Carandiru è un film del 2003 diretto da Héctor Babenco, tratto dal libro autobiografico Estação Carandiru di Dráuzio Varella, che racconta le esperienze dell'autore che prestò servizio volontario come medico dal 1989 al 2002 nel carcere di Carandiru.
Carandiru | |
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Gli "ospiti" del Carandiru | |
Titolo originale | Carandiru |
Paese di produzione | Brasile, Argentina |
Anno | 2003 |
Durata | 145 min |
Genere | drammatico |
Regia | Héctor Babenco |
Soggetto | Dráuzio Varella |
Sceneggiatura | Héctor Babenco, Fernando Bonassi, Victor Navas |
Fotografia | Walter Carvalho |
Montaggio | Mauro Alice |
Musiche | André Abujamra |
Scenografia | Clovis Bueno, Vera Hamburger |
Interpreti e personaggi | |
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Nel famigerato carcere di Carandiru, un medico volontario (di cui non viene mai citato il nome, ci si rivolge a lui come il Dottore) conduce un programma di lotta e prevenzione dell'AIDS, malattia dilagante come un'epidemia fra la popolazione carceraria, a causa della diffusione della droga e dei rapporti sessuali promiscui.
Il benintenzionato studioso viene così a contatto con un mondo abitato da un'umanità feroce e disperata, che lotta per la sopravvivenza quotidiana, tra ordinaria sopraffazione e squarci di solidarietà, violenza onnipresente e rara speranza, secondo regole non scritte di convivenza.
I detenuti si aprono con lui, raccontandogli delle proprie vite prima della prigione e di come siano finiti al Carandiru. Sono storie di violenza e ignoranza, amore e gelosia, tradimento e vendetta.
È stato presentato in concorso al 56º Festival di Cannes.[1]
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