Porto Viro
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Porto Viro (Porto Viro in veneto[4]) è un comune italiano di 13 719 abitanti[1] della provincia di Rovigo in Veneto, situato a 35 chilometri a est del capoluogo al centro del Parco Regionale del Delta del Po.
Porto Viro comune | |
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Il palazzo municipale | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Rovigo |
Amministrazione | |
Sindaco | Valeria Mantovan (centro-destra) dal 13-6-2022 |
Data di istituzione | 1º gennaio 1995 |
Territorio | |
Coordinate | 45°01′N 12°13′E |
Altitudine | 2 m s.l.m. |
Superficie | 133,77 km² |
Abitanti | 13 719[1] (31-8-2024) |
Densità | 102,56 ab./km² |
Frazioni | Ca' Cappellino, Ca' Cappello, Porto Levante, Villaregia (vedi sezione) |
Comuni confinanti | Loreo, Porto Tolle, Rosolina, Taglio di Po |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 45014 |
Prefisso | 0426 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 029052 |
Cod. catastale | G926 |
Targa | RO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 276 GG[3] |
Nome abitanti | portoviresi |
Patrono | Maria Santissima Madre di Dio |
Giorno festivo | 11 ottobre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Porto Viro nella provincia di Rovigo | |
Sito istituzionale | |
Il comune fu istituito per la prima volta durante il regime fascista nel 1928, con il nome di Taglio di Porto Viro, e sciolto nel 1937. Il 1º gennaio 1995 il comune è stato ricostituito, in seguito a referendum, accorpando i comuni di Donada e Contarina.
Il comune di Porto Viro si trova nel delta del fiume Po, racchiuso tra il ramo principale del Po di Venezia, il Po di Maistra, un ramo del Po di Levante e il Mare Adriatico.
Il territorio del comune si trova in parte sotto il livello del mare e include diverse spiagge e molta campagna, fertile per la sua natura alluvionale, valli palustri, lagune e formazioni chiamate "scanni" (isolotti sabbiosi che si creano per deposito dei detriti del fiume).
Il comune fa parte della zona climatica E.
Il comune, nato ufficialmente solo nel 1995, prende il nome dal luogo in cui venne realizzato il taglio del Po, alla foce del Gaurus, uno dei numerosi canali che si sviluppavano nella zona. Il toponimo Porto Viro deriva dal termine viero cioè "grande cesto di vimini che immerso nell' acqua tiene vivi i pesci, spec. anguille, destinati al consumo.", il termine lo si deve ad un piccolo villaggio lacustre di pescatori (già esistente nell'attuale borgata "Vallina" di Taglio di Po) utilizzato anche come vivaio dalla contigua Comunità di Loreo, prima del taglio di Porto Viro nel 1604 ad opera della Serenissima.
Non ci sono prove archeologiche dell'età del bronzo né tantomeno dell'età del ferro. Sotto il controllo di Adria ne seguì tutte le vicissitudini, passando per il controllo degli etruschi, dei greci e dei romani che qui fecero passare la via Popilia-Annia.
Durante l'epoca medievale, sempre sotto il controllo del Vescovo di Adria, con il nome di Ostium Carbonaire, la zona subì uno sconvolgimento per la rottura degli argini del Po. In questo periodo la Repubblica di Venezia guadagnò il controllo della zona e la pose sotto il controllo del castello di Loreo. Qui i due nobili veneti Donà e Contarini costruirono le loro ville intorno alle quali si svilupparono i borghi di Contarina e Donada.
All'inizio del Seicento cominciarono i lavori che la Serenissima Repubblica realizzò per evitare l'interramento della laguna di Venezia; i due centri conobbero una notevole crescita che portò il vescovo di Chioggia a renderli autonomi da Loreo: Contarina nel 1665, Donada nel 1680.
L'arrivo degli Asburgo portò anche la bonifica e la costruzione di quelle fornaci che ancora caratterizzano il territorio del basso polesine.
Nel 1928 le due cittadine vennero unificate per iniziativa dell'ammiraglio Luigi Arcangeli e il loro sviluppo prese nuova energia tanto che nel 1937, probabilmente sotto la spinta di Adria, che ne cominciava a temere l'importanza, per Regio Decreto vennero nuovamente divise.
L'ultima tragedia che colpì il comune di Porto Viro fu la tremenda alluvione del 1951 che sommerse il Polesine per la rottura degli argini del fiume Po. L'alluvione causò una massiccia emigrazione. In quegli stessi anni, inoltre, la campagna di estrazione del metano provocò un abbassamento del suolo tale da compromettere la sicurezza idraulica della zona, tanto che l'estrazione stessa venne fermata.
Con decreto del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, datato al 12 novembre 2001, Porto Viro si può fregiare del titolo di città[5] in virtù dell'importanza storica e civica.
«Drappo giallo, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in oro: "Città di Porto Viro". Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto giallo, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro»
La popolazione è diminuita sensibilmente dal dopo guerra fino ad raggiungere 13.763 abitanti. Dal 1936 la migrazione, dovuta alla mancanza di lavoro ed alla scarsa presenza di industrie e servizi, ha portato quasi a dimezzare la popolazione presente nel comune. Abitanti censiti[6][7]
Al 31 dicembre 2022 vi sono 763 stranieri, pari al 5,45% della popolazione.[8]
Con la legge regionale n. 36 dell'8 settembre 1997, la Regione del Veneto ha istituito il Parco Regionale Veneto del Delta del Po, un ambiente unico, dove la vita del fiume si presenta nel pieno del suo splendore: la flora e la fauna delle valli da pesca e delle rive rimangono intatte. Porto Viro ne rappresenta il maggiore centro abitato.
Particolarmente caratteristico lo Scanno Cavallari, isolotto alluvionale situato di fronte a Porto Levante, conserva un ambiente naturale e incontaminato, mentre un tempo ospitava poderi, abitazioni e fabbricati rurali, il tutto abbandonato sessant'anni fa a seguito dell'abbassamento del suolo e conseguente parziale sommersione[9].
In questa località del comune, è sita una conca di navigazione sul sistema di navigazione fluviale Fissero-Tartaro-Canalbianco, chiamato anche Collettore Padano, posta sul delta del fiume Po e quindi vicino al mare Adriatico. Il luogo è noto perché vi sorge l'oasi naturalistica di 10 km² denominata appunto "Oasi di Volta Grimana", inserita nell'ambito del parco naturalistico del delta del fiume Po[10].
Secondo lo statuto, il comune riconosce come tali cinque frazioni (capoluogo incluso), ma si precisa che alcune di esse comprendono più località distinte:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1995 | 1999 | Giovanni Franchi | Lista civica (Centro-sinistra) | Sindaco | |
1999 | 2004 | Doriano Mancin | Lista civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2004 | 2009 | Doriano Mancin | Lista civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2009 | 2014 | Geremia Giuseppe Gennari | Lista civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2014 | 2016 | Thomas Giacon | Lista civica "La tua Porto Viro" (Centro-sinistra) | Sindaco | |
2016 | 2017 | Carmine Fruncillo | Commissario prefettizio | ||
2017 | 2022 | Maura Veronese | Lista civica | Sindaco | |
2022 | in carica | Valeria Mantovan | Lista civica (Centro-destra) | Sindaco |
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