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Costa Vescovato
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Costa Vescovato (Còsta in piemontese) è un comune italiano di 314 abitanti[1] della provincia di Alessandria in Piemonte.
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Geografia fisica
Il comune è situato sul crinale spartiacque tra i torrenti Ossona e il rio Cornigliasca.
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Fu uno dei territori soggetti al dominio temporale dei vescovi di Tortona, da cui deriva il nome. Soggetto, come tutto il territorio, alle mire espansionistiche del Ducato di Milano, fu teatro di conflitti giurisdizionali tra i vescovi e il governo spagnolo prima e il governo sabaudo poi. Dopo il periodo napoleonico divenne definitivamente territorio del Regno di Sardegna. La signoria assoluta nelle Langhe, fu sottoposta alla giurisdizione secolare dei vescovi di Tortona con "alto e pieno dominio" e con l'esercizio del "mero et mixto imperio", riconosciuto con piena sovranità ed indipendenza, sebbene tale autonomia fosse spesso contestata e contrastata militarmente nei secoli. Al Papa solo venne riconosciuto lo stato di vassallaggio dei vescovi, prestando il giuramento di conservare integri i possessi della Chiesa di Tortona. L'origine della signoria probabilmente risaliva alla donazione dei suoi territori da parte del re longobardo Ariberto II alla Chiesa nel 706, la cui autonomia fu confermata da Liutprando nel 716. La piena indipendenza, fu raggiunta, presumibilmente, con l'imperatore Carlo il Calvo che alla Dieta dell'875 riconobbe le signorie temporali dei vescovi italiani, facendo probabilmente riferimento a Ludovico il Pio che nell'817 aveva confermato le donazioni dei re longobardi al Patrimonio di San Pietro. Tuttavia, le difficoltà di mantenere integra l'indipendenza del feudo aumentarono con la nascita di potenti vicini e per la crescente posizione strategica che economicamente assunsero queste terre poste tra il porto di Genova, Milano e la strada del Sale della Lombardia. Quando il ducato di Milano divenne possedimento spagnolo non mancarono scontri d'arme tra le milizie vescovili e il presidio spagnolo di Serravalle (Scrivia). Con la cessione dei feudi imperiali delle Langhe ai Savoia nel 1738, la signoria divenne un'isola di dominio vescovile all'interno della provincia sabauda di Tortona. La corte torinese tentò più volte di imporre ai vescovi la propria alta potestà sul feudo, ma fu solo con il vescovo Carlo Pejretti (1783-1795) ed il consenso della Curia romana che i vescovi di Tortona rinunciarono all'indipendenza sulle terre del Vescovato. Il 9 gennaio 1784 così la signoria sovrana venne ceduta ai Savoia in cambio dell'infeudazione perpetua di Cambiò in Lomellina col titolo di principato a favore dei prelati tortonesi e annessi i diritti di pesca dello storione, di pedaggio sul Po e di signoria delle isole fluviali circostanti. Le terre della signoria vescovile si estendevano sulle colline delle Langhe ad est dello Scrivia ed a sud di Tortona, tra le valli dei torrenti Borbera e Grue fino alla confluenza nello Scrivia, confinando con i feudi dei Savoia e i marchesati di Avolasca, di Garbagna, di Borghetto in Val Borbera (1692-1752), la signoria di Vargo. Comprendeva i borghi ed i castelli di Stazzano, Sardigliano, Cuquello, Malvino, Gavazzana, Sant'Agata, Carezzano (fino al XVI secolo sede amministrativa del vicario feudale per conto dei vescovi), Vezzano, Sant'Alosio, Costa del Vescovo (ceduta dal 1775), Sarizzola, Spineto, Sipario, Lugagnano, Basilica, Mossabella, Bavantore, Bavantorino, Castellania e Garbagna (annessa da Milano nel XIV secolo). I borghi di Castellania e Sant'Agata erano infeudati ai Rampini di Sant'Alosio.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Costa Vescovato sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 gennaio 1991.[4]
«D'azzurro, alla collina di verde, fondata in punta e uscente dai fianchi, caricata da tredici case di rosso, coperte di nero, finestrate d'argento, e dalla chiesa posta sulla parte alta della collina attigua alle case, con il campanile attraversante, chiesa e campanile di rosso, coperti di nero, il tutto accompagnato nel cantone del capo e nel fianco destri dal pastorale di azzurro, posto in palo; nel cantone sinistro del capo dal cantone di azzurro, caricato dalla stella di cinque raggi d'oro, raggiante di dieci dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.[5]»
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Monumenti e luoghi d'interesse

- Chiesa di San Martino Vescovo
- Chiesa dell′Assunzione di Maria Vergine a Montale Celli
- Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano a Sarizzola
Società
Evoluzione demografica
Negli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente è diminuita del 67 % .
Abitanti censiti[6]

Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Altre informazioni amministrative
Il comune faceva parte della Comunità Montana Valli Curone Grue e Ossona.
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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