Cervera
comune spagnolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Cervera è un comune spagnolo di 9 390 abitanti situato nella comunità autonoma della Catalogna. È una piccola città d'arte dell'altipiano centrale catalano, capitale della comarca La Segarra ed è posta sulla cima di un colle alto 548 metri s.l.m. dominante il fiume Ondara.
Cervera comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Spagna |
Comunità autonoma | Catalogna |
Provincia | Lleida |
Territorio | |
Coordinate | 41°39′56.52″N 1°16′15.6″E |
Altitudine | 548 m s.l.m. |
Superficie | 55,2 km² |
Abitanti | 9 390 (2011) |
Densità | 170,11 ab./km² |
Comuni confinanti | Estaràs, Granyanella, Granyena de Segarra, Montoliu de Segarra, Les Oluges, Els Plans de Sió, Ribera d'Ondara, Sant Ramon, Tarroja de Segarra, Torrefeta i Florejacs |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25200 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice INE | 25072 |
Targa | L |
Nome abitanti | Cerverini |
Comarca | Segarra |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Ha origini medioevali quando il territorio venne a trovarsi ai confini fra la zona occupata dai Musulmani e quella occupata dai Cristiani. Nel 1026 tre famiglie s'insediarono sul colle, e poco più tardi il conte di Barcellona Ramón Berenguer I riconobbe il possesso delle terre da loro occupate, e innalzò una fortezza (castrum Cervaria). Il villaggio crebbe rapidamente, anche perché il confine fra Arabi e Cristiani si stabilizzò altrove. Nel corso dell'XI secolo si costruì il Monasterio de San Pedro le Gros nei pressi del fiume, e anche questo contribuì alla crescita della città, crescita che continuò nei secoli successivi, e vennero concessi a Cervera alcuni privilegi.
Filippo V nel 1702 le concesse il titolo di città. Durante la guerra di successione Cervera, che parteggiò per i Borboni, fu distrutta. Terminata la guerra nel 1714 con la vittoria di Filippo V di Borbone, che aveva chiuso le sei università catalane a causa della rivolta della Catalogna favorevole al partito carlista, su istanza dei cerverini, aprì l'Università a Cervera in ringraziamento della fedeltà dimostrata. Questa università, che per diverso tempo fu l'unica della Catalogna, ritornò poi a Barcellona nel 1842, però sia agli inizi della sua attività che in seguito fu determinante per lo sviluppo e il progresso anche economico della cittadina.
Nel 1860 giunse il collegamento ferroviario con la rete nazionale, e ciò favorì l'insediarsi di alcune industrie e di un importante commercio del vino prodotto nella comarca. Un grave colpo l'inferse però, a partire dalla seconda metà del XIX secolo in Spagna ed anche in altri paesi d'Europa, la diffusione della fillossera, un insetto che causava danni gravissimi alla vite. La crisi vinicola commerciale fu risolta soltanto nel 1919 con l'impianto di nuovi vitigni, innestati su ceppi provenienti dall'America, resistenti al fitomizo e con la costituzione del Sindicat Agricola.
La popolazione del comune è accentrata nel capoluogo e l'economia si basa sull'agricoltura, sul commercio e su una modesta industria. Gli amministratori della piccola città d'arte puntano anche su un'espansione del turismo culturale.
Il cervo è un'arma parlante ed è elemento caratteristico e tradizionale del paese. Nel 2018 il comune ha adottato un nuovo stemma sostituendo quello in uso dal 1988, modificando lo stemma della famiglia Cervera (d'argento, al cervo di rosso) feudatari del castello di Cervera, e mantenendo il simbolo dei quattro pali che fa riferimento alla storica giurisdizione dei Conti di Barcellona.[1]
«Escudo en losange de ángulos rectos cuartelado en aspa: en el primero y el cuarto, de gules, un ciervo de oro; en el segundo y tercero, de oro, cuatro palos de gules. Al timbre, una corona de conde.»
«Scudo a losanga, con gli angoli retti, inquartato in decusse: nel primo e nel quarto, di rosso, al cervo d'oro; nel secondo e nel terzo, d'oro, ai quattro pali di rosso. Scudo timbrato da corona comitale.»
L'Ufficio turistico comunale suggerisce due percorsi d'interesse paesaggistico e artistico:
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