Cattedrale di Poznań
edificio religioso di Poznań Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La cattedrale dei Santi Pietro e Paolo è la cattedrale metropolitana della città di Poznań, situata sull'isola Ostrów Tumski a nord-est del centro storico della città.
Basilica Cattedrale metropolitana dei Santi Pietro e Paolo Bazylika archikatedralna Świętych Apostołów Piotra i Pawła | |
---|---|
Stato | Polonia |
Voivodato | Grande Polonia |
Località | Poznań |
Coordinate | 52°24′41″N 16°56′52″E |
Religione | cattolicesimo e Chiesa cattolica di Chiesa latina |
Titolare | Santi Pietro e Paolo |
Arcidiocesi | Poznań |
Consacrazione | 1880 |
Stile architettonico | Gotico e Neogotico |
Inizio costruzione | 1347 su edifici precedenti |
Completamento | 1956 |
Demolizione | 15 febbraio 1945 |
Sito web | sito ufficiale |
A seguito delle ricerche archeologiche compiute nel 1946, è stato possibile rilevare come il primo edificio religioso, che sorgeva dove ora è ubicata la cattedrale, è del 968 ed era lungo, circa, 48 metri[1]. Questa prima cattedrale, dedicata a San Pietro, fu voluta dal re Miecislao I di Polonia, due anni dopo la sua conversione al Cristianesimo[2], e venne affidata al missionario vescovo Jordan, appena arrivato in Polonia.
Questa chiesa restò in piedi una settantina d'anni, fino a quando la reazione dei pagani e le azioni militari del duca Bretislao I di Boemia la distrussero nel 1039. Nel 1075 venne riedificata in stile romanico[2]; oggi si conservano tracce di questo edificio nella torre meridionale.
Tuttavia nel 1347 venne iniziata la ricostruzione di una nuova e più grande cattedrale, l'odierna, secondo i canoni dell'allora dominante gotico. La struttura venne realizzata in mattoni, secondo l'uso tradizionale del Gotico baltico e venne dotata di una corona di cappelle attorno al coro.
A seguito dell'incendio del 1622, che apportò notevoli danni all'edificio, la chiesa venne rinnovata in stile barocco. Un altro grande incendio la devastò nel 1772 e la cattedrale risorse, questa volta in stile neoclassico.
Nel 1821 la cattedrale venne elevata a sede metropolitana da papa Pio VII e consacrata al secondo patrono Paolo di Tarso.
Un'ultima grave devastazione venne apportata dall'incendio del 15 febbraio 1945, durante la liberazione della città dai Tedeschi. Le strutture erano notevolmente danneggiate, e per la sua ricostruzione/restauro si decise di ritornare alle forme gotiche originali, utilizzando le parti superstiti della struttura trecentesca. La cattedrale venne riaperta al culto il 29 giugno 1956; nzl 1962 papa Giovanni XXIII la insignì del titolo di Basilica minore[3].
L'edificio è dominato dalle due snelle torri gemelle della facciata, a copertura in rame, di 62 metri d'altezza. La parte absidale si snoda fra tre cappelle dai coronamenti a bulbi e lanternoni barocchi. L'interno, diviso in tre navate gotiche con cappelle laterali e deambulatorio, conserva notevoli opere d'arte, fra cui i cinquecenteschi stalli lignei e il polittico dell'altar maggiore, della scuola di Veit Stoss. Belle tombe rinascimentali e barocche dei vescovi si aprono lungo il deambulatorio e nelle cappelle laterali. Dietro il presbiterio, oltre il deambulatorio, si apre la cappella assiale della Złota Kaplica, "Cappella d'Oro", che, decorata nel 1836 in stile bizantino, restò intatta dalla guerra.
Lunghezza totale esterna: 81 m[4] |
Larghezza massima esterna: 43,5 m[4] |
Altezza delle volte: 24,5 m[4] |
Altezza della facciata: 44 m[4] |
Altezza delle torri: 62 m[4] |
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