Comitati comunisti rivoluzionari
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I Comitati Comunisti Rivoluzionari (Co.Co.Ri) furono una organizzazione di sinistra extraparlamentare. Nacquero a Milano nel 1975 a partire da una scissione dei Comitati Comunisti per il Potere Operaio, a sua volta formati l'anno precedente da militanti di Lotta Continua in crisi con la loro organizzazione.[1] Un'altra frangia dei Comitati Comunisti per il Potere Operaio contribuì alla nascita di Prima Linea.I Comitati comunisti rivoluzionari furono un'organizzazione a doppio livello con un braccio politico che organizzava manifestazioni pubbliche e legali, ed un braccio armato che compiva azioni di guerriglia ed attentati, ed i comitati comunisti avevano dei sotto gruppi che agivano nelle zone d'Italia, che agivano clandestinamente con le seguenti sigle, tra cui:
- Autonomia Proletaria
- Combattenti per il Comunismo
- Comitati Comunisti Centocelle
- Comitati Comunisti Romani
- Comitati Comunisti per la Dittatura Proletaria
- Gruppi di fuoco
- Guardia Proletaria Territoriale
- Lotta Armata per il Comunismo
- Guerra di classe per il comunismo
- Gruppi Armati Proletari
- Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale
- Nuclei Combattenti per il Comunismo
- Potere proletario armato
- Proletari Organizzati per il Comunismo
- Squadre Comuniste Territoriali.
Comitati Comunisti Rivoluzionari | |
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Attiva | 1975 - 1985 |
Nazione | Italia |
Contesto | anni di piombo |
Ideologia | comunismo |
Componenti | |
Attività | |
Azioni principali | terrorismo rosso |
Principali attività criminali
Riepilogo
Prospettiva
I comitati Comunisti rivoluzionari esordirono con:
- l' 11 novembre 1975 a Milano con ferimento del capo reparto della Innocenti-Leyland Valerio De Marco.
- il 26 marzo 1976 a Milano con il ferimento intenzionale del dirigente della Philco di Brembate Dieter Ercher.
- il 2 aprile 1976 a Milano con il ferimento intenzionale del capo sorveglianza della Magneti Marelli Matteo Palmieri.
- il 19 giugno 1976 a Torno con il ferimento di Paolo Fossat, capo reparto della Fiat Rivalta, che segna anche l'ingresso dei Comitati Comunisti rivoluzionari nella città piemontese.
- il 7 gennaio 1978, a Roma, compirono la strage di Acca Larenzia.
- il 22 aprile 1978, vengono rapinate alcune banche ed armerie a Padova, e sempre a Padova viene ferito Ezio Riondato, docente di filosofia moderna della Facoltà di lettere dell'Università di Padova e militante democristiano.
- il 9 giugno 1978 nel tentativo di rapina in banca a Lissone, rimane ucciso il militante comunista Francesco Giuri
- Il 23 febbraio 1979, a Barzanò, assassinarono la guardia giurata Rosario Scalia.
- Il 18 dicembre 1980, a Zinasco, assassinarono la guardia giurata Alfio Zappalà.
Per attività a loro connesse furono indagate 92 persone.
Nel 1984 Ernesto Balducchi, una delle principali figure dell'organizzazione, fece pervenire al cardinal Martini tre borse piene di armi ed esplosivi del gruppo, a seguito della decisione di cessare la lotta armata.[2]
Aderenti alla organizzazione
- Enrico Galmozzi
- Bruno La Ronga
- Giovanni Stefan
- Piero del Giudice
- Piero Falivene
Note
Voci correlate
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