Chiesa di San Bartolomeo Apostolo (Lavenone)
chiesa di Lavenone Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa di San Bartolomeo Apostolo è la parrocchiale di Lavenone, in provincia e diocesi di Brescia[1]; fa parte della zona pastorale dell'Alta Val Sabbia.
Chiesa di San Bartolomeo Apostolo | |
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Facciata chiesa | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Lavenone |
Coordinate | 45°44′19.01″N 10°26′16.89″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Titolare | San Bartolomeo Apostolo |
Diocesi | Brescia |
Consacrazione | 1840 |
Architetto | Gaspare Turbini |
Stile architettonico | neoclassico |
Inizio costruzione | 1778 |
Completamento | 1790 |
La primitiva chiesa di Lavenone sorse a cavallo tra i XVI e XVII[2] ed era all'inizio filiale della pieve di Santa Maria di Idro; fu eretta a parrocchiale nel 1530, come stabilito dal documento firmato in data 2 settembre dall'arciprete idrense Picino Dosso, dal pievano Francesco di Bione e dal rettore Giorgio de Robis, con tuttavia l'obbligo di versare annualmente alla matrice la somma di 27 lire[3][1].
Nel 1696 la chiesa venne dotata dell'organo, per poi venir demolita nel XVIII secolo; nel 1776 fu nominata una commissione per l'erezione della nuova chiesa e il 31 maggio 1778 venne posta la prima pietra della costruenda parrocchiale, disegnata dall'abate Gaspare Turbini[3].
L'edificio fu portato a compimento tra il 1789 e il 1790[3], per poi essere dotato dei banchi nel 1816 e consacrato il 6 ottobre 1840[1].
La facciata a capanna della chiesa è spartita in due registri, entrambi scanditi da lesene; l'ordine inferiore presenta il portale d'ingresso timpanato, mentre quello superiore, coronato dal timpano triangolare su cui è fissata una croce di ferro e che è dotato di pennacchi composti da materiale lapideo, è caratterizzato da un finestrone[1][2].
L'interno della chiesa è costituito da un'unica navata, su cui s'affacciano le cappelle laterali e le cui pareti son caratterizzate dal cornicione sopra il quale s'imposta la volta affrescata[1][2].
Al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, che ospita le due cantorie, su una delle quali è situato l'organo, mentre in fondo c'è l'abside semicircolare[1].
Opere di pregio qui conservate sono l'ancona del Corpus Domini, detta anche del Crocifisso, realizzata dai levrangesi Bortolo Zambelli e Francesco Boscaini e indorata dal lonatese Paolo Bertoli nel 1729[3], il cinquecentesco Crocefisso, accanto al quale sono poste le statue della Vergine Maria e di San Giovanni[3], l'altare laterale dedicato a Sant'Antonio Abate, donato forse dai Roberti, quello dei Santi Rocco e Carlo, costruito nel 1741 da Giovanni Battista Boscaì, e la pala dell'altare maggiore, che è di scuola veronese[3].
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