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Cimitero maggiore di Milano
cimitero nel comune di Milano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il cimitero maggiore di Milano, o cimitero di Musocco, è il più grande cimitero della città, entrato in attività nel 1895. Si trova nella zona nord-occidentale, nel quartiere di Garegnano, all'epoca della costruzione frazione del comune di Musocco, poi accorpato a Milano nel 1923.
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Storia
Riepilogo
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Negli anni ottanta del XIX secolo, non potendosi più tollerare per ragioni igienico-sanitarie la continua attività dei piccoli cimiteri ormai saturi ed inglobati dai nuovi quartieri, posti in zone una volta periferiche ma ora completamente urbanizzatesi, si decise di edificare un unico grande cimitero in una zona lontana dal fulcro cittadino; venne scelta una zona dalle parti della Certosa di Garegnano, nel comune di Musocco, un terreno al di sopra delle falde acquifere, asciutto, nient'affatto paludoso e idoneo all’assimilazione delle decomposizioni organiche.[1][2][3]
Anche se a Milano da ormai 20 anni era in funzione il cimitero Monumentale, la decisione di realizzare un secondo grande cimitero fu dettata dal fatto che il solo Monumentale non sarebbe stato sufficiente ad ospitare i defunti di una città in forte espansione territoriale e demografica.[1][3]
Così, nel 1886, si iniziò a costruire il Maggiore,[3] su progetto affidato agli ingegneri Luigi Mazzocchi ed Enrico Brotti. Venne costruito dove sorgeva l'antico Bosco della Merlata,[4] celebre per la presenza di briganti e dissodato a seguito dell'entrata in vigore della Legge Forestale 3917 dell'anno 1877, che aveva eliminato il vincolo di tutela praticamente da tutti i boschi di pianura e collina.[5][6]
Il cimitero iniziò la sua attività il 23 ottobre del 1895,[1] per essere inaugurato con benedizione del cardinal Andrea Carlo Ferrari il 26 dicembre dello stesso anno.[2][3]
L'apertura del cimitero maggiore coincise più o meno con la chiusura e la demolizione di buona parte dei vecchi cimiteri del comune di Milano (in origine posti all'uscita delle porte cittadine) e dai quali vennero traslati i cadaveri al fine di seppellirli in definitiva per l'appunto a Musocco:[2]
- il cimitero di San Rocco al Vigentino (già chiuso e abbandonato fin dal 1826, tornò ad ospitare alcune sepolture in occasione delle Cinque Giornate di Milano nel 1848, per poi venire nuovamente abbandonato);
- il cimitero di Porta Garibaldi, la "Mojazza" (chiusura: 22 ottobre 1895);
- il cimitero di Porta Ticinese, il "Gentilino" (chiusura 22 ottobre 1895);
- il cimitero di Porta Magenta, già "Fopponino di Porta Vercellina", poi "Foppone di San Giovannino alla Paglia" (chiusura 30 novembre 1895);
- il cimitero di Porta Vittoria, o "di Porta Tosa" (chiusura 30 giugno 1896)[2].

Dallo stesso giorno di apertura del cimitero maggiore, per agevolare il trasporto al nuovo cimitero ma anche al cimitero monumentale sia dei morti recenti e dei loro cortei funebri, sia dei resti mortali provenienti dai cimiteri dismessi (purtroppo i resti di molti defunti, anche illustri, andarono perduti), il comune, in collaborazione con la Edison, istituì un apposito percorso tranviario con nere vetture costruite ad hoc, le cui stazioni di partenza si trovavano la prima in via Bramante, la seconda (del 1906) accanto a Porta Romana; questa stazione, la Stazione funebre di Porta Romana, è ora l'edificio che ospita le Terme di Milano. I milanesi chiamavano ironicamente questo tram, che sarà attivo fino al 1925, "La Gioconda".[1][2][7][8]
Il 23 dicembre 1923, in seguito a Regio Decreto, il comune di Musocco venne soppresso ed inglobato nel comune di Milano; il cimitero maggiore diviene a tutti gli effetti parte di Milano.[9]
Negli anni venti e trenta, durante il ventennio fascista, con due interventi, il primo del 1924, il secondo del 1934, il cimitero maggiore è stato gradualmente ingrandito.[2] La sua espansione si completò nel dopoguerra, quando oltre la parte posteriore, al di là dei cancelli e oltre una carreggiata da attraversare, venne costruito il cimitero ebraico.[10]
La superficie complessiva del cimitero, originariamente di circa 400.000 m2, con gli ampliamenti è cresciuta fino a 678.624 m2, di cui circa 80.000 a giardino.[11]
Fino al 1966 il cimitero maggiore è stato servito anche da un'apposita fermata della tranvia Milano-Gallarate, gestita dalla STIE.[12]
All'interno del cimitero è presente la chiesa di Santa Maria della Pietà, in cui quotidianamente (eccetto il giorno di chiusura settimanale di tutti i cimiteri milanesi, il lunedì non festivo), di mattina, si celebra Messa.[13]
Da ottobre 2002 sono in funzione, in prossimità dell'ingresso frontale e degli ingressi laterali, alcune colonnine che forniscono informazioni sui luoghi di sepoltura o tumulazione.[2][14]
All'interno del cimitero maggiore è presente un servizio di navetta lungo il vialone centrale, la linea 171 dell'Atm.[15][16]
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I defunti del Maggiore
Bibliografia
Voci correlate
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