Carcoforo
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Carcoforo (Kirchof in walser, Carcòfo in piemontese) è un comune italiano di 75 abitanti della Val Sermenza, valle laterale della Valsesia, nella provincia di Vercelli, in Piemonte, fondato da coloni walser. A un'altitudine di 1 304 metri sul livello del mare, si trova in Val d'Egua, attraversata dall'omonimo torrente.
Carcoforo comune | |
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Veduta | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Vercelli |
Amministrazione | |
Sindaco | Vittorio Bertolini (lista civica) dal 26-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°54′N 8°03′E |
Altitudine | 1 304 m s.l.m. |
Superficie | 22,8 km² |
Abitanti | 75[1] (30-11-2023) |
Densità | 3,29 ab./km² |
Frazioni | Badile, Tetto Minocco |
Comuni confinanti | Alto Sermenza, Bannio Anzino (VB), Ceppo Morelli (VB), Fobello, Macugnaga (VB) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 13026 |
Prefisso | 0163 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 002029 |
Cod. catastale | B752 |
Targa | VC |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 4 000 GG[3] |
Nome abitanti | carcoforesi o kirchofer |
Cartografia | |
Posizione del comune di Carcoforo dentro alla provincia di Vercelli | |
Sito istituzionale | |
Nel 1991 è risultato, secondo la rivista Airone, il villaggio ideale d'Italia.
Una parte del territorio comunale di Carcoforo è compresa entro i confini del Parco naturale Alta Valsesia. Quello di Carcoforo è un ambiente aperto, luminoso, attraversato dal torrente Egua e circondato da alte catene montuose che lo dividono a est da Fobello, a nord da Macugnaga, a ovest da Rima. Sono particolarmente alte e articolate quelle che ne chiudono la visuale verso ovest in direzione del Monte Rosa.
Tra le cime principali dell'area il Pizzo Quarazzolo (2 802 m) è la più elevata, seguita dalla bellissima cima del Pizzo Montevecchio (2 789 m) e dal Palone del Badile (2 707 m e 2 685 m). Le altre si dispongono in un grandissimo semicerchio e culminano con l'Orello del Sajonchè (2 655 m), il Pizzo Tignaga (2 653 m) e il Pizzo della Moriana (2 631 m). Attraverso il colle della Bottigia (2 607 m) si scende a Macugnaga e si gode di uno dei panorami più grandiosi sul Monte Rosa. A 1 685 m si trova il rifugio "Paolo Majerna" costruito dal CAI del comune lombardo di Boffalora sopra Ticino che presenta l'unica piazzola per l'elisoccorso locale.
Le prime tracce di Carcoforo nella storia si trovano all'interno di un'antica pergamena conservata oggi nell'Archivio di Stato di Varallo che risale al 1383 dove si fa riferimento a un'Alpe Carchoffeni. L'alpeggio in quegli stessi anni venne colonizzato dai Walser che trasformarono quello che era un piccolo punto di sosta per gli allevatori ai pascoli in vero e proprio insediamento permanente.
In paese spicca ancora oggi la mole e l'aguzzo campanile della chiesa parrocchiale di Santa Croce, le cui forme attuali risalgono al 1729. Nei pressi della chiesa vi è l'arco di buona accoglienza, eretto nel 1743. Poco più in basso, verso l'imbocco per il fondovalle, la Chiesa del Gabbio Grande del 1759 con all'interno affreschi dell'Orgiazzi ed una statua della Madonna della Neve. Quest'ultima è legata a una leggenda: alcuni pastori, trovata la sacra immagine nei pressi del colle d'Egua, decisero di portarla nelle loro case lontano dalla valle. Ma giunti poco oltre il paese, la stessa si fece improvvisamente pesante, rendendo impossibile il suo trasporto. Fu un segnale interpretato come volontà della Madonna di dimorare in quel sito. E così lì venne lasciata, custodita nella chiesetta ancora oggi visibile.
Due alluvioni distrussero gran parte delle abitazioni di Carcoforo, la prima nel 1755 (alla quale è legata la leggenda locale della Fata della Pietra Grossa) e la seconda nel 1882. Nel dicembre del 1863, invece, un incendio rase al suolo un terzo delle abitazioni del paese.
Un'altra leggenda ci parla anche dell'uomo selvaggio che abitava gli ultimi casolari verso il Colle d'Egua e da lì sentenziava una grande verità: "Se piove piove, se fiocca, fiocca, ma se fa vento fa cattivo tempo".
Lo stemma e il gonfalone del comune di Carcoforo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 settembre 1959.[4] Lo stemma è d'azzurro, al monte roccioso di tre cime, fondato in punta e sormontato da un'aquila di nero che trattiene fra gli artigli un brandello di carne.[5] Il gonfalone è un drappo di azzurro.[6]
Parte del territorio comunale è tutelata dal parco naturale dell'Alta Val Sesia e dell'Alta Val Strona, una tra le aree protette italiane che raggiungono maggiori altitudini.
È documentato lo sfruttamento di miniere aurifere dalla seconda metà del 1600 alla fine del 1800, sono tuttora visibili gli imbocchi di alcune gallerie in località Badile, i ruderi dei ricoveri dei minatori e i siti di lavorazione del materiale estratto.
È stato considerato in passato il comune italiano con il minor numero di abitanti in assoluto, ruolo che tuttora ha Morterone in provincia di Lecco.
Abitanti censiti[7]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di una persona di nazionalità ucraina.
Carcoforo era in passato un'isola linguistica walser.[8] La lingua dei Walser è una particolare variante del dialetto tedesco meridionale, chiamata "altissimo alemanno", ed è molto simile al dialetto svizzero tedesco nella sua forma più arcaica: il titzschu in Valsesia è una delle sue tre varianti ancora esistenti in Italia. Attualmente la lingua walser non è più parlata a Carcoforo.[9]
Vengono praticati alpinismo, arrampicata sportiva, trekking con svariati livelli di difficoltà, pesca sportiva, pattinaggio su ghiaccio, sci alpinismo sui colli del circondario e mountain-bike.
La pista per lo sci di fondo è omologata per gare a livello nazionale e dispone di tre piste ad anello:
Anello n.1 - Pista Blu - 1 km, difficoltà facile
Anello n.2 - Pista Rossa - 2 km, difficoltà media
Anello n.3 - Pista Nera - 5 km, difficoltà difficile
Nel centro sportivo sono presenti: campo di calcio, campo da tennis, campo da pallavolo, pista pattinaggio su ghiaccio.
Poco prima dell'ingresso del comune è presente un'attrezzata e rinomata area camper e pic-nic.
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