Il cetriolo (Cucumis sativus L., 1753)[1] è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, originario dell'Asia orientale e meridionale.[2] È una pianta strisciante o rampicante quando trova dei supporti, ai quali si attacca attraverso i cirri prodotti dai fusti e dai rami (vedi anche Melone). Il fusto, quadrangolare, è peloso con coste più o meno evidenti. Le foglie, piuttosto grandi, sono palmato-lobate, con lungo picciolo, verde scuro e ruvide. I fiori gialli a cinque lobi, non molto grandi, sono unisessuali, portati dalla stessa pianta (pianta monoica), i maschili a gruppi di circa cinque soggetti, i femminili sono solitari o a coppie. Il frutto è una bacca polposa ricca d'acqua. In Lombardia, Piemonte, Liguria e Veneto il cetriolo è conosciuto anche con il termine cocomero per derivazione dalle lingue lombarda, piemontese, ligure e veneta.[1][3][4]

Disambiguazione – "Cetriolo" rimanda qui. Se stai cercando un partigiano italiano, medaglia d'argento al valor militare, noto col nome di battaglia di Cetriolo, vedi Sauro Babini.

Descrizione

Il cetriolo è una pianta rampicante che radica nel terreno e cresce su tralicci o altri telai di sostegno, avvolgendosi attorno ai supporti con sottili viticci a spirale.[5] La pianta può anche radicare su strutture idroponiche, per cui si estenderà sul terreno invece che su di una struttura di supporto. La pianta ha foglie grandi che formano una chioma sopra i frutti.

Il frutto delle tipiche cultivar di cetriolo è grossomodo cilindrico, ma allungato con estremità affusolate, e può raggiungerei 60 cm di lunghezza ed i 10 cm di diametro.[6]

I frutti del cetriolo sono costituiti per il 95% da acqua. In termini botanici, il cetriolo è classificato come peponide, un tipo di frutto con una buccia esterna dura e senza divisioni interne. Tuttavia, proprio come i pomodori e le zucchine, viene spesso percepito, preparato e consumato come una verdura.[7]

Caratteristiche del frutto

Ha forma allungata, simile a quella dello zucchino, buccia spessa, ancorché edule, leggermente bitorzoluta e di colore verde, polpa bianca succosa, leggermente acidula[8], con semi nella parte centrale. Viene mangiato crudo tagliato a fette in insalata ed entra come componente di insalate miste o come guarnitura di piatti freddi. Raccolto immaturo, di piccole dimensioni (cetriolino), viene posto sotto aceto e consumato in antipasti misti ed entra affettato nella composizione della giardiniera.

Pressoché privo di calorie (13 kcal per 100 gr di prodotto), il che lo rende comune nelle diete, è composto prevalentemente da acqua (96%), carboidrati disponibili (2%) e sali minerali quali[9] potassio (140 mg), calcio (16 mg), fosforo (17 mg), sodio (4 mg). Contiene inoltre 11 mg di vitamina C, mentre è trascurabile l'apporto di vitamine degli altri gruppi.

Va preferibilmente consumato quando al tatto è duro: se la polpa non risulta soda significa che l'ortaggio non è più buono.

Dal punto di vista della digestione non è ben tollerato da tutti: in particolare è talora indigesto per i bambini.

Ci sono diverse tipologie di cetriolo, tra cui la varietà ibrida tra cetriolo e melone tipica pugliese denominata "Carosello Bianco Barese", spesso chiamata familiarmente "Cocomero".

Usi

Già nel Cinquecento, il medico e umanista italiano Pietro Andrea Mattioli raccomandava i semi e il succo del cetriolo per "far bella la pelle".[10]

È indicato per ammorbidire e idratare la pelle che tende ad assumere una maggiore elasticità, il suo succo è consigliato dopo un'esposizione al sole, mentre la polpa è efficace per le pelli secche.

Oltre a questo uso esterno, non bisogna dimenticare che il cetriolo è ricco di sali minerali, vitamina C e amminoacidi.[10].

Avversità

Tra gli insetti, il cetriolo è colpito dall'afide Aphis gossypii. Tra le malattie da funghi, le più comuni sono l'oidio (causato da Erisiphe cichoracearum), la peronospora (causata da Pseudoperonospora cubensis e dal Sphaerotheca fuliginea) e la muffa grigia (causata da Botrytis cinerea).

Note

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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