Cherves-Richemont
comune francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cherves-Richemont è un comune francese di 2.487 abitanti situato nel dipartimento della Charente nella regione della Nuova Aquitania.
Cherves-Richemont comune | |
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(dettagli)
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Localizzazione | |
Stato | Francia |
Regione | Nuova Aquitania |
Dipartimento | Charente |
Arrondissement | Cognac |
Cantone | Cognac-1 |
Territorio | |
Coordinate | 45°44′39″N 0°21′07″W |
Altitudine | 28, 5 e 73 m s.l.m. |
Superficie | 37,73 km² |
Abitanti | 2 487[1] (2009) |
Densità | 65,92 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 16370 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice INSEE | 16097 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Il comune è nato dall'unione nel 1972 dei precedenti comuni di Cherves-de-Cognac e di Richemont. Comprende anche il villaggio di Orlut e numerosi piccoli nuclei di antica origine.
Il comune si trova sulla riva destra del fiume Charente, nella Saintonge.
Il suo territorio si estende sul bordo del bacino sedimentario aquitano e dal punto di vista geologico è suddiviso in due zone distinte. La parte occidentale è costituita da un tavolato calcareo intagliato dalla valle del fiume Antenne (con un'altitudine di 73 m sulla riva destra e di 60 m sulla riva sinistra), mentre la parte orientale è una zona pianeggiante risalente al Giurassico, con terreni argillo-marnosi che contengono banchi di gesso, e fossili[2].
Nella parte pianeggiante si trovavano terreni paludosi che furono drenati alla fine del XV secolo con la sistemazione del Fossé du Roi.
Il territorio è attraversato da due affluenti di destra della Charente: l'Antenne, lungo il cui corso sono stati costruiti nel tempo diversi mulini, e il Fossé du Roi.
A Orlut si trovano delle antiche cave oggi riempite d'acqua.
La valle del fiume Antenne era stata abitata già in epoca paleolitica, come testimonia il ritrovamento di diversi ripari sotto roccia (riparo di Bois-Roche) e ancora nell'età del ferro (necropoli a fosse circolari nella località di Franchie.
In epoca romana il territorio era attraversato da una strada romana della quale è stato rinvenuto un miliario.
Il villaggio di Cherves è menzionato per la prima volta nell'anno 852 come capoluogo di una circoscrizione giudiziaria (vicaria) . Nel territorio sorsero numerosi feudi, che fortificarono le zone alte con motte e castelli[3]. In seguito alle contese nel ducato di Aquitania tra Enrico II d'Inghilterra e il figlio Riccardo Cuor di Leone, i castelli di Richemont e di Bois-Roche furono distrutti nel 1179.
Nel XVI secolo il re Francesco I fece canalizzare il corso del Fossé du Roi per completare il prosciugamento delle terre basse già iniziato dal conte d'Angoulême Giovanni di Valois-Orléans. Una barriera situata poco prima della confluenza del corso d'acqua nella Charente permise di creare un vasto stagno che riforniva di pesce gli abitanti della vicina città di Cognac.
Il ponte sulla Charente, ai limiti del territorio comunale, fu interessato dai combattimenti tra le truppe protestanti e quelle guidate da Gaspard de Coligny in ritirata dopo la battaglia di Jarnac (1569) e fu distrutto il castello di Plumejeau: in tale occasione fu probabilmente seppellito il tesoro di Cherves, una raccolta di oggetti liturgici del XIII secolo, rinvenuto nel 1896. Al posto del precedente castello fu costruita nel 1610 la nuova residenza dei signori di Cherves, il castello di Chesnel.
Il ponte sulla Charente fu nuovamente teatro di combattimenti anche nel 1651 e i due avvenimenti sono ricordati in un obelisco elevato al centro del ponte stesso.
I rappresentanti di Cherves e di Richemont parteciparono agli Stati generali che si tennero a Cognac il 7 marzo del 1787. Con la Rivoluzione francese nel 1793 furono creati i comuni di Richemont e di Cherves. Nello stesso anno furono distrutti i villaggi di Croix-de-Pique e di Champblanc, che appartenevano al comune.
Nell'Ottocento il comune partecipò allo sviluppo economico della zona, dovuto crescita della produzione e vendita del cognac e molte residenze furono costruite o rinnovate in questo periodo. La floridezza cessò con il diffondersi della fillossera (e alcuni edifici non vennero mai completati dopo essere stati iniziati).
La decrescita demografica a seguito delle perdite nella prima guerra mondiale fu parzialmente moderata dall'afflusso di immigranti che lavoravano alle cave di gesso di Orlut, spesso rifugiati politici italiani e spagnoli.
Altre residenze sono quelle di Coudret (grande e piccola) e di Fontaulière, pertinenti a feudi esistenti prima del XVI secolo, ma fortemente rimaneggiate nell'Ottocento.
Una serie di mulini sono presenti lungo il corso dell'Ardenne: mulini di Chazotte, di Prézier, della piccola Houmade, di Bricoine, il già citato mulino di Boussac.
Il territorio comprende un'ampia estensione di terreni agricoli, dedicati soprattutto alla produzione di vini bianchi per la fabbricazione del cognac. Altre coltivazioni sono quelle dei cereali e del foraggio per l'allevamento dei bovini. In passato era diffusa anche la coltivazione della canapa e dello zafferano.
L'attività industriale è legata alla presenza di cave di gesso: nel 1878 fu aperta la fabbrica di stucco Daunizeau, che ebbe una propria linea ferroviaria che la collegava alla stazione di Cognac fino al 1944 (quando fu distrutta da un bombardamento) e fu in seguito assorbita dal gruppo Garandeau, proprietario di diverse cave di gesso dal 1869 e tuttora in attività.
Il comune è attraversato dalle ex strade nazionali:
Tra il 1896 e il 1949 il comune è stato servito dalla linea ferroviaria tra Cognac e Saint-Jean-d'Angely.
Abitanti censiti
Il comune fa parte del cantone di Cognac-Nord e della comunità di comuni di Cognac, a sua volta appartenente al "Sindacato dei Pays Ouest-Charente Pays du cognac".
Ha lo statuto di comune associato
Il sindaco, eletto nel 2006 è Alain Riffaud.
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