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tipo di castello Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il castello giapponese (城?, shiro) è un tipo di fortezza presente in Giappone. Come i castelli europei, quelli giapponesi sono stati costruiti a guardia di importanti siti strategici, come porti, guadi fluviali o incroci di strade, e quasi tutti inglobano il paesaggio nelle loro difese. Inoltre, come per il castello europeo, vi sono notevoli varianti: con il fossato, circondato da mura, unito a edifici difensivi secondari, etc. A differenza della versione europea, però, il castello giapponese si presenta spesso meno articolato, ed è solitamente costituito da un unico edificio centrale, largo e imponente (solitamente a base quadrangolare), che si sviluppa su più piani.
Per quanto siano stati edificati in epoca piuttosto recente, e sebbene sia stata usata molta più pietra nella loro costruzione che nella maggior parte degli edifici giapponesi, i castelli furono costruiti ancora principalmente di legno, e molti sono stati distrutti nel corso dei secoli. Questo fu particolarmente vero nel periodo Sengoku (1467-1603), quando molti di questi castelli furono costruiti per la prima volta. Molti furono comunque in seguito ricostruiti, anche più tardi del periodo Sengoku, nel periodo Edo (1603-1867) che seguì come patrimonio nazionale o musei. Oggigiorno vi sono circa una quindicina di castelli conservati, o parzialmente conservati, in Giappone; si stima che un tempo siano stati cinquemila[1]. Alcuni di questi castelli, come quello di Matsue e di Kōchi, entrambi costruiti nel 1611, ci sono pervenuti nella loro forma originale, non avendo sofferto nessun danno dagli assedi o da altre minacce. Il Castello di Hiroshima, all'opposto, fu distrutto dalla bomba atomica, e fu ricostruito nel 1958 come museo[2].
L'ideogramma '城', abitualmente letto shiro, viene letto jō quando è attaccato a un'altra parola, come nel nome di un particolare castello. Così, per esempio, il Castello di Osaka è chiamato Ōsaka-jō (大阪城) in giapponese.
L'organizzazione del castello era fortemente gerarchica, e il luogo in cui si trovavano le dimore degli abitanti dipendeva dal loro rango: nella sezione più interna si trovavano il daimyo e i suoi guerrieri più fedeli, i karō, dopodiché vi erano gli altri samurai, gli ashigaru e, nella città circostante, artigiani e mercanti. Fuori dalla città si trovavano i campi di riso, vicino a i quali abitavano i contadini.
In base al luogo di costruzione, i castelli potevano assumere diversi nomi:
Inoltre, il castello in cui abitava solitamente il daimyō veniva chiamato kyojō (居城?) o honjō (本城?), mentre le fortificazioni con scopi ausiliari rispetto al castello principale o poste a difesa dei confini prendevano il nome di shijō (支城?) o edajiro (枝城?). Il mastio del castello era posizionato sempre nel punto più alto, circondato da cortili e cinte murarie, chiamati maru (丸?) o kuruwa (曲輪?). In base alla vicinanza al tenshu, alla forma o allo scopo specifico, le cinte potevano assumere vari nomi:
In base alla posizione dello honmaru si distinguono vari stili di costruzione:
La maggior parte dei castelli non può essere classificato in un solo stile ed è dato da una combinazione di due stili diversi.
I vari kuruwa erano separati tra loro da terrapieni, fossati e mura di legno e argilla, chiamate dobei (土塀?). All'interno dei muri potevano essere scavate feritoie che prendevano il nome di hazama (狭間?); le hazama avevano forma circolare (円狭間?, en hazama) o triangolare (三角狭間?, sankaku hazama) per gli archibugi, mentre erano rettangolari (四角狭間?, shikaku hazama) per gli archi. Tutte le strutture del castello erano costruite su basamenti in pietra a forma di cuneo chiamati ishigaki (石垣?). In base al grado di lavorazione delle pietre si distinguono tre tipi di ishigaki:
Gli ishigaki possono essere classificati anche in base al modo in cui le pietre vengono allineate:
Bisogna notare che molte mura sono state costruite in tempi diversi, dunque possono presentare zone costruite secondo lo stile randzumi e tratti che seguono lo stile nonodzumi.
Un ulteriore metodo di classificazione delle mura riguarda la forma delle pietre e l'aspetto finale del muro:
L'ultimo metodo di classificazione si basa sulla pendenza (勾配?, kōbai) del muro:
Le pietre poste alla base di ogni angolo delle mura erano dette soseki (礎石?) ed erano le prime ad essere posizionate. Le altre pietre d'angolo erano chiamate sumi ishi (隅石?), mentre le pietre che andavano a costituire la superficie del muro prendevano il nome di hira ishi (平石?).
I vari cortili del castello erano accessibili da diversi cancelli (門?, mon), che possedevano tutti degli elementi comuni: vi erano le colonne laterali (鏡柱?, kagami bashira), un architrave (冠木?, kabuki), due pilastri di sostegno (控柱?, hikae bashira) e un portone (扉?, tobira). In base alla disposizione degli elementi e alla forma di un'eventuale sovrastruttura si distinguono varie tipologie di cancello:
Il cancello principale era chiamato ōte mon (大手門?), mentre il cancello secondario usato come uscita di emergenza prendeva il nome di karamete mon (搦手門?).
Un importante sistema di difesa del castello era costituito dai fossati (堀?, hori). Questi erano suddivisi in fossati asciutti (空堀?, karabori) e fossati allagati (水堀?, mizubori). I sistemi costituiti da un singolo fossato erano chiamati unebori (畝堀?), mentre quelli più complessi si chiamavano shōjibori (障子堀?), perché al loro interno erano costruiti terrapieni chiamati dorui (土塁?) che assumevano la forma a reticolato tipica degli shōji, porte scorrevoli costituite da un telaio di legno e carta di riso. Questi erano utilizzati soprattutto nei castelli di montagna per impedire che l'acqua scorresse verso il basso e i fossati rimanessero vuoti. In base alla forma del fondo del fossato si distinguono tre categorie:
I fossati possono essere distinti anche in base al modo in cui erano costruiti:
Se un castello possedeva più fossati, il fossato più interno prendeva il nome di uchibori (内堀?), quello più esterno di sotobori (外堀?) ed un eventuale fossato intermedio era detto nakabori (中堀?).
Tutti i castelli giapponesi possiedono un certo numero di torrette, chiamate yagura (櫓?). Queste potevano avere fino a tre piani, e il loro utilizzo era molto variabile. In base alla struttura si distinguono sei tipi di torre:
Il metodo di classificazione principale delle torrette, comunque, era basato sull'utilizzo che se ne faceva. Alcune torri avevano compiti speciali:
Le altre torri potevano essere utilizzate come torre di avvistamento, postazione di tiro e magazzino.
I castelli giapponesi presentano sempre un torrione (天守閣?, tenshukaku) e un cortile recintato su cui si affaccia; data la posizione rialzata del castello era necessario passare dal cortile, dove quindi si svolgeva la battaglia. Il primo stile di costruzione del tenshu ad essersi sviluppato è il bōrō (望楼?), costituito da due livelli sovrapposti, il primo di uno o due piani e il secondo di due o tre; questo stile era tipico dei castelli con fondamenta non perfettamente dritte ed è facilmente riconoscibile perché sembra che una torre sia stata costruita sopra un altro edificio. Il secondo stile si chiama sōtō (層塔?) e consiste in una torre con piani di larghezza decrescente e struttura uniforme.
Esistevano quattro configurazioni del tenshu:
La costruzione di castelli simili concettualmente, a quelli europei è una caratteristica peculiare del Giappone ed è solitamente estranea agli altri paesi asiatici. Questo è dovuto al fatto che il Giappone ha avuto, fra il XV e il XIX secolo, una forma di governo molto simile a quella feudale europea dell'XI, XII e XIII secolo, che ha favorito lo sviluppo di questa particolare forma di difesa in gran parte del paese.
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