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chiesa di Offlaga Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La chiesa dei Santi Pietro e Paolo e Sant'Imerio Vescovo è la parrocchiale di Offlaga, in provincia e diocesi di Brescia[1]; fa parte del zona pastorale della Bassa Centrale.
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e Sant'Imerio Vescovo | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Offlaga |
Coordinate | 45°23′12.79″N 10°07′01.16″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Diocesi | Brescia |
Consacrazione | 1913 |
La primitiva chiesa di Offlaga dedicata a Sant'Imerio sorse tra i secoli XIII e XIV; la dedicazione è dovuta alla particolare devozione degli abitanti della zona al santo, perché proprio nel bresciano egli aveva compiuto un miracolo[1].
Verso il Quattrocento questa chiesetta venne eretta a parrocchiale, affrancandosi così dalla pieve di Manerbio; in quel periodo in paese sorgevano anche le chiese di Santa Maria e di San Pietro[1]; nel 1410 la chiesa offlaghese è attestata con il titolo dei Santi Pietro, Imerio e Maria[2].
Tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento la parrocchiale venne riedificata, anche grazie ai fondi stanziati dalla famiglia Barbisoni; nel 1640 fu stabilita la dedicazione Natività di Maria Vergine e a San Pietro Apostolo e nel 1651 venne dotata dell'altare maggiore[1].
Dalla relazione della visita pastorale del 1704 del vescovo 1704 Marco Dolfin si apprende che il beneficio ammontava a circa 100 scudi, che a servizio della cura d'anime v'erano il parroco e e altri cinque sacerdoti, che i fedeli erano 515 e che la parrocchiale, in cui erano collocati, oltre al maggiore, gli altari di San Carlo, della Beata Vergine Maria, di Sant'Antonio e di San Girolamo, aveva come filiali gli oratori della Beata Vergine, di San Rocco e dei Santi Faustino e Giovita[2].
Nel Settecento l'edificio fu oggetto di una completa ristrutturazione; nel 1735 venne realizzata le mensola dell'altare maggiore, nel 1737 si costruì l'altare laterale delle Sante Reliquie e nel 1740 l'altare di Sant'Imerio fu dotato della tribuna[1].
Nel 1747 venne posta la prima pietra del campanile, il quale fu ultimato l'anno seguente[1].
Nel 1820 l'organo fu interessato da un restauro condotto dal pralboinese Giobatta Acerbi, mentre nel 1880 venne costruito un nuovo organo, realizzato da Giovanni Tonoli[1].
Nel 1913 la chiesa fu consacrata dal vescovo di Brescia Giacinto Gaggia e nel 1930 l'organo fu interessato da un rinnovamento ad opera del cremasco Andrea Nicolini[1]; il 14 aprile 1989, come stabilito dal Direttorio diocesano per le zone pastorali, la parrocchia, già inserita nel vicariato di Manerbio, entro la far parte della neo-costituita zona pastorale della Bassa Centrale[2].
La facciata della chiesa, che è a capanna, è spartita da una cornice marcapiano in due registri, entrambi caratterizzati da fasciature laterali in leggero aggetto; nell'ordine inferiore è presente il portale d'ingresso architravato, mentre in quello superiore, che è coronato dal timpano dimforma triangolare sovrqratso da una croce di ferro, si apre una trifora[1].
L'interno si compone di una sola navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali e che è coperta dalla volta a botte, adornata da affreschi e caratterizzata da unghioni; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, anch'esso voltato a botte, rialzato di alcuni gradini e ospitante le cantorie, su una delle quali è posizionato l'organo[1].
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