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pilota automobilistico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Danilo Tesini (Verona, 16 gennaio 1925 – 15 luglio 2008) è stato un pilota automobilistico italiano, costruttore di auto e motori da competizione, inventore di brevetti.
Danilo Tesini | |
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Nazionalità | Italia |
Automobilismo | |
Amico di Tazio Nuvolari e meccanico di fiducia di Maria Callas, Danilo Tesini[1] è stato pilota e costruttore di bolidi sport, le MARTES (acronimo di “Modifiche Auto Riparazioni Tesini”)[2][3][4], che negli anni cinquanta meritarono i complimenti personali dei fratelli Maserati (sua in quegli anni – 1948 – fu la realizzazione del primo motore al mondo con testata bialbero di 1100 cc) e un invito ufficiale da parte di Enzo Ferrari a trasferirsi come tecnico nel reparto corse di Maranello, invito che Tesini rispettosamente declinò.
Dall'officina del giovane artigiano veronese, passarono molti personaggi di spicco dell'epoca[5]. Tra questi, il conte Galeazzo Ciano, il maresciallo Albert Kesselring, Carlo Abarth, Alberto Ascari, Giulio Cabianca e, come detto, la cantante lirica Maria Callas e Tazio Nuvolari, mentore dell'allora giovane Tesini.
Come pilota corse su varie auto dal 1950 al 1961[6][7]. Su una di queste fece conoscere agli appassionati italiani il marchio Lotus e il nome del suo creatore, quello dell'allora sconosciuto Colin Chapman. Tutto accadde nel 1959 dopo un incontro a Londra con lo stesso Chapman e gli ingegneri Costin e Bennet, pronti a condividere l'idea di far correre in Italia la Lotus XI.
Anticipatore di tempi e ideatore di brevetti meccanici, si fece conoscere in Italia e all'estero per la sua raffinata arte e precisione tecnica: qualità che gli valsero l'appellativo di “mago dei carburatori”, con preparazioni esclusive su auto stradali della grande serie e sportive di razza come Ferrari, Maserati, Porsche e Lamborghini, queste ultime ufficialmente assistite nell’officina di Verona per conto della Casa di Sant’Agata Bolognese.
Dal 1973[8] visse una seconda giovinezza agonistica[9], guidando prima i prototipi di Dallara e, dal 1975, le bisposto Osella[10][11], partecipando al Mondiale Marche e all'Europeo classe 2 litri, alternando il volante con Lella Lombardi ed Ermanno Pettiti[12], sfidando campioni del calibro di Jacky Ickx, Jochen Mass, Vittorio Brambilla e Arturo Merzario. Chiuse la carriera nel 1980 all'età di 55 anni, misurandosi nell'europeo F.2[13] con la Chevron ex Siegfried Stohr sui temibili 23 km del vecchio Nurburgring.[14]
Smessi i panni di pilota, rivestì quelli di preparatore e fan seguendo il figlio Nicola – oggi giornalista e fondatore della scuole di guida Drift Fun Day e SuperCarControl – sui campi di gara della F.3, F.3000 e del Mondiale Turismo targati anni ‘80. Senza però mai smettere di elaborare i “cuori” meccanici delle vetture stradali e dei bolidi da corsa ottenendo, sul suo banco prova motori da 1000 cv, nuovi primati prestazionali. Primati raggiunti sui motori F.2 BMW e gli Alfa Romeo F.3, sugli ufficiali V6 biturbo delle Maserati impegnate nel mondiale turismo e i vincenti 2 litri del monomarca Opel-Lotus montati sulla monoposto dell’allora nastro nascente Rubens Barrichello.
Nella seconda metà degli anni '90 distribuì per l'Italia le vetture artigianali inglesi Marcos e a 78 anni, tentò nuovamente di ottenere la licenza dopo un test sulla Sport Promec da 650 cv.
Morì nel 2008 dopo una lunga malattia[15]. Nel 2010, l'Associazione della Scienza e Tecnica di Verona ha inserito il nome di Danilo Tesini tra i “Personaggi del mondo Scientifico e Tecnologico veronese”[16].
Il nome di Danilo Tesini e della Martes sono inseriti nell’archivio dei costruttori automobilistici internazionali “Automobile Manufacturers Worldwide Registry”[17][18].
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