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chiesa di Menconico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La chiesa di San Giorgio Martire è la parrocchiale di Menconico, in provincia di Pavia e diocesi di Piacenza-Bobbio[1][2]; fa parte del vicariato di Bobbio, Alta Val Trebbia, Aveto e Oltre Penice.
Chiesa di San Giorgio Martire | |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Menconico |
Coordinate | 44°47′46.33″N 9°16′46.23″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | San Giorgio Martire |
Diocesi | Piacenza-Bobbio |
Completamento | XVIII secolo (rimaneggiamento) |
A Menconico sorgeva una chiesa già nel X secolo, la quale a sua volta era stata edificata sui resti di una precedente struttura fondata dai monaci di Bobbio[3].
La parrocchiale, già ricostruita nel 1136, venne interessata da un nuovo intervento di rifacimento nel XVI secolo e consacrata l'8 luglio 1565 dal vescovo di Bobbio Francesco Abbondio Castiglioni[1].
Nel Settecento la chiesa fu nuovamente rimaneggiata e in quest'occasione si procedette alla riedificazione del coro e della volta soprastante; inoltre, nella prima metà di quel secolo venne eretto il campanile per interessamento di don Carlo Pasquali[1].
In ossequio alle norme postconciliari, negli anni settanta del Novecento fu installato nel presbiterio il nuovo altare rivolto verso l'assemblea[1].
La facciata a capanna della chiesa, rivolta a ponente, è anticipata da un portico sorretto da pilastri sorreggenti archi a tutto sesto e presenta centralmente il portale d'ingresso, mentre più in alto si apre una finestra a lunetta[1].
Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora ed è coronata dalla cupoletta poggiante sul tamburo[1].
L'interno dell'edificio è suddiviso da pilastri sorreggenti degli archi a tutto sesto in tre navate voltate a botte, sulle laterali delle quali si affacciano le cappelle di San Domenico e della Beata Vergine Maria; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di quattro gradini, delimitato da balaustre, coperto dalla cupola sorretta da vele e chiuso dall'abside di forma semicircolare, la quale è abbellita da lesene d'ordine dorico[1].
L'opera di maggior pregio qui conservata è l'altare maggiore in legno dorato, costruito nel Settecento[4].
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