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azienda italiana costruttrice di impianti siderugici Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Danieli (nome completo: Danieli & C. Officine Meccaniche SpA) è una multinazionale italiana con sede a Buttrio (Udine) ed è uno dei leader a livello mondiale nella produzione di impianti siderurgici, con particolare distacco nel settore dei prodotti lunghi, del cui mercato mondiale detiene oltre il 90% di quota. È quotata nell'indice FTSE Italia Mid Cap della Borsa di Milano.
Danieli & C. Officine Meccaniche | |
---|---|
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Borse valori | Borsa Italiana: DAN Borsa Italiana: DANR |
ISIN | IT0000076502 |
Fondazione | 1914 a Brescia |
Fondata da | Mario e Timo Danieli |
Sede principale | Buttrio |
Persone chiave |
|
Settore | Metalmeccanica |
Prodotti | Impianti siderurgici chiavi in mano |
Fatturato | 4,102 miliardi €[1] (30 giugno 2023) |
Utile netto | 244 milioni di €[1] (30 giugno 2023) |
Dipendenti | 9732[1] (2023) |
Slogan | «Innov-Action to be a step ahead in CapEx and OpEx[2]» |
Sito web | www.danieli.com/ |
La Danieli è stata fondata nel 1914 quando i fratelli Mario e Timo Danieli, originari della Valsugana, acquisiscono a Brescia le Acciaierie Angelini. Dopo la prima guerra mondiale i due fratelli si separano e nel 1929 Mario trasferisce a Buttrio la produzione di attrezzature per la lavorazione d'acciaio e macchine ausiliarie per gli impianti di laminazione. Nel secondo dopoguerra la società, guidata dal figlio di Mario, Luigi, e denominata Danieli & C, sceglie di concentrarsi nella produzione di macchine per l'industria siderurgica.
Nella seconda metà degli anni settanta, quando il settore siderurgico entra in crisi a causa di un eccesso di capacità produttiva, Luigi Danieli adotta una strategia diversa: passare gradualmente dalla costruzione di macchine per la siderurgia alla consegna di impianti chiavi in mano. Nel 1976 la società si aggiudica la progettazione e la realizzazione di un'acciaieria da 500.000 tonnellate nel Brandeburgo, nella Germania Est.[3] [4] Nel 1979 la società ha un fatturato di oltre 130 miliardi di lire realizzati per l'80% all'estero e impiega 1600 persone.[5]
Nel 1983 la Danieli, specializzata nella realizzazione di miniacciaierie acquisisce commesse in Unione Sovietica e in Nordafrica. Nel 1984 è quotata alla Borsa di Milano. Nel 1985 è completato negli Stati Uniti il primo impianto per la produzione e laminazione diretta di acciai di qualità.[6] A metà degli anni ottanta il settore siderurgico incontra di nuovo difficoltà e l'azienda decide di adottare una diversa strategia per restare competitivi: Cecilia Danieli e Gianpietro Benedetti spingono per una forte ristrutturazione, in linea con una strategia di internazionalizzazione ed ampliamento dei prodotti, mentre diversa è la posizione del resto della famiglia[7]. Alla fine, il 58% delle azioni ordinarie viene ceduto alla SIND (Società Impianti Industriali, detenuta al 50% da Cecilia Danieli e al 50% da Gianpietro Benedetti)
Con il nuovo assetto societario prosegue l’acquisizione di aziende internazionali. Nel 1987 la Danieli acquisisce il gruppo svedese Morgårdshammar, specialista in impianti di laminazione per acciai speciali e successivamente la Wean United (USA), Rotelec (Francia) e Sund (Svezia). Il fatturato dell’azienda è infatti in costante crescita, toccando 1.900 milioni di Lire nel 2000, con 3.200 dipendenti[8].
Nel giugno 1999 Cecilia Danieli scompare ad Aviano (aveva 56 anni).
Dopo la prematura scomparsa di Cecilia Danieli nel 1999[9], Gianpietro Benedetti assume la Presidenza, mantenendo anche il ruolo di CEO. Continua la crescita internazionale dell'azienda che conta cinque centri produttivi (Buttrio, Pittsburgh, Parigi, in Svezia e in Germania): vengono aperte sedi in Cina (a Pechino e Shanghai), costituisce la Danieli Far East in Thailandia e la Danieli Volga in Russia, con il lancio di centri di servizi in Austria e Brasile. Questo porta anche all’ampliamento della gamma di prodotti.
Nel 2009, entra nel consiglio d'amministrazione della società Giacomo Mareschi Danieli, ventinovenne, che lavora nel gruppo dal 2006.[10] In azienda anche Anna, gemella di Giacomo e Camilla Benedetti.[11] In questo anno, il fatturato raggiunge i 3,2 miliardi di Euro, con un utile di 135 milioni, con circa 9.400 dipendenti.[12]
Nel 2018 viene fondata la Danieli Academy, nata per gestire lo sviluppo delle competenze delle risorse umane attraverso la collaborazione con centinaia di università nel mondo.[13]
Nel 2022 è accusata dal governo Ucraino oltre che da varie organizzazioni per i diritti umani di essere "sponsor internazionale della guerra", Danieli collabora con la Russia e quindi con l'esercito della federazione attraverso la sua società Danieli Volga nonostante l'entrata in vigore delle sanzioni dopo l'invasione dell'Ucraina.[14][15][16] Danieli ha però annunciato di lasciare il mercato russo in quanto l’evoluzione degli scenari geopolitici rende impossibili le relazioni commerciali e la presenza in quel Paese e ha confermato di aver sempre operato nel rispetto delle sanzioni.[17][18]
Il 28 Aprile 2024 scompare a 81 anni, dopo una breve malattia, il Presidente Gianpietro Benedetti[19].
Nel 2017 (bilancio chiuso il 30 giugno) i ricavi hanno toccato i 2,49 miliardi di euro con un utile di 59 milioni.[20] Al 30 giugno 2018 il fatturato ha toccato i 2,70 miliardi di euro (+2%), Ebitda a 228 milioni pari al 13%, Ebit a 103 (48%), utile di 58,4 milioni.[1] Nel 2019 (bilancio chiuso il 30 giugno), i ricavi sono saliti a 3 miliardi di euro, con un utile netto di 67 milioni, Ebitda a 239,2 milioni, Ebit a 101,51[21]. Al 30 giugno 2020 il fatturato registrato è di 2,8 miliardi di euro, con utile netto di 62,4 milioni[22], Ebitda a 187,7 milioni, Ebit a 91,6.
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