Sagrado
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sagrado (in friulano Segrât[6][7], in sloveno Zagraj[8], in dialetto bisiaco Sagrà) è un comune italiano di 2 163 abitanti in Friuli-Venezia Giulia.
Sagrado comune | |
---|---|
(IT) Sagrado (FUR) Segrât [1] | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Provincia | Gorizia |
Amministrazione | |
Sindaco | Marco Vittori (centro-sinistra) dal 12-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022) |
Territorio | |
Coordinate | 45°52′46.68″N 13°30′51.98″E |
Altitudine | 32 m s.l.m. |
Superficie | 13,94 km² |
Abitanti | 2 163[2] (30-6-2022) |
Densità | 155,16 ab./km² |
Frazioni | Peteano/Petovlje, Poggio Terza Armata/Zdravščine, San Martino del Carso[3] |
Comuni confinanti | Doberdò del Lago, Farra d'Isonzo, Fogliano Redipuglia, Gradisca d'Isonzo, Savogna d'Isonzo |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, friulano, bisiaco, sloveno |
Cod. postale | 34078 |
Prefisso | 0481 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 031017 |
Cod. catastale | H665 |
Targa | GO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[4] |
Cl. climatica | zona E, 2 258 GG[5] |
Nome abitanti | sagradini |
Patrono | san Nicolò |
Giorno festivo | 6 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Sagrado nell'ex provincia di Gorizia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Viene collocato nella zona dialettale della Bisiacaria[9]. Il nome ha radici slovene quali Zagraj, ovvero za gradišče (dietro la fortezza).
Il territorio comunale si estende tra la sponda sinistra del fiume Isonzo e l'altopiano carsico, fino all'estremo culmine del monte San Michele, teatro di sanguinosi ed epici scontri fra l'esercito italiano e quello austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale.
Storia
Le prime notizie di Sagrado si hanno intorno al 1130. Appartenne al Patriarcato di Aquileia, quindi alla Repubblica di Venezia dal 1420 fino al 1511, quando fu annesso ai domini asburgici, e da allora seguì le sorti della Contea Principesca di Gorizia e Gradisca. Nei pressi del confine tra i comuni di Sagrado e di Fogliano Redipuglia, lungo la SR 305, è ancora visibile un cippo che segnava il confine austroveneto. Nel 1921, dopo la prima guerra mondiale, Sagrado fu annessa al Regno d'Italia, assieme al resto della Venezia Giulia[10].
In località Peteano avvenne nel 1972 l'atto terroristico ricordato come strage di Peteano.
Simboli
La blasonatura ufficiale dello stemma di Sagrado è la seguente:[11]
«Partito: al 1º di nero a cinque croci scorciate d’argento intercalate in sbarra, alla campagna ondata d’azzurro e d’argento; al 2º d’azzurro a due scettri in decusse cimati da gigli di Francia ed accompagnati in basso da altro giglio di Francia, il tutto d’oro. [Capo del Littorio di rosso (porpora) al fascio littorio d’oro circondato da due rami di quercia e di alloro annodati da un nastro dai colori nazionali.] Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 3 gennaio 1939, e regie lettere patenti del 12 luglio 1940; con gli stessi atti fu concesso il gonfalone:[12][11]
«Drappo partito di nero e di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: «Comune di Sagrado». Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.»
Nel primo campo la «campagna ondata» rappresenta il fiume Isonzo mentre le cinque crocette d'argento ricordano l'antico "sagrado"; nel secondo sono presenti un giglio e due scettri gigliati decussati, elementi ripresi dallo stemma dei Della Torre Valsassina, di cui Sagrado fu feudo dal 1556 al 1847.[11]
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[13]
Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune erano 97[14].
Lingue e dialetti
A Sagrado, accanto alla lingua italiana, sono riconosciute e tutelate la lingua friulana[15] (anche se localmente viene parlato il dialetto bisiaco[16]) e la lingua slovena[8], nonostante gli sloveni fossero poco più del 2% nel 1910 e l'1,2% nel 1971[17][18]. Ai sensi della Deliberazione n. 28 del 24 novembre 2003 del Consiglio della Provincia di Gorizia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/1999, della legge regionale 15/1996 e della legge regionale 29/2007[19].[20].
Il comune inoltre fa parte della zona dialettale della Bisiacaria.
Amministrazione
Gemellaggi
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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