Chiesa di San Giorgio Martire (Cuggiono)
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La chiesa arcipretale[2] di San Giorgio Martire è la parrocchiale di Cuggiono, in città metropolitana ed arcidiocesi di Milano[1]; fa parte del decanato di Castano Primo.
Chiesa di San Giorgio Martire | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Cuggiono |
Indirizzo | via Gualdoni[1] |
Coordinate | 45°30′20.88″N 8°48′55.68″E |
Religione | cattolica di rito ambrosiano |
Titolare | San Giorgio |
Consacrazione | 1753 |
Architetto | Francesco Maria Richini Giovanni Battista Bossi (facciata) |
Inizio costruzione | 1606 |
La prima citazione di una cappella a Cuggiono risale al Basso Medioevo ed è contenuta nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, in cui si legge che era filiale della pieve di San Genesio di Dairago[3].
Al principio del XVII secolo questo edificio si rivelò insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli e, così, nel 1605 si prese la decisione di abbatterlo per farne sorgere al suo posto uno di dimensioni maggiori, il cui progetto fu affidato a Francesco Maria Richini; la prima pietra della costruenda chiesa venne posta il 25 aprile 1606 e i lavori terminarono nel 1633[1], mentre poi nel 1686 la parrocchiale divenne sede di un vicariato[4][5].
Nel 1753 l'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, compiendo la sua visita pastorale, trovò che la parrocchiale, in cui avevano sede le confraternite di San Geronimo e della Beata Vergine del Santissimo, aveva alle sue dipendenze quattro oratori e che i fedeli erano 3000[3]; il 14 giugno del medesimo anno il presule celebrò la consacrazione[1].
La facciata venne portata a compimento nel 1846 su disegno del cuggionese ingegnere-architetto Giovanni Battista Bossi (1807-1882), mentre il pronao fu edificato nel 1902[1].
Nel 1971, con la riorganizzazione territoriale dell'arcidiocesi voluta dal cardinale Giovanni Colombo, il vicariato di Cuggiono venne soppresso e la chiesa passò al decanato di Castano Primo[3]; la struttura fu poi restaurata tra il 1998 e il 1999[1].
La facciata della chiesa, rivolta a nordovest e anticipata dal pronao tetrastilo le cui colonne doriche sorreggono la trabeazione recante la scritta "DOM et Sancto Georgio Martyri Patrono D[icatum]", presenta al centro il portale d'ingresso architravato e sopra due nicchie e un finestrone a tutto sesto ed è coronata dal frontone sormontato da tre statue[1].
Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora affiancata da due paraste ed è coronata dalla cupola a cipolla poggiante sul tamburo[1].
L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la cornice modanata e dentellata, sopra cui s'imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, a sua volta chiuso dall'abside[1].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali il tabernacolo, costruito tra il 1654 e il 1659 da Carlo Garavaglia[1], e l'affresco raffigurante la Gloria di San Giorgio, dipinto da Luigi Morgari[1].
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