Claudio Cesare Secchi

critico letterario italiano, scrittore italiano (1897-1981) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Claudio Cesare Secchi

Claudio Cesare Secchi (Milano, 29 agosto 1897Milano, 17 agosto 1981) è stato un critico letterario, scrittore e latinista italiano.

Fatti in breve Nascita, Morte ...
Claudio Cesare Secchi
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NascitaMilano, 29 agosto 1897
MorteMilano, 17 agosto 1981
Luogo di sepolturaArcellasco (Erba)
Dati militari
Paese servito Italia
Forza armataRegio Esercito
CorpoGenio pontieri
UnitàIV Reggimento
Anni di servizio1915 - 1941
GradoSottotenente
Capitano
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
BattaglieGrave di Papadopoli
DecorazioniMedaglia di bronzo al V. M.
Altre carichecritico letterario, scrittore, filologo
Fonti nel testo
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Firma di C. C. Secchi

Biografia

Cattolico interventista, prese parte alla prima guerra mondiale. Laureatosi in Lettere classiche all'Accademia scientifico-letteraria di Milano nel 1922, insegnò al Liceo A. Manzoni di Milano e fu assistente volontario di lingua e letteratura latina all'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Studioso di Alessandro Manzoni, fu direttore e presidente, fino alla morte, del Centro Nazionale di Studi Manzoniani di Milano. Fu, inoltre, presidente della Società storica lombarda, segretario generale dell'Ordine Nazionale Autori e Scrittori, commissario esecutivo del Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale[1], membro del Collegio dei probiviri e socio corrispondente dell'Accademia dell'Arcadia e dell'Accademia degli Agiati.[2] Collaborò con L'Osservatore Romano, Rassegna di cultura, Il Popolo, L'Italia, Vita e Pensiero, La Martinella, Il Risorgimento.[1]

Onorificenze

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Sottotenente 4 reggimento genio pontieri - In zona violentemente battuta dall'artiglieria nemica e dalle raffiche di mitragliatrici, fulgido esempio di eroismo, calmo e sereno incoraggiava i dipendenti, spronandoli con la parola e con l'opera; provvedeva al tempestivo riparo dei danni arrecati dal tiro nemico a una passerella importante; ne sorvegliava il passaggio per l'intera notte, tutto prodigandosi per la buona riuscita dell'azione. Grave di Papadopoli, 27 ottobre 1918»
 27 ottobre 1918[4]

Opere (parziale)

  • Un dato ignorato della biografia manzoniana: perché il Manzoni fu trasferito da Lugano al Longone di Milano, Milano, Hoepli, 1954.
  • Il Centro Nazionale di studi manzoniani, Milano, A. Giuffrè, 1956.
  • Casa Manzoni, in Il libro e la scena, Milano, Rizzoli, a. 2, n. 10, ottobre 1957.
  • Don Giulio Ratti prevosto di S. Fedele in Milano, Milano, A. Giuffrè, 1957.
  • Nostalgia della vecchia Milano, Milano, A. Giuffrè, 1956.
  • Introduzione alla lettura degli Inni Sacri, Milano, Vita e Pensiero, 1964.
  • Se Renzo tornasse a Milano, Milano, Baldini & Castoldi, 1970.
  • L'uomo Manzoni, in A. Manzoni e la sua città, Almanacco della Famiglia Meneghina, Milano, Ceschina, 1973, pp. 33-106.
  • Milano, approdo di arte e vita, Milano, F. Motta, 1973.
  • Giuseppe Rovani, in Letteratura italiana: i minori 4, Milano, Marzorati, 1974.
  • Pagine Lombarde, Milano, F. Motta, 1977.

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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