pittore, incisore e scultore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Carlo Quattrucci (Roma, 3 maggio 1932 – Roma, 28 aprile 1980) è stato un pittore, incisore, scultore e grafico italiano.
Nel 1961 fonda, assieme ad altri giovani pittori il gruppo "Libertà-Realtà" (Marcello Confetti, Paolo Ganna, Piero Guccione, Gino Guida, Pino Reggiani, Aldo Turchiaro e Pasquale Verrusio) con dichiarazione d'intenti politici e sociali. È pittore romano che aderisce al realismo come metodo e tendenza.
Nel 1963 una sua opera viene esposta alla mostra Contemporary Italian Paintings, allestita in alcune città australiane[1].
Nel 1965 si reca in Messico per collaborare con l'équipe internazionale di David Alfaro Siqueiros all'attuazione di vari murales (a Città del Messico "Poliforum di Manuel Suares", "Castillo de Chapultepec" e "Palacio de la ex Aduana"; a Cuernavaca "Poliforum"). L'amicizia con David e Angelica Siqueiros segnerà l'inizio del suo interesse e della sua presenza nella cultura di lingua spagnola. La sterminata natura messicana gli diede un nuovo senso spaziale cosmico; compare il motivo del grande albero quale metafora di vita e poi, disseccandosi, di morte.
Nel 1966 conosce a Roma Rafael Alberti e Maria Teresa Leon e da questo incontro nasce una profonda amicizia che accrescerà il suo amore per la Spagna; paese che conosceva già attraverso la letteratura, l'arte e la storia antica e contemporanea. Nel 1975 soggiorna a Barcellona. Nel 1976 è a Mosca[2] dove s'interessa al Costruttivismo immaginando, al rientro, due serie di dipinti. Vive memorie goyesche, la teatralità della corrida, riscopre la magia gioiosa dell'avanguardia russa arrivando ad uno stile personalissimo definito da Renzo Vespignani "incollocabile nel casellario critico dell'epoca"[3] (AAVV, 1983). Nel 1977/1978 vive alternativamente in Spagna e in Italia e, nel suo studio di Trastevere, si dedica, oltre che alla pittura, alle incisioni e alla scultura, anche alla decorazione ceramica e alle vetrate piombate. Verrà definito da Rafael Alberti "pittore universale trasteverino"[4](AAVV, 1983).
La sua produzione è conosciuta e apprezzata in Italia e all'estero in virtù delle numerose mostre di pittura, alla partecipazione ad importanti cartelle di grafica e ai suoi scritti.
Alcune delle sue molte esposizioni sono di seguito riportate:
Le sue opere figurano in musei d'arte moderna italiani ed esteri e in importanti collezioni private (Roma, Milano, Bari, Napoli, Firenze, Messina, Palermo, Catania, Lecce, Ferrara, Bologna, Torino, Trieste), tra cui la famosa collezione internazionale di mini quadri di Cesare Zavattini[5]. Tra i musei si ricordano la Fondazione “Fratelli Cervi” e i Musei d'Arte Moderna di Melbourne, di Bruxelles e di Würzburg.
È presente con incisioni e litografie in numerose edizioni grafiche. Tra le tante si ricordano le seguenti:
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