Timeline
Chat
Prospettiva

Costa degli Schiavi olandese

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Costa degli Schiavi olandese
Remove ads

La Costa degli Schiavi olandese (olandese: Slavenkust) fu un avamposto commerciale della Compagnia olandese delle Indie occidentali sulla Costa degli Schiavi, corrispondente all'area attualmente compresa tra gli stati del Ghana, del Benin, del Togo e della Nigeria. Lo scopo primario di questo avamposto era quello di rifornire di schiavi le piantagioni delle colonie nelle Americhe. Il coinvolgimento degli olandesi nella Costa degli Schiavi ebbe inizio con l'apertura di un primo avamposto a Offra nel 1660. Successivamente, il centro venne spostato ad Ouidah, dove inglesi e francesi avevano pure delle postazioni commerciali. Le continue ribellioni fecero sì che gli olandesi abbandonassero Ouidah nel 1725, spostandosi presso Jaquim, dove costruirono Fort Zeelandia. Dal 1760, gli olandesi abbandonarono definitivamente l'ultimo avamposto commerciale della regione.

Fatti in breve Dati amministrativi, Nome ufficiale ...
Remove ads

Durante tutta la sua esistenza, la colonia della Costa degli Schiavi olandese ebbe continue relazioni con la vicina Costa d'Oro olandese, con base ad Elmina, nell'attuale Ghana.

Remove ads

Storia

Riepilogo
Prospettiva
Thumb
Prospetto delle fabbriche europee e del palazzo reale di Savi. Vi sono inclusi gli avamposti inglesi, francesi ed olandesi. L'avamposto olandese si trova in basso a destra.

Secondo varie fonti, la Compagnia olandese delle Indie occidentali iniziò a commerciare regolarmente col territorio degli Ajaland e con la capitale Allada dal 1640 in poi. Gli olandesi avevano già negli anni precedenti conquistato un certo interesse nella tratta atlantica degli schiavi africani dopo che avevano conquistato la parte settentrionale del Brasile strappandola ai portoghesi. Willem Bosman scriveva nel suo Nauwkeurige beschrijving van de Guinese Goud- Tand- en Slavekust (1703) che Allada era chiamata anche Grand Ardra, mentre Offra era nota come Piccola Ardra. Dal 1660 in poi, la presenza olandese ad Allada ed in particolare ad Offra divenne sempre più significativa.[1] Un rapporto di quell'anno indica che gli avamposti commerciali degli olandesi, oltre ad Allada e ad Offra, erano posti a Ìlú Benin, Grand-Popo e Savi.

L'avamposto di Offra divenne ben presto uno dei più importanti per gli olandesi nell'area della Costa degli Schiavi. Secondo un rapporto del 1670, annualmente qui transitavano dai 2500 ai 3000 schiavi verso le Americhe e, scrivendo negli anni '90 del Seicento, Bosman così commentava il commercio a Fida, "il traffico di uomini è tenuto qui alla stregua delle bestie che vivono con noi."[2] Il numero degli schiavi calava in tempo di guerra. Dal 1688 in poi, le guerre tra il re di Allanda e le altre popolazioni delle regioni costiere, impedirono un regolare rifornimento di schiavi. La Compagnia olandese delle Indie occidentali decise di prendere le parti di re Aja, causando così la distruzione dell'avamposto di Offra nel 1692 ad opera delle forze opposte nel conflitto. Dopo questo duro colpo, la presenza olandese nella Costa degli Schiavi iniziò a diminuire sempre più.[3]

Durante il suo secondo viaggio nel Benin, David van Nyendael fece visita al sovrano locale a Ìlú Benin. La dettagliata descrizione del suo soggiorno venne inclusa nell'appendice dell'opera di Willem Bosman, Nauwkeurige beschrijving van de Guinese Goud- Tand- en Slavekust (1703). La sua descrizione del regno rimane ancora oggi una delle più antiche descrizioni del Benin.[4]

Su istigazione del governatore generale della Costa d'Oro olandese Willem de la Palma, Jacob van den Broucke venne inviato nel 1703 come "opperkommies" (capo mercante) all'avamposto olandese di Ouidah, che secondo le fonti venne fondato attorno al 1670.[5][6] Ouidah era anche il luogo ove inglesi e francesi commerciavano schiavi, il che lo rendeva un luogo particolarmente importante a livello economico su tutta la costa; nel 1721 vi si insediarono anche i portoghesi, costruendo il forte di São João Baptista de Ajudá.

Le lotte interne furono la ragione per cui l'avamposto di Ouidah alla fine venne chiuso nel 1725. La compagnia in quel tempo spostò il proprio quartier generale a Jaquim, porto situato più ad est.[5] Il responsabile dell'avamposto, Hendrik Hertog, era un ottimo commerciante di schiavi. Nel tentativo di estendere la sua area di commercio, Hertog aveva negoziato con le tribù locali e questo aveva portato a dei contrasti. Egli entrò per questo in conflitto col direttore generale della colonia, Jan Pranger, e venne esiliato sull'isola di Appa nel 1732. L'avamposto commerciale olandese sull'isola venne esteso per divenire un nuovo centro schiavista. Nel 1733, Hertog tornò a Jaquim, questa volta estendendo l'avamposto in quello che divenne Fort Zeelandia. La ripresa del commercio degli schiavi a Jaquim fu ad ogni modo solo temporanea, dal momento che i suoi superiori nella Compagnia olandese delle Indie occidentali notarono che il costo degli schiavi di Hertog era superiore rispetto a quelli venduti nella vicina Costa d'Oro. Dal 1735, Elmina divenne il nuovo centro di traffico degli schiavi.[7]

Remove ads

Avamposti commerciali

Ulteriori informazioni Luogo, Fondazione ...
Remove ads

Note

Bibliografia

Loading content...

Altri progetti

Loading content...
Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Remove ads