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concetto cristiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Con l'espressione comunione dei santi nella dottrina cristiana si intende la stretta unione che esiste tra i cristiani e Gesù Cristo e conseguentemente tra di loro.
Secondo questa dottrina i cristiani non sono dei singoli credenti ma un "popolo", una "comunità" di credenti; in una parola essi formano il corpo mistico di Gesù Cristo risorto.
Questa dottrina si fonda su vari passi del Nuovo Testamento; in particolare viene utilizzato l'esempio del corpo descritto da san Paolo nelle sue lettere:
« Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. » ( 1Cor 12,12-13, su laparola.net.) |
Di conseguenza san Paolo ne ricava l'intima unione tra i cristiani:
« Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. » ( 1Cor 12,26-27, su laparola.net.) |
Il testo più antico in cui compare la terminologia di "comunione dei santi" ("communio sanctorum") è il quinto libro delle "Istruzioni per i candidati al battesimo" (Competentibus ad baptismum instructionis libelli sex) scritto da san Niceta di Remesiana nel IV secolo. Il libretto, intitolato De explanatione Symboli, mira a spiegare il simbolo apostolico. Secondo San Niceta la chiesa è "sanctorum omnium congregatio" e in essa partecipano tutti coloro che sono in grazia di Dio, vivi, defunti o nascituri, compresi quindi anche i giusti dell'antico testamento e gli angeli. Egli scrive: «...justi qui fuerunt, qui sunt, qui erunt una ecclesia sunt...Ergo in hac ecclesia crede te communionem consecuturum esse sanctorum...».
Nelle versioni latine del Simbolo degli apostoli, a partire dal IV secolo, la Chiesa è definita come "Comunione dei santi".[1][2]
La città di Dio di sant'Agostino riprende il concetto della Comunione dei santi. I cristiani infatti appartengono alle città del mondo, che sono città del Diavolo, dalle quali traggono profitto e al cui ordine contribuiscono, ma nello stesso tempo formano un'unica città di Dio accomunata dall'amore per Dio stesso e dalla ricerca della beatitudine eterna. Le due città resteranno mescolate fino al Giorno del giudizio in cui Dio le separerà.
Secondo questa dottrina della Chiesa cattolica la comunione non si interrompe con la morte, ma continua anche dopo. Per questo motivo i santi possono intercedere grazie presso Dio per i cristiani che sono in terra. Invece i cristiani possono pregare, ottenere indulgenze in favore dei defunti.
I santi non sono quindi solo quelli proclamati dai papi, che si trovano nel calendario, e venerati in Chiesa: santi sono tutti coloro che si trovano in Paradiso al cospetto di Dio, principio e fonte di ogni regalità e di ogni santità. Quindi i santi sono molti di più, e comprendono tutta la gerarchia degli angeli (puro spirito) del Paradiso rimasti fedeli a Dio, e le anime dei morti in attesa della risurrezione finale della carne:
Inoltre la fede e le buone azioni dell'uno possono influire su tutti gli altri. Infatti, essendo membra del solo corpo di Cristo, come le parti di unico organismo, possono attingere al Tesoro della Chiesa, vale a dire agli infiniti meriti di salvezza del Risorto, ai meriti speciali della Vergine Maria e degli altri santi, ai meriti della retta fede e buone opere dei viventi.[3]
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