Centroscymnus coelolepis
specie di squalo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il centroscimno[2] (Centroscymnus coelolepis Barbosa du Bocage & Brito Capello 1864), o conosciuto anche come squalo portoghese o pescecane portoghese, è uno squalo della famiglia Somniosidae[3].
Centroscimno | |
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Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Chondrichthyes |
Sottoclasse | Elasmobranchii |
Ordine | Squaliformes |
Famiglia | Somniosidae |
Genere | Centroscymnus |
Specie | C. coelolepis |
Nomenclatura binomiale | |
Centroscymnus coelolepis Barbosa du Bocage & Brito Capello, 1864 | |
Nomi comuni | |
Squalo portoghese, Pescecane portoghese | |
Areale | |
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Distribuzione e habitat
La specie vive nell'Oceano Atlantico Occidentale, al largo di Stati Uniti e Cuba[4], in quello Orientale, dall'Islanda al Sudafrica, ed anche nel Mediterraneo[5]. Abita inoltre le acque di Giappone, Nuova Zelanda ed Australia nel Pacifico Occidentale[6][7] e quelle delle Seychelles nell'Oceano Indiano[8]. Preferisce le acque con temperature comprese tra 5 e 13 °C[6]. È stato avvistato a profondità comprese tra 150 e 3700 metri[9], ma generalmente si mantiene nell'intervallo tra i 400 ed i 2000[10].
Descrizione
La lunghezza massima di questi pesci non supera i 120 cm[6]. Le pinne dorsali presentano delle minuscole spine, il muso è accorciato, la forma dei denti è lanceolata nella mascella superiore, a lama in quella inferiore con piccole cuspidi oblique. Il corpo è tarchiato, e si assottiglia bruscamente solo in corrispondenza della zona pettorale. I dentelli dermici laterali sono molto grandi e tra gli adulti ed i giovani quasi maturi sono dotati di corone circolari e lisce[5]. Il colore è uniforme e va dal marrone dorato al marrone scuro[6].
Biologia
Alimentazione
Questo squalo si nutre principalmente di altri pesci (altri squali compresi) e cefalopodi[6], ma anche di gasteropodi e carne di cetacei morti[11].
Riproduzione
La specie è ovovivipara[12], e la madre mette al mondo da 13 a 29 cuccioli, lunghi da 27 a 31 cm, per volta[13].
Interazioni con l'uomo
Utilizzati per l'alimentazione umana, questi squali sono conservati essiccati o salati e sono catturati anche per ricavare l'olio noto come squalene contenuto nel fegato[6].
Conservazione
La specie è considerata in grave pericolo da alcuni studiosi[14], ma la valutazione del 2020 della Lista rossa IUCN la indica come "prossima alla minaccia"[1].
Note
Bibliografia
Altri progetti
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