Costanziaco
isola scomparsa della Laguna di Venezia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Costanziaco o Costanziaca era un fiorente centro abitato, da tempo scomparso, della Laguna Veneta, posto a nord-est di Torcello.
Costanziaco | |
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Cronologia | |
Fondazione | 650 (?) |
Fine | 1439 |
Causa | abbandono per insalubrità ambientale |
Localizzazione | |
Stato attuale | Italia |
Località | nei pressi di Torcello |
Coordinate | 45°30′00″N 12°26′24″E |
Cartografia | |
Fu fondata durante l'età barbarica da fuggiaschi dell'entroterra, così come Torcello, Burano, Mazzorbo, Murano e la stessa Venezia. In particolare, la tradizione indica il 650 come data di fondazione per almeno due delle sette chiese che aveva la città.
Il nome sarebbe legato al personale Costantino a ricordo di un personaggio rilevante se non del noto imperatore romano; altre ipotesi lo correlano a Costanzo, marito di Galla Placidia, o lo fanno derivare dalle legioni Costantiacae che, secondo Ammiano Marcellino, stazionavano in zona.
Il centro era contiguo ad Ammiana, da cui forse dipendeva, e questa vicinanza ha creato non poche difficoltà agli storici attuali nel ricostruirne i confini. Si ritiene che gli abitati fossero separati da una terza località, l'isola di Centranica, che avrebbe dato il nome all'attuale palude della Centrega.
Costanziaco è indirettamente citata in un documento risalente al dogato di Tribunio Menio (fine X secolo), dove si ricorda un Dominicus, filius Georgii Gambasyrica, de Costanciaco. Una bolla del 1064, invece, emessa da papa Alessandro II cita esplicitamente alcuni monasteri e la pieve di Costanziaco. Come testimonia un documento del 1105, era amministrata da un gastaldo.
Il centro era costituito da quattro isole che formavano le due contrade di Costanziaco Maggiore e Costanziaco Minore, collocati rispettivamente sulle rive destra e sinistra di un ramo del Sile che qui sfociava. Vi si contavano, come già accennato, due pievi (Santi Sergio e Bacco e Santi Massimo e Marcelliano) e altre cinque chiese, talvolta associate a un monastero (San Matteo, Santi Giovanni e Paolo, San Pietro, Sant'Adriano, San Mauro).
Le monache di Sant'Adriano furono le ultime ad andarsene, nel 1439, quando Costanziaco era abbandonata ormai da secoli. I motivi riguardavano le mutate condizioni ambientali della Laguna, dovute specialmente all'intervento antropico (deviazioni di immissari). Si constatava in particolare l'aumento della malaria e l'erosione degli argini.
Nel XVII secolo si tentò di recuperare la zona per adibirla a campagna coltivabile, ma invano. Il convento di Sant'Ariano venne del tutto smantellato (fu utilizzato per recuperarne il materiale edile) e fu ampliato il già esistente cimitero perché raccogliesse le spoglie di defunti già sepolti a Venezia. Ciò che restava all'interno del cimitero è stato recentemente spianato e gli accessi dalle mura chiusi.
La zona di Costanziaco è attualmente un prezioso sito da cui è possibile rinvenire le testimonianze dell'antico splendore (palafitte, vasi, urne, piatti, mattoni ecc.). L'area coincide con le attuali isole di:
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