Cervinara
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cervinara è un comune italiano di 8 627 abitanti[1] della provincia di Avellino in Campania. Il capoluogo, un tempo corrispondente alla frazione Castello, si è ormai espanso comprendendo frazioni vicine come Valle e Ferrari, e il toponimo Cervinara identifica adesso tutto il centro urbano; di conseguenza non si tratta più di un comune sparso.
Cervinara comune | |
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La villa comunale | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Amministrazione | |
Sindaco | Caterina Lengua (lista civica Cervinara sempre) dal 22-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 41°01′17″N 14°36′55″E |
Altitudine | 284,90 m s.l.m. |
Superficie | 29,34 km² |
Abitanti | 8 627[1] (31-7-2023) |
Densità | 294,04 ab./km² |
Frazioni | Castello, Curielli, Ferrari, Ioffredo, Pantanari, Pirozza, Salomoni, San Marciano, San Potito, Scalamoni, Trescine, Valle |
Comuni confinanti | Avella, Montesarchio (BN), Roccarainola (NA), Rotondi, San Martino Valle Caudina |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 83012 |
Prefisso | 0824 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 064025 |
Cod. catastale | C557 |
Targa | AV |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 576 GG[3] |
Nome abitanti | cervinaresi |
Patrono | san Gennaro[4] |
Giorno festivo | 19 settembre[4] |
Cartografia | |
Il comune all'interno della provincia di Avellino | |
Sito istituzionale | |
La leggenda vuole che il nome Cervinara derivi da un altare dedicato dai Romani a Cerere, dea delle messi. Il toponimo compare, per la prima volta, in un documento dell'837 che descrive la donazione del "castrum quod dicitur Cerbinaria in Caudetanis" al principe beneventano Sicardo da parte dei monaci di San Vincenzo al Volturno. Il borgo, probabilmente, sorse tra il IX e il X secolo d.C., in età longobarda, quando le popolazioni si concentrarono, dalle campagne, intorno al borgo fortificato in località Castello. Cervinara ebbe numerosi feudatari, tra cui i Della Leonessa, i Filangieri, i Carafa, i Caracciolo ed i Sant'Eramo. Dal Feudalesimo fino agli inizi dell'Ottocento Cervinara conobbe un forte sviluppo agricolo, soprattutto grazie alla particolare fertilità del suolo.
Durante il Risorgimento il paese contribuì ai moti liberali del 1820 e del 1848, quando i carbonari decisero di partire proprio da Cervinara per marciare su Napoli ed instaurarvi la Repubblica. Ma i fermenti rivoluzionari non riuscirono mai a coinvolgere la maggioranza della popolazione, anzi, il paese, il 29 e 30 novembre 1860, si schierò dalla parte dei Borbone ed insorse contro il governo piemontese che giungeva nel Regno di Napoli per occuparlo.
Ebbe, così, inizio il periodo del brigantaggio, che si configurò come una vera e propria guerra partigiana. Le bande di Cipriano e Giona La Gala, scelsero come rifugio i monti sovrastanti il paese per combattere contro l'invasore[5]
A causa di intense piogge il 16 dicembre 1999 una frana fangosa si abbatté sulle frazioni di Ioffredo e Castello. Tale sciagura, nota come alluvione della Valle Caudina del 1999, causò cinque vittime e distrusse o danneggiò vari edifici.
Abitanti censiti[7]
Al 31 dicembre 2010 nel territorio di Cervinara risultano residenti 194 cittadini stranieri. Le comunità più numerose sono quelle di:
fonte Istat
Tra i piatti tipici locali si annoverano le lavanelle (rigorosamente fatte in casa) con i fagioli, la menesta 'o pignato, i fusilli, gli gnocchi, la carne paesana, ruocculi e sasicchie, diversi tipi di cacciagione, cinghiale, fagiani, patate alla brace, peperoni arrostiti, dolci fatti con le castagne, funghi porcini, tartufi, vini locali (Aglianico in primis).
Piatto tipico e antico ma quasi scomparso sono i ravioli farciti con ricotta e zucchero serviti con sugo al pomodoro fresco. Tale pietanza rappresenta la tradizione di Cervinara. Ciò è dimostrato anche dal fatto che in passato l'agrodolce caratterizzava la cucina tipica dell'Irpinia.
Hanno sede a Cervinara l'emittente televisiva locale Retesei e il periodico Il Caudino.
Le risorse principali del paese oggi sono l'agricoltura ed il commercio. In misura minore è ancora presente l'artigianato, benché sia un'attività che va scomparendo. Il terreno assai fertile produce fagioli di ottima qualità, tabacco, uva da vino (Aglianico, Falanghina) e frutta, in particolare ciliegie e mele annurche. La montagna, poi, produce castagne, funghi porcini e tartufi neri, di tipo scorzone. Alla montagna è legata anche la produzione di carbone e di legna da ardere. Il paese, da qualche decennio, subisce un sensibile spopolamento causato, soprattutto, dall'emigrazione degli abitanti più giovani in cerca di lavoro verso il Nord ed il Centro Italia.
Il comune è servito dalla stazione di Cervinara, sulla ferrovia Benevento-Cancello, ed è interessato dalle strade provinciali 153, 228, 247 e 268.[8]
Sindaci di Cervinara
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1989 | 1990 | Piero Ucci | Comm. prefettizio | ||
1990 | 1992 | Giuseppe Ricci | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1992 | 1993 | Pasquale Lombardi | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1993 | 1993 | Mario Bizzarro | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1994 | 1994 | Francesco Starace | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1994 | 1994 | Salvatore Palma | Comm. prefettizio | ||
1994 | 1998 | Francesco Cioffi | Partito Popolare Italiano | Sindaco | |
1998 | 1999 | Alda Lanni | Partito Popolare Italiano | Sindaco | |
1999 | 2000 | Salvatore Palma | Comm. prefettizio | ||
2000 | 2005 | Franco Cioffi | L'Ulivo | Sindaco | |
2005 | 2010 | Franco Cioffi | L'Unione | Sindaco | |
2010 | 2015 | Filuccio Tangredi | Partito Democratico | Sindaco | |
2015 | 2020 | Filuccio Tangredi | Liste civiche (PD) | Sindaco | |
2020 | in carica | Caterina Lengua | Liste civiche (PD) | Sindaco |
La sede comunale è nella frazione di Trescine.
Il comune fa parte della Comunità montana Partenio - Vallo di Lauro.
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