 novembre 1978 | Madison | Dane County Memorial Coliseum | |
29 novembre 1978 | St. Paul | St. Paul Civic Center Arena | |
1 dicembre 1978 | Norman | Lloyd Noble Center | |
3 dicembre 1978 | Carbondale | SIU Arena | |
5 dicembre 1978 | Baton Rouge | LSU Assembly Center | |
7 dicembre 1978 | Austin | Special Events Center | |
8 dicembre 1978 | Houston | The Summit | |
9 dicembre 1978 | Dallas | Dallas Convention Center Arena | |
13 dicembre 1978 | Tucson | Tucson Community Center Arena | |
15 dicembre 1978 | San Francisco | Winterland Ballroom | |
16 dicembre 1978 | |||
19 dicembre 1978 | Portland | Paramount Theatre | |
20 dicembre 1978 | Seattle | Seattle Center Arena | |
27 dicembre 1978 | Pittsburgh | Stanley Theatre | |
28 dicembre 1978 | |||
30 dicembre 1978 | Detroit | Cobo Arena | |
31 dicembre 1978 | Richfield | Richfield Coliseum | |
1 gennaio 1979 | |||
La scaletta tipica dei concerti aveva come nucleo centrale le canzoni del nuovo album Darkness on the Edge of Town e quelle del precedente Born to Run, anche se alcune canzoni dei suoi primi album erano momenti irrinunciabili della scaletta (come la conclusiva Rosalita). Sprinsteen propose diverse cover di artisti da lui amati in gioventù (soprattutto pezzi rock 'n' roll) oltre a diverse inedite canzoni scartate da Darkness.[4][17] Secondo i dati forniti dal sito web specializzato setlist.fm, la seguente è stata la scaletta adottata con maggiore frequenza durante il Darkness Tour[18]:
Greetings from Asbury Park, N.J.
The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle
Altre
Alcuni concerti della tournée furono registrati professionalmente a cura del tecnico del suono Jimmy Iovine per essere trasmessi dalle stazioni radio FM statunitensi.[5] Il concerto al Roxy Theatre di West Hollywood del 7 luglio fu diffuso dall'emittente KMET di Los Angeles, mentre quello all'Agora di Cleveland dalla radio cittadina WMMS e da diverse emittenti del Midwest.[19] L'esibizione del 19 settembre a Passaic nel New Jersey fu trasmessa dalla WNEW-FM di New York e da diverse stazioni radio della Costa Est e, insieme alle due esibizioni successive nello stesso luogo, fu ripreso in video mediante l'impianto fisso di telecamere in bianco e nero del Capitol Theatre. Il concerto a Atlanta del 30 settembre fu trasmesso simultanemante da diverse emittenti del Sud Est degli Stati Uniti, mentre quello al Winterland Ballroom del 15 dicembre dalla KSAN di San Francisco. Questi cinque concerti in particolare divennero tra i più famosi di Springsteen e, dopo essere stati ritrasmessi più volte in replica nel corso degli anni, fornirono il materiale per la realizzazione di un gran numero di bootleg molto diffusi tra gli appassionati. In particolare Live in the Promised Land (conosciuto anche come The Winterland Night), con il concerto di San Francisco del 15 dicembre, è considerato il disco pirata "per eccellenza" e, dopo innumerevoli ristampe su vinile e su CD, avrebbe venduto circa 100 000 copie.[17][20][21][22][23][24]
Otto brani registrati al Roxy e uno durante la seconda serata a San Francisco il 16 dicembre furono inclusi nel primo album dal vivo di Springsteen, Live/1975-85 del 1986.[25]
Un video promozionale, il primo per Springsteen, ripreso durante l'esecuzione di Rosalita nel concerto a Phoenix dell'8 luglio, fu diffuso all'inizio degli anni ottanta dagli allora nascenti canali televisivi musicali.[2] Fu poi incluso nella prima raccolta di videoclip del cantautore e, insieme ad altri filmati dello stesso concerto, in uno dei DVD contenuti nell'edizione speciale di Darkness on the Edge of Town pubblicata nel 2010.[26] Lo stesso cofanetto contiene anche il filmato dell'intero concerto tenuto a Houston l'8 dicembre, il primo del Darkness Tour reso disponibile integralmente attraverso i canali ufficiali.[27]
Nel 2014 la registrazione restaurata digitalmente del concerto dell'Agora di Cleveland fu reso disponibile per il download attraverso il sito ufficiale di Springsteen nei formati MP3, lossless con qualità CD-Audio e in alta definizione a 24 bit/192 kHz oppure come tradizionali album in formato CD.[28] Negli anni successivi sullo stesso canale di vendita sono stati resi disponibili altri concerti della tournée, tra i quali quello del Roxy Theatre, quelli di Passaic del 19 e del 20 settembre, quello di Huston già pubblicato in video, quelli di San Francisco del 15 e 16 dicembre e quello di Atlanta del 30 settembre.[29]
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