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avvocato, giornalista e politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Carlo Romussi (Milano, 10 dicembre 1847 – Milano, 2 marzo 1913) è stato un avvocato, giornalista e politico italiano.
Carlo Romussi | |
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Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXII, XXIII |
Collegio | Corteolona |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Radicale |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Pavia |
Professione | Avvocato, Giornalista |
Studioso della storia milanese, su cui scrisse alcune opere, collaborò stabilmente come capo cronista al quotidiano Il Secolo, fino a diventarne direttore dal 1896 al 1909.
Nel 1898 fu arrestato durante i tumulti del 6-9 maggio con l'accusa di reato d'opinione. Venne rimesso in libertà dopo un anno, il 3 giugno 1899, grazie all'indulto[1][2].
Esponente del riformismo milanese, accettò di presentarsi alle elezioni nel collegio elettorale che era stato di Felice Cavallotti, ossia Corteolona (Pavia)[3]. Sconfitto inizialmente da Ugo Dozzio nelle elezioni suppletive del 1898 (indette dopo la morte del Cavallotti) e in quelle del 1900, fu infine eletto Deputato del Regno d'Italia nel 1904 e rieletto nel 1909; rimase alla Camera fino alla morte, avvenuta nel marzo 1913 all'età di 65 anni.
Romussi inoltre scrisse la prefazione de La nuova Eloisa, di Jean-Jacques Rousseau, Milano, Sonzogno 1885[4].
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