Carnaroli
Riso a chicco medio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Carnaroli è una varietà di riso a chicco lungo, selezionato per qualità organolettiche e resistenza alla cottura.
Riso Carnaroli | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regioni | Lombardia Piemonte Emilia-Romagna |
Dettagli | |
Categoria | ortofrutticolo |
Settore | Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati |
Storia
La storia del Carnaroli sembra iniziare negli anni 1939-1945[1], grazie all'incrocio tra il Vialone Nero [2] e il Lencino a seguito dei numerosi tentativi effettuati nelle risaie di Paullo di proprietà di Ettore de Vecchi.[3][1][4][5] Non è chiaro se il lavoro di de Vecchi fosse stato coadiuvato da un genetista e supportato da Emiliano Carnaroli, allora commissario governativo dell'Ente Nazionale Risi.[1][2] La denominazione pare legata al nome di un contadino che lavorava con il de Vecchi[1] o al desiderio di intitolarlo all'omonimo dirigente dell'Ente Nazionale Risi[6].
La prima iscrizione della varietà Carnaroli al Registro Varietale è del 1974 con responsabile della conservazione in purezza Achille de Vecchi di Paullo, cugino dell'ibridatore Ettore.[1][2]
Nel 1983, dopo che i compiti di conservazione furono passati all'Ente Nazionale Risi[1], venne reiscritto nel registro nazionale e il responsabile della conservazione in purezza divenne lo stesso Ente Nazionale Risi.[4]
Descrizione

È una varietà molto adatta alla produzione di risotto, grazie alla sua elevata capacità di assorbire i condimenti. È diverso dal più comune riso Arborio per il maggiore contenuto di amido, la consistenza più soda e il chicco più lungo. Il riso Carnaroli ha un'ottima resistenza alla cottura, perché presenta maggiori quantità di amilosio. Appartiene alla classe del riso "superfino" e spesso è chiamato "Re dei risi".
Come accade per altre note varietà di riso commercializzate in Italia (Baldo, Arborio, Rosa Marchetti), a causa della legge n. 325 del 18 marzo 1958[7] (e successivi aggiornamenti) sotto il nome Carnaroli possono essere vendute anche altre varietà di risi superfini (come ad esempio il Carnise o il Keope)[8][9][10], dalle caratteristiche simili.
Si produce nei terreni coltivati a risaia della Lomellina, in Lombardia[8], nel delta del Po e anche in Piemonte.
Note
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