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In astrodinamica, la costante gravitazionale planetaria o parametro gravitazionale standard () di un corpo celeste è il prodotto della costante gravitazionale per la massa del corpo centrale:
L'unità di misura nel Sistema internazionale di unità di misura (SI) è espressa in m3 s−2; tuttavia la rappresentazione in km³/s² è frequentemente utilizzata nella letteratura scientifica e nella navigazione spaziale.
Se si considera un sistema a due soli corpi dove il corpo centrale abbia una massa molto maggiore del corpo orbitante, come nel caso di un satellite artificiale che orbita attorno alla Terra, si possono effettuare alcune ipotesi semplificative, le ipotesi standard in astrodinamica. In formule
dove:
Data questa approssimazione, la costante gravitazionale planetaria del sistema a due corpi risulta essere uguale a quella del corpo centrale. La costante gravitazionale, G, è difficile da misurare con accuratezza,[4] mentre le orbite, almeno all'interno del sistema solare, possono essere misurate con precisione e permettono quindi di determinare μ con analoga precisione.
Nelle orbite circolari attorno ad un corpo centrale vale:
dove:
L'ultima uguaglianza ha una semplice generalizzazione per le orbite ellittiche:
dove:
Per le traiettorie paraboliche è costante e vale .
Nelle orbite ellittiche e iperboliche vale due volte il semiasse maggiore moltiplicato per il valore assoluto dell'energia orbitale specifica.
Nel caso più generale dove i corpi sono dello stesso ordine di grandezza, si definisce:
dove:
Quindi:
Il parametro gravitazionale standard può essere determinato anche utilizzando un pendolo che oscilla al di sopra della superficie di un corpo:[5]
dove r è il raggio del corpo che gravita, L è la lunghezza del pendolo e T è il periodo del pendolo.
La costante gravitazionale planetaria terrestre è chiamata costante gravitazionale geocentrica e vale 398600,4418±0,0008 km³/s−2.[3] Quindi il margine di precisione è 1 su 500000000, molto maggiore di quello che si ha nel calcolo della G e della M prese separatamente (che vale 1 su 7000 ciascuna).
Il valore di questa costante divenne importante negli anni 1950 con l'inizio dei voli spaziali; negli anni 1960 fu dedicato un proficuo impegno per misurala con la maggiore accuratezza allora possibile. Nel 1969 nell'Unione Sovietica vennero pubblicate misurazioni di grande precisione con accuratezza dell'ordine di 10−6.[6]
Tra il 1970 e gli anni 1980, il crescente numero di satelliti artificiali in orbita attorno alla Terra facilitò misurazioni ancora più precise e l'incertezza diminuì di tre ordini di grandezza a circa 2×10−9 (1 su 500 milioni) nel 1992. Le misurazioni impiegavano la misura della distanza tra i satelliti e la Terra ottenuta con il radar o usando il laser.[7]
La costante gravitazionale planetaria del Sole è chiamata costante gravitazionale eliocentrica e vale: (1,32712440042±0,0000000001)×1020 m3 s−2.[8]
L'incertezza relativa viene considerata inferiore a 10−10, inferiore a quella terrestre perché la massa solare è stata misurata con sonde interplanetarie e rapportata a distanze molto maggiori.
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