Centrolabrus melanocercus
specie di pesce Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Centrolabrus melanocercus (Risso, 1810), conosciuto in italiano come tordo codanera, è un pesce osseo marino della famiglia Labridae.
Tordo codanera | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Labroidei |
Famiglia | Labridae |
Genere | Centrolabrus |
Specie | C. melanocercus |
Nomenclatura binomiale | |
Centrolabrus melanocercus (Risso, 1810) | |
Sinonimi | |
Symphodus melanocercus |
Distribuzione e habitat
È una specie endemica del mar Mediterraneo e del mar di Marmara[2]. È assente o rara nella parte più orientale del Mediterraneo, nel nord del mar Adriatico, dal mar Egeo settentrionale e dal mar Nero[1]. Non è comune nei mari italiani[3].
Vive prevalentemente nelle praterie di Posidonia oceanica, più raramente si può incontrare tra le rocce con folta vegetazione[4]. Vive a basse profondità[2].
Descrizione
Si caratterizza per la piccolezza della bocca, il muso breve e la sagoma particolarmente allungata. Il carattere più importante per il riconoscimento è comunque la livrea. Le femmine ed i giovani hanno dorso beige, fianchi dorati o giallognoli e pinna caudale interamente nera o blu molto scuro, spesso con un bordo chiaro o azzurro. Alcune linee blu possono essere presenti nella parte inferiore della testa e sotto l'opercolo. I maschi adulti hanno una livrea del tutto diversa, il colore di fondo tende al blu sul dorso e al violaceo sui fianchi mentre ventre e gola sono gialli. Tutto il corpo è coperto di fitte linee ondulate ed irregolari azzurre, le pinne sono giallastre o marroni, la caudale non è nera ma brunastra con ocelli blu e gli occhi sono gialli[3][4][5].
Misura fino a 14 cm[2].
Biologia
Solitario[3]. Si trova spesso in acque libere, lontane dal fondo[4]. Presenta un comportamento da “pesce pulitore“ come il noto labride indopacifico Labroides dimidiatus: si avvicina agli altri pesci, anche più grandi e ripulisce la loro pelle dai parassiti. Tra i "clienti" più frequenti ci sono altri Labridae, saraghi, mennole e perchie. È molto territoriale con gli individui della sua specie[3].
Alimentazione
Si ciba di invertebrati bentonici come crostacei (soprattutto anfipodi e copepodi), vermi marini, briozoi e celenterati idrozoi[2].
Riproduzione
Si riproduce in primavera e all'inizio dell'estate[3]. Il maschio non fabbrica un nido vero e proprio come in molti congeneri ma sceglie un ciuffo dell'alga bruna Cystoseira dove la femmina depone le uova dopo di che sorveglia il "nido" fino alla schiusa[2].
Pesca
Viene talvolta catturato con le reti da posta e con altri attrezzi costieri mentre non abbocca agli ami. Ha scarso valore alimentare come quasi tutti i Labridae mediterranei, è adatto solo per la preparazione della zuppa di pesce[5].
Conservazione
Questa specie non è minacciata. Le popolazioni, seppur con abbondanza variabile da zona a zona dell'areale, sono stabili[1].
Note
Bibliografia
Altri progetti
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