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Castello di Chignolo Po
edificio di Chignolo Po Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il castello di Chignolo Po[2] è un importante edificio difensivo della provincia di Pavia, sito nel comune di Chignolo Po.[3]
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Storia e descrizione
Riepilogo
Prospettiva

Transitando sulla Via Francigena nel 990, l'arcivescovo di Canterbury, Sigerico, indica l'abbazia di Santa Cristina, col suo castello[4], come la tappa XL (mansio).[1]
Nel corso del Duecento, il castello venne completamente ricostruito.[4]

Davanti al fortilizio, in direzione nord, sorse il Borgo (Ricetto),[5] che venne riedificato per intero nel 1600. Esso si presenta come un complesso architettonico omogeneo protetto all'ingresso da un fossato, da 2 garitte e da 4 torrioni ai lati.
Dai monaci di Santa Cristina, il castello passò dapprima nelle mani della famiglia Pusterla e poi in quelle dei Visconti.[4]
Dal 1700 al 1730 per volere e finanziamento del Cardinale Agostino Cusani Visconti (1655-1730),[1] ambasciatore del papa presso la Repubblica di Venezia e alla corte di Luigi XIV di Francia, il castello fu ampliato e trasformato da fortezza medievale in vera e propria reggia[4], dove soggiornarono papi, imperatori e re; in questo periodo le sale di rappresentanza furono impreziosite con stucchi e dipinti realizzati da artisti di scuola tiepolesca.

Dei lavori venne incaricato l'architetto romano Giovanni Ruggeri[1] che, avvalendosi di maestranze veneziane e francesi, fece eseguire:
- la costruzione del grande parco di 30 ettari che si estende intorno al castello;
- l'edificazione al centro del parco di un maestoso edificio barocco, con antistante un laghetto, denominato "Palazzo del Tè" o "Palazzina della caccia";
- la costruzione di giardini, ninfei, gazebi, fontane e statue a ridosso del castello;
- l'edificazione del cortile d'onore, ornato dallo stemma vescovile del cardinale sul balcone principale, collegato al giardino da un ponticello che scavalca il fossato;
- la costruzione di tutta l'ala est che conserva gli appartamenti per gli ospiti, tra i quali il famoso appartamento del papa dedicato a Clemente XI, e la camera da letto che ospitò Napoleone Bonaparte e l'Imperatore d'Austria Francesco I d'Asburgo.[1][6]
In seguito a questi lavori, e al rango degli ospiti, il castello di Chignolo Po venne denominato la Versailles della Lombardia.[1]
Con la scomparsa di Camillo Cusani, il castello divenne proprietà del Sovrano Militare Ordine di Malta.[4]
Il castello si presenta come un edificio composto da quattro corpi di fabbrica, introdotti a nord da un'alta torre d'ingresso. Attorno al mastio, si sviluppa una loggia.[4]
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Note
Bibliografia
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Collegamenti esterni
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