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La cutleria (Cutleria wilmarthi) è un tetrapode estinto, appartenente ai pelicosauri. Visse nel Permiano inferiore (circa 300 - 290 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.
Cutleria | |
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Ricostruzione di Cutleria wilmarthi | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Synapsida |
Ordine | Pelycosauria |
Sottordine | Eupelycosauria |
Superfamiglia | Sphenacodontoidea |
Genere | Cutleria |
Specie | C. wilmarthi |
Questo animale è noto per un singolo esemplare incompleto, che tuttavia permette di ricostruirne l'aspetto. L'intero animale doveva essere lungo circa un metro e mezzo, con un cranio alto e corto dotato di denti aguzzi. Rispetto ad altri animali simili come Haptodus e Palaeohatteria, Cutleria se ne differenziava per alcune caratteristiche craniche. In particolare, questo animale era dotato di un osso lacrimale molto grande, con un processo suborbitale distinto. Altre caratteristiche che permettono di distinguerlo da pelicosauri simili sono il lungo processo anteriore del frontale (che formava almeno due terzi della lunghezza dell'osso) e il processo posteriore corto, un forame pineale vicino al limite posteriore del parietale, e denti marginali dotati di bordi taglienti. La scapola, inoltre, era larga nella parte distale.
Cutleria wilmarthi è conosciuto solo per l'olotipo (USNM 22099), frantumato ma conservato tridimensionalmente, con un cranio quasi completo e uno scheletro postcraniale parziale (compresa la colonna vertebrale, alcune costole, parte dei cinti ed elementi degli arti). È stato ritrovato nei pressi di Placerville (Contea di San Miguel, Colorado) nella Formazione Cutler, risalente all'Asseliano - Sakmariano medio della serie cisuraliana, circa 299-290 milioni di anni. La prima descrizione di questo animale venne operata da Lewis e Vaughn nel 1965.
Alla stessa specie venne inizialmente assegnato anche l'esemplare MCZ 2987, una punta di rostro e alcuni denti ritrovati a 2,5 km dalla località tipo. Una ridescrizione degli sfenacodonti da parte di Michel Laurin (1993 e 1994), ha rivelato che questo materiale non può essere assegnato ad alcuno sfenacodonte noto. Sebbene i denti siano anch'essi taglienti senza dentellature, sono più bulbosi, non fortemente compressi lateralmente e non curvi distalmente. Poiché il materiale è molto frammentario, non è stato istituito un nuovo genere.
Cutleria venne inizialmente assegnato al clade Haptodontinae da Lewis e Vaughn (1965) sulla base di somiglianze con Haptodus baylei e H. longicaudata (ora noto come Palaeohatteria). Currie (1977) descrisse il secondo aptodontino dal Nord America, Haptodus garnettensis, e due anni dopo, nel 1979, considerò tutti gli aptodontini europei, così come C. wilmarthi, conspecifici con Haptodus baylei. Più tardi, Laurin (1993 e 1994) hanno ritenuto il gruppo degli Haptodontinae un grado polifiletico di sfenacodonti basali, e hanno quindi riconvalidato Cutleria così come altri generi e specie.
Laurin (1994) e Fröbisch et al. (2011) hanno considerato Cutleria come sister taxon del gruppo degli Sphenacodontoidea, mentre un'analisi molto più ampia compiuta da Benson (2012), ha indicato Cutleria lo sfenacodontide più basale. Benson ha riconosciuto tre sinapomorfie tra Cutleria e gli sfenacodontidi più derivati: il frontale è superiore a 2,5 volte la lunghezza del parietale (così come era già stato notato da Laurin nel 1994), una superficie superiore dell'osso temporale fortemente inclinato posteroventralmente (ma assente in Secodontosaurus), ed un centrale laterale che copre le estremità prossimali dal primo al terzo carpale distale. Tuttavia, solo un ulteriore step è necessario per porre Cutleria al di fuori del clade Sphenacodontidae, come sister taxon di Sphenacodontoidea (ovvero il nodo "Therapsida + Sphenacodontidae"). Il cladogramma qui sotto mostra la posizione filogenetica di Cutleria tra i sinapsidi secondo Benson (2012).
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