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Prospettiva
Porto Viro
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Porto Viro (Porto Viro in veneto[4]) è un comune italiano di 13 704 abitanti[1] della provincia di Rovigo in Veneto, situato a 35 chilometri a est del capoluogo al centro del Parco Regionale del Delta del Po.
Il comune fu istituito per la prima volta durante il regime fascista nel 1928, con il nome di Taglio di Porto Viro, e sciolto nel 1937. Il 1º gennaio 1995 il comune è stato ricostituito, in seguito a referendum, accorpando i comuni di Donada e Contarina. Nonostante sia nato in seguito alla fusione di due precedenti comuni non si tratta di un comune sparso in quanto i centri di Donada e Contarina ormai si sono conurbati formando un unico centro abitato, denominato appunto Porto Viro.
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Geografia fisica
Territorio
Il comune di Porto Viro si trova nel delta del fiume Po, racchiuso tra il ramo principale del Po di Venezia, il Po di Maistra, un ramo del Po di Levante e il Mare Adriatico.
Il territorio del comune si trova in parte sotto il livello del mare e include diverse spiagge e molta campagna, fertile per la sua natura alluvionale, valli palustri, lagune e formazioni chiamate "scanni" (isolotti sabbiosi che si creano per deposito dei detriti del fiume).
Clima
Il comune fa parte della zona climatica E.
Idrografia
La parte orientale del comune è per la sua quasi totalità paludosa e costituisce quasi la metà del territorio comunale.
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Origini del nome
Il comune prende nome dall’importante opera idraulica realizzata in questa porzione di territorio ai tempi della Repubblica di Venezia nel 1600, il Taglio di Porto Viro. Questa è la prova che già in precedenza la zona fosse conosciuta col suo attuale nome, che ha radici antichissime.
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Il comune, nato ufficialmente solo nel 1995, prende il nome dal luogo in cui venne realizzato il taglio del Po, alla foce del Gaurus, uno dei numerosi canali che si sviluppavano nella zona. Il toponimo Porto Viro deriva dal termine viero cioè "grande cesto di vimini che immerso nell' acqua tiene vivi i pesci, spec. anguille, destinati al consumo.", il termine lo si deve ad un piccolo villaggio lacustre di pescatori (già esistente nell'attuale borgata "Vallina" di Taglio di Po) utilizzato anche come vivaio dalla contigua Comunità di Loreo, prima del taglio di Porto Viro nel 1604 ad opera della Serenissima.
Non ci sono prove archeologiche dell'età del bronzo né tantomeno dell'età del ferro. Sotto il controllo di Adria ne seguì tutte le vicissitudini, passando per il controllo degli etruschi, dei greci e dei romani che qui fecero passare la via Popilia-Annia.
Durante l'epoca medievale, sempre sotto il controllo del Vescovo di Adria, con il nome di Ostium Carbonaire, la zona subì uno sconvolgimento per la rottura degli argini del Po. In questo periodo la Repubblica di Venezia guadagnò il controllo della zona e la pose sotto il controllo del castello di Loreo. Qui i due nobili veneti Donà e Contarini costruirono le loro ville intorno alle quali si svilupparono i borghi di Contarina e Donada.
All'inizio del Seicento cominciarono i lavori che la Serenissima Repubblica realizzò per evitare l'interramento della laguna di Venezia; i due centri conobbero una notevole crescita che portò il vescovo di Chioggia a renderli autonomi da Loreo: Contarina nel 1665, Donada nel 1680.
L'arrivo degli Asburgo portò anche la bonifica e la costruzione di quelle fornaci che ancora caratterizzano il territorio del basso polesine.
Nel 1928 le due cittadine vennero unificate per iniziativa dell'ammiraglio Luigi Arcangeli e il loro sviluppo prese nuova energia tanto che nel 1937, probabilmente sotto la spinta di Adria, che ne cominciava a temere l'importanza, per Regio Decreto vennero nuovamente divise.
L'ultima tragedia che colpì il comune di Porto Viro fu la tremenda alluvione del 1951 che sommerse il Polesine per la rottura degli argini del fiume Po. L'alluvione causò una massiccia emigrazione. In quegli stessi anni, inoltre, la campagna di estrazione del metano provocò un abbassamento del suolo tale da compromettere la sicurezza idraulica della zona, tanto che l'estrazione stessa venne fermata.
Con decreto del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, datato al 12 novembre 2001, Porto Viro si può fregiare del titolo di città[5] in virtù dell'importanza storica e civica.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 21 novembre 1995.[6]
- Stemma
- Gonfalone
«Drappo giallo, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in oro: "Città di Porto Viro". Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto giallo, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.»
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Società
Evoluzione demografica
La popolazione è diminuita sensibilmente dal dopo guerra fino ad raggiungere 13 763 abitanti. Dal 1936 la migrazione, dovuta alla mancanza di lavoro ed alla scarsa presenza di industrie e servizi, ha portato quasi a dimezzare la popolazione presente nel comune. Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2022 vi sono 763 stranieri, pari al 5,45% della popolazione.[8]
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Ambiente
Con la legge regionale n. 36 dell'8 settembre 1997, la Regione del Veneto ha istituito il Parco Regionale Veneto del Delta del Po, un ambiente unico, dove la vita del fiume si presenta nel pieno del suo splendore: la flora e la fauna delle valli da pesca e delle rive rimangono intatte. Porto Viro ne rappresenta il maggiore centro abitato.
Particolarmente caratteristico lo Scanno Cavallari, isolotto alluvionale situato di fronte a Porto Levante, conserva un ambiente naturale e incontaminato, mentre un tempo ospitava poderi, abitazioni e fabbricati rurali, il tutto abbandonato sessant'anni fa a seguito dell'abbassamento del suolo e conseguente parziale sommersione[9].
Volta Grimana
In questa località del comune, è sita una conca di navigazione sul sistema di navigazione fluviale Fissero-Tartaro-Canalbianco, chiamato anche Collettore Padano, posta sul delta del fiume Po e quindi vicino al mare Adriatico. Il luogo è noto perché vi sorge l'oasi naturalistica di 10 km² denominata appunto "Oasi di Volta Grimana", inserita nell'ambito del parco naturalistico del delta del fiume Po[10].
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Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, in località Scalon.[11]
- Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, in località Contarina.[12]
- Chiesa della Visitazione di Maria Santissima, in località Donada.[13]
- Chiesa di San Pio X, in località Taglio di Donada.[14]
- Chiesa di San Giovanni Battista nella frazione di Cà Cappello.
Altro
- Sala Eracle, spazio della città adibito ad attività teatrali.
- Villa Contarini-Carrer, il più antico palazzo di Porto Viro, costruito nel XVII secolo dalla nobile famiglia locale dei Contarini.
- Museo della Corte di Ca' Cappello, piccolo museo dedicato alla cultura contadina.
- Museo delle api - Centro apicoltura di Ca' Cappellino, esposizione sull'apicoltura
- Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale, frazione di Contarina, opera del bolognese Gaetano Samoggia realizzata nel 1922.
- Monumento ai Caduti della seconda guerra mondiale, realizzato con frammenti di bombe di quel periodo. Raffigura un soldato che protegge un bambino.
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Geografia antropica
Frazioni
Secondo lo statuto, il comune riconosce come tali cinque frazioni (capoluogo incluso), ma si precisa che alcune di esse comprendono più località distinte:
- Porto Viro: Contarina, Donada, Fornaci, Murazze, Portesin, Scalon, Taglio di Donada (quartieri); Ca' Giustinian, Ca' Pesara, Mea (località);
- Ca' Cappellino: Veniera;
- Villaregia: Ca' Cornera, Ca' Pisani, Scanarello;
- Porto Levante;
- Ca' Cappello.
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Amministrazione
Riepilogo
Prospettiva

Gemellaggi
Veranópolis, dal 2002
Per tutto il periodo della prima repubblica gli ex comuni di Contarina e Donada furono due roccaforti del PCI, partito che vinse in ogni elezione con percentuali plebiscitarie, rappresentando di fatto insieme a buona parte del Polesine e del Veneziano un'anomalia rispetto alla loro regione d’appartenenza, dove la DC ha regnato incontrastata sino all’elezione diretta dei presidenti regionali, vincendo ogni elezione europea e politica all’interno della regione. Nel ex comune di Donada in particolare, i risultati delle elezioni europee del 1984 videro il PCI totalizzare il 51,8% contro il 24,8% della DC, raggiungendo quindi la maggioranza assoluta dei voti.[16] La situazione cambiò rapidamente dopo la fusione tra i due comuni per formare il nuovo comune di Porto Viro, già esistito ai tempi del fascismo, infatti il neonato comune ha sempre mostrato una tendenza conservatrice, fatta eccezione delle elezioni europee del 2014. Alle scorse elezioni europee la lista di Fratelli d’Italia, trainata dalla ex sindaca nonché candidata nella circoscrizione nord-est Valeria Mantovan ha ottenuto il 54,4% dei voti, contro un 14,7% totalizzato dal Partito Democratico.[17] Le elezioni comunali del 2025, indette in seguito alla decadenza della sindaca Valeria Mantovan per via della sua nomina ad assessora regionale dopo che il comune era stato retto provvisoriamente dal vicesindaco Thomas Giacon, sono state vinte da Mario Mantovan per soli 7 voti, la cui lista ha quindi ottenuto di diritto due terzi dei seggi in consiglio comunale. Le elezioni regionali del 2025 a Porto Viro sono state vinte dal centro-destra di Alberto Stefani, che ha sfiorato il 73% delle preferenze, contro il 21,4% di Giovanni Manildo. In termini di liste, la Lega e Fratelli d'Italia sono apparse completamente appaiate sul 32% con una lieve prevalenza di FdI di soli 9 voti. Il Partito Democratico ha raccolto l'11,4% delle preferenze, risultando la terza lista più votata.
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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