Cassonetto

Un cassonetto è un contenitore di materiale metallico o plastico utilizzato per la raccolta dei rifiuti.

Un cassonetto per la raccolta dei RSU

Un camion mentre svuota un cassonetto

Caratteristiche

Viene utilizzato nella raccolta dei rifiuti in ambito urbano. Può essere utilizzato per la raccolta della frazione non riciclabile dei rifiuti o per la raccolta di qualche frazione riciclabile dei rifiuti.

Nella raccolta differenziata i cassonetti raccolgono prevalentemente i rifiuti di plastica, carta, alluminio e acciaio; più raramente viene raccolta la frazione verde, mentre i rifiuti di vetro sono spesso raccolti nelle apposite campane.

Dumpster diving

Dumpster diving in Russia

Il dumpster diving^[1] (in italiano "rovistare nei cassonetti") è il recupero da grandi contenitori commerciali, residenziali, industriali e edili di oggetti indesiderati scartati dai loro proprietari ma ritenuti utili per chi li raccoglie. Non si limita ai cassonetti e può riguardare contenitori standard per rifiuti domestici, bordi stradali, discariche.

Il termine "binner" è spesso usato per descrivere le persone che raccolgono materiali riciclabili in cambio del valore del deposito.

Alcuni rovistatori di cassonetti, che si autoidentificano come freegan, mirano a ridurre la loro impronta ecologica vivendo di beni recuperati dai cassonetti^[2]. Alcuni di loro recuperano anche cibo dai cassonetti ancora commestibile^[3][4] e aggiustano oggetti danneggiati scartati riutilizzandoli^[5].

La legalità del dumpster diving varia a seconda del luogo e della giurisdizione^[5].

Rischi e utilizzo a scopo di reato

Il rovistare nei cassonetti può essere pericoloso, a causa della potenziale esposizione a materiale biologico pericoloso, vetri rotti e condizioni non igieniche che possono esistere nei cassonetti^[6][7].

Alcuni binner sono truffatori che cercano ricevute da utilizzare per commettere frodi di reso^[8].

È noto che i criminali rovistano nei cassonetti per recuperare le ricevute in contanti come parte di un piano per rubare oggetti e restituirli in contanti, una forma di frode di reso nota come "shoplisting"^[9].

Il furto di identità^[10] è stato storicamente effettuato attraverso il furto di rifiuti, con i ladri che utilizzavano estratti conto bancari e di carte di credito trovati nella spazzatura per assumere l'identità di una vittima o accedere al suo credito^[11][12]. Violazioni della privacy possono verificarsi anche nel caso in cui i truffatori cerchino nella spazzatura o nelle discariche materiale elettronico (chiavi USB, hard disk, CD e altro che possono ancora contenere dati, foto, eccetera) e fogli con password scritte e poi buttate^[13][14]. Anche cartelle cliniche, patenti, carte d'identità e tessere sanitarie scadute e poi buttate possono portare a violazioni della privacy se trovate nella spazzatura.