Chiesa di San Girolamo (Bardi)
chiesa cattolica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa di San Girolamo è un luogo di culto cattolico dalle forme barocche, situato a Comune Stradella, frazione di Bardi, in provincia di Parma e diocesi di Piacenza-Bobbio.
Chiesa di San Girolamo | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Comune Stradella (Bardi) |
Indirizzo | località Comune Stradella ‒ Comune Stradella ‒ Bardi (PR) |
Coordinate | 44°34′49.94″N 9°44′59.35″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | san Girolamo |
Diocesi | Piacenza-Bobbio |
Consacrazione | 1900 |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | entro il XIII secolo |
Il luogo di culto originario fu costruito in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al XIII secolo, quando la cappella fu citata tra le dipendenze della pieve di Gravago.[1]
In epoca imprecisata la chiesa fu ristrutturata in forme barocche.
Nel 1900 il tempio fu solennemente consacrato dal vescovo di Piacenza Giovanni Battista Scalabrini.[2]
Nel 1993 il luogo di culto fu sottoposto a lavori di restauro e decorazione degli interni a opera del pittore Tiziano Triani.[2]
La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da due cappelle per lato, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[2]
La simmetrica facciata, interamente intonacata come il resto dell'edificio, è suddivisa orizzontalmente in due parti da un cornicione modanato in aggetto. Inferiormente si elevano su un basso basamento quattro lesene coronate da capitelli dorici; al centro è collocato l'ampio portale d'ingresso, delimitato da una cornice in pietra; in sommità si apre un rosone, mentre ai lati si trovano due specchiature con angoli smussati. Superiormente si ergono, in continuità con quelle centrali sottostanti, due lesene, a sostegno del frontone curvilineo di coronamento; ai lati due volute si raccordano con le estremità, ove si ergono due piccoli pinnacoli piramidali.[2]
I fianchi sono scanditi da una serie di lesene e illuminati da tre finestre a lunetta poste in sommità; al termine del lato destro si erge su due ordini, suddivisi da una fascia marcapiano e ornati con specchiature rettangolari con angoli smussati, il campanile; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto, delimitate da lesene doriche; in sommità, oltre il cornicione perimetrale in aggetto, si eleva una lanterna a base ottagonale, decorata con lesene sugli spigoli e illuminata da quattro aperture a tutto sesto; a coronamento si erge una cupola a cipolla in rame.[2]
All'interno la navata è coperta da una volta a botte lunettata, decorata con affreschi raffiguranti vari soggetti religiosi tra motivi floreali, eseguiti nel 1993 da Tiziano Triani; dai fianchi, scanditi da lesene doriche, si affacciano attraverso ampie arcate a tutto sesto le cappelle laterali, chiuse superiormente da volte a botte.[2]
Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale, retto da massicce paraste doriche; l'ambiente, coperto da una volta a botte dipinta, accoglie l'altare maggiore a mensa in travertino, ornato con un paliotto scolpito con la raffigurazione della Cena di Emmaus, realizzata da Paolo Perotti nel 1993; sulla sinistra si trova l'ambone in travertino, decorato con un bassorilievo rappresentante un angelo, eseguito dallo stesso autore; sul fondo l'abside, chiusa superiormente dal catino con spicchi a vela lunettati, è scandita da lesene doriche.[2]
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