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disc jockey e musicista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Daniele Baldelli (Cattolica, 12 novembre 1953) è un disc jockey italiano.
Daniele Baldelli | |
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Nazionalità | Italia |
Genere | Cosmic disco[1] |
Periodo di attività musicale | 1969 – in attività |
Ricordato per essere stato uno dei primi DJ in Italia,[1] Baldelli è considerato l'inventore della afro/cosmic.
Baldelli iniziò la sua carriera nel 1969 "mettendo dischi" presso il Tana Club Discotheque di Cattolica, servendosi di due giradischi e anticipando di alcuni anni la nascita del disc jockey moderno.[1][2] L'anno seguente fondò il Tabù Club di Cattolica, lavorandovi come disc jockey residente fino al 1975.[2] Nel settembre 1977 Baldelli sostituì, alternandosi con Claudio "Mozart" Rispoli, i disc jockey della Baia degli Angeli Bob Day e Tom Sison, che tornarono negli Stati Uniti.[1][2] In questo periodo, Baldelli tentò di dare un'impronta personale al suo stile, trasmettendo la musica contenuta nei lati B dei 45 giri oppure brani insoliti. Questo approccio è evidente soprattutto durante i suoi set al Cosmic di Lazise, discoteca per la quale lavorò dal 1979 al 1984, anno della sua chiusura, e nella quale il disc jockey metteva brani, sebbene manipolati nella loro velocità bpm, di artisti come Manu Dibango, Cat Stevens, Kraftwerk, Fela Kuti e Genesis. Secondo molti all'epoca, l'approccio sonoro di Baldelli avrebbe portato alla nascita di un vero e proprio stile, conosciuto come "afro disco" per la presenza di suoni percussivi (questo sebbene egli avesse affermato che in questo stile «di afro c'era ben poco»).[2]
A partire dall'inizio del nuovo millennio, Baldelli avviò a più riprese due collaborazioni con Marco Dionigi e DJ Rocca, che fruttarono alcuni album e singoli. Oggi Daniele Baldelli prosegue la sua attività come disc jockey in tutto il mondo.[1]
Nel dicembre 2024 esce il documentario A Cosmic life in cui Baldelli, e tanti ospiti famosi, raccontano la musica e le discoteche dagli anni 1970 fino ad oggi.
Baldelli possiede una collezione di 65.000 dischi in vinile.[1]
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