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artista italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Chiara Luzzana (Lecco, 22 maggio 1984) è un'artista e compositrice italiana, attiva sia in campo pubblicitario che artistico, ed è considerata una delle sound designer più innovative e visionarie[1][2].
Nel 2014 ha ideato e fondato il progetto "THE SOUND OF CITY", di cui è regista e compositrice, in cui registra i suoni delle città per trasformarli in colonne sonore e installazioni multimediali.[3][4]
«Quando ero ragazzina ho sofferto moltissimo la separazione dei miei genitori e ho fatto di tutto per riempire quel silenzio con il rumore. Suonavo le cose intorno a me. E quella che può sembrare una storia strappalacrime è diventata la rivelazione della mia vita[5]»
Inizia da giovanissima gli studi musicali dedicandosi prima alla chitarra, poi al clarinetto (con il quale suona per tre anni nella Banda Alessandro Manzoni di Lecco) e infine il pianoforte.[6] Non riconoscendosi nei canoni classici, Luzzana decide di abbandonarli iniziando a fare musica usando solo il rumore puro.[4]
Nel 2005 diventa sound engineer e in seguito studia al Berklee College of Music di Boston, approfondendo gli studi sulla neurobiologia della cognizione musicale e la produzione di colonne sonore per film e pubblicità.[5][7]
Facendo base tra Milano e Shanghai, dal 2010 divide la sua attività in due ambiti: da una parte quello della compositrice di colonne sonore per i brand e la pubblicità, dall'altra quella dell'artista sonora devota alla musica elettronica e sperimentale, utilizzando il rumore come strumento delle sue composizioni.[8][7]
Ha firmato le colonne sonore di molti brand, tra cui: Swatch[9], Lavazza[10], Alessi[11], Nivea[12], Costa Crociere[13], Martini[14]; per ognuno ha creato la colonna sonora a partire dal rumore originale dell'azienda, senza strumenti musicali, trasformando attraverso la manipolazione del suono ogni campionamento in melodia.[15]
Nel 2012 vince il premio SoundtrART della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con l'opera "Fragmento".[16] Firma la colonna sonora per il documentario Shapes realizzato insieme alla Fondazione Adriano Olivetti, dove usa i suoni e i riverberi delle macchine Olivetti, che viene presentato in anteprima a Venezia alla Biennale di Architettura 2012.[17]
Tra il 2014 e il 2015 è artista in residenza allo Swatch Art Peace Hotel di Shangai.[18]
Nel 2015 crea per Swatch il progetto 60 BPM - The Sound Of Swatch[19], un componimento realizzato solo con il suono di oltre 2400 orologi e la loro componentistica. Il progetto diventa anche un video documentario e una installazione multimediale presentati alla Biennale di Venezia 2015 in occasione della mostra "Swatch Faces 2015".[20][21] Nel 2016 il progetto è finalista al Music+Sound Awards come "Best Sound Design" nella categoria Online, Viral + Ambient Advertising[22]; nel 2017 vince il MUSE Creative Awards nella categoria Audio come miglior colonna sonora.[23]
Nel 2017 compone per Alessi The Extra Ordinary Metal Orchestra[24][25], trasformando 16 oggetti di design realizzati in ottone (vassoi, cestini, contenitori e fruttiere) in un'orchestra sonora.[11] Per questo progetto, Luzzana si ispira alla decorazione degli oggetti realizzati da Alessi, decorati tramite una sequenza geometrica generata dalla successione di Fibonacci; anche la colonna sonora è la composizione e trasformazione del suono seguendo la sequenza di Fibonacci.[26] Nel 2019, l'opera vince il MUSE Creative Awards nella categoria Content Marketing.[27]
Nel 2019 realizza la colonna sonora ufficiale di Lavazza, La perfetta sinfonia del caffè[28], seguendo attraverso il suono tutti i processi produttivi del caffè, dal Brasile dove registra i primi chicchi nelle piantagioni di caffè fino ad arrivare a Torino negli stabilimenti e laboratori di Lavazza.[10] Il progetto sonoro viene presentato alla Festa del Cinema di Roma a ottobre di quell'anno.[29] A Venezia Luzzana presenta insieme a David Lachapelle il calendario Lavazza 2020 Earth CelebrAction, per il quale ha creato la colonna sonora che accompagna gli scatti del fotografo.[30] A Milano in occasione del Salone del Mobile 2019 e della Design Week, collaborando con lo studio Balich Worldwide Shows, firma l'audio-installazione outdoor dedicata ai 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci intitolata Aqua: la Visione di Leonardo presso la Conca dell’Incoronata.[31] Al Fuorisalone la sua colonna sonora "Denim Soundscape" accompagna il progetto "Isko Denim Sound Textures", che viene selezionato per l'esposizione al festival Design Link di Osaka.[32][33] Per la XXII Triennale di Milano[34], dona l'opera "Haiti Sounds" alla Fondazione Francesca Rava, realizzata con i suoni dell’ospedale pediatrico di Haiti.[35][36]
Nel 2020 partecipa alla rassegna "Nice to meet you" promossa da SEA Aeroporti di Milano e curata da MEET Digital Culture Center Milano con "The Sound of Milano", un'installazione interattiva che permette al visitatore di remixare i suoni della città e che è destinata a rimanere nell'aeroporto.[37][38]
Nel 2014 Luzzana idea il progetto "THE SOUND OF CITY", in cui registra i suoni delle principali città del mondo con l’obiettivo di trasformarli in colonne sonore,[3] usando le città come strumenti musicali[39] e munita di microfoni che costruisce da sola.[37] Nel novembre 2016 presenta l’anteprima del progetto all’interno dello Swatch Art Peace Hotel, in occasione della Biennale di Shanghai di quell'anno.[40]
Oltre alla parte sonora, Luzzana gira i video delle registrazioni dei suoni delle città per creare un documentario che verrà rilasciato sulle maggiori piattaforme di streaming.[41]
"THE SOUND OF CITY" è un marchio registrato.[42]
Luzzana crea musica utilizzando solo suoni o rumori,[7] infatti dopo gli iniziali studi classici ha abbandonato gli strumenti musicali per stravolgere i canoni musicali classici e dedicarsi alla sperimentazione. Il suo approccio compositivo è un vero e proprio metodo da lei inventato, che la rende un’artista sonora unica nel suo genere.[43][44] Tra i suoi ispiratori ci sono Luciano Berio e John Cage, Stockhausen e tutta l'avanguardia sperimentale di Colonia, Luigi Russolo e Pierre Schaeffer.[7]
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