Chiesa di Santa Maria (Valli del Pasubio)
chiesa di Valli del Pasubio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa di Santa Maria è la parrocchiale di Valli del Pasubio, in provincia e diocesi di Vicenza[2]; fa parte del vicariato di Arsiero-Schio.
Chiesa di Santa Maria | |
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Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Valli del Pasubio |
Indirizzo | via Giordani[1] |
Coordinate | 45°44′23.21″N 11°15′40.32″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Santa Maria |
Diocesi | Vicenza |
Inizio costruzione | 1763 |
Completamento | 1772 |
Originariamente la comunità di Valli dipendeva dalla pieve di Santa Maria di Belvicino, ma già nelle Rationes decimarum compilate tra il 1297 e il 1303 la chiesa valligiana risultava essere sede di una parrocchia[3].
Nella seconda metà del XVIII secolo l'antico luogo di culto medievale, oltre a versare in pessime condizioni, era insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli e, così, ottenuto dal vescovo di Vicenza Antonio Marino Priuli il permesso, nel 1763 iniziarono i lavori di costruzione della nuova parrocchiale, la quale venne portata a compimento nel 1772[2][4].
L'edificio fu restaurato nel 1831 e tra il 1842 e il 1844 venne posato il pavimento; nel 1869 si procedette alla realizzazione della scalinata che conduce alla chiesa e nel 1930 si costruì il muraglione di sostenimento dell'edificio[2][4].
Nella seconda metà del Novecento si provvide ad adeguare la parrocchiale alle norme postconciliari e a ristrutturare la facciata[2].
La facciata a capanna della chiesa, rivolta a occidente, è suddivisa da una cornice marcapiano modanata in due registri, entrambi scanditi da semicolonne e abbelliti da specchiature; quello inferiore, in stile ionico, presenta centralmente il portale d'ingresso, sormontato da un timpano e inscritto in un arco a tutto sesto, e ai lati due nicchie ospitanti altrettante statue, mentre quello superiore è caratterizzato da una finestra murata e da altre due nicchie con statue e coronato dal frontone dentellato[2].
Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una bifora ed è coronata dalla cupoletta poggiante sul tamburo ottagonale. Ospita 5 campane in Mib3 (Mib3, Fa3, Sol3, Lab3, Sib3 calante) elettrificate alla veronese (dagli anni '80). Le 4 maggiori vennero realizzate dalla ditta Cavadini di Verona nel 1920, con la maggiore rifusa da Colbachini di Padova nel 1922. La piccola, probabilmente unica rimasta del concerto precedente, è opera del fonditore veronese Ruffini, anno 1776. Nel campanile sono presenti altre 2 campanelle di fonditore ignoto, oggi inutilizzate.
L'interno dell'edificio si compone di un'unica ampia navata, sulla quale si affacciano cinque cappelle laterali e le cui pareti sono scandite da lesene e semicolonne sorreggenti la trabeazione sopra la quale si imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di tre scalini e chiuso dall'abside[2].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la statua della Dolente con Gesù, scolpita nel XVI secolo[4], l'altare della Madonna del Rosario, l'organo, costruito dalla ditta Serassi nel 1832[4], e il barocco altare di Santa Lucia[4].
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