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album di Mina del 1994 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Canarino mannaro, pubblicato il 21 ottobre 1994[2], è un album della cantante italiana Mina. Commercializzato anche in vinile nel formato di doppio Lp [3].
Canarino mannaro album in studio | |
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Artista | Mina |
Pubblicazione | 21 ottobre 1994 |
Durata | 52:25 (CD 1) 47:23 (CD 2) |
Dischi | 2 |
Tracce | 20 (10 + 10) |
Genere | Folk Pop |
Etichetta | PDU |
Certificazioni | |
Dischi di platino | Italia[1] (vendite: 130 000+) |
Mina - cronologia | |
«Voce da canarino (quando vuole) e voglia famelica (di canzoni) da lupo mannaro»[4], Mina raggiunge con questo disco «livelli di eccellenza»[4], perché, soprattutto «nell'album delle cose conosciute[,] ci sono vecchi e nuovi standard italiani, finalmente trattati come tali. Quindi con ritmica jazz e grande orchestra basiana dietro, come amavano Ella, Sarah e Diana (e Frank). Perché lei sta benissimo tra le voci bianche americane, un poco jazz degli anni '50 e '60»[5]. Il disco si apre con «una azzeccata rilettura»[6] di Che m'importa del mondo, qui sapientemente trasformata in una vera e propria torch song e una «strepitosa Va bene, va bene così [che] esalta il Vasco Rossi autore di ballate»[5]. La «sofisticata e rarefatta»[7] Wave di Jobim e grande successo di Sinatra lascia il posto a una «efficace»[4] cover di un vecchio brano di Mango, Oro, abilmente chiusa con una hit di Battisti, La canzone del sole, accennata dai suoi cloni, gli Audio2. Je so pazzo - «via di mezzo fra La pantera rosa e You Can Leave Your Hat On»[4] - diventa qui «sfrontata e furente come solo il blues sa essere»[8], mentre l'altra canzone in napoletano, Na voce 'na chitarra (e 'o poco 'e luna), «sarebbe perfetta per una commedia di Garinei e Giovannini»[5], così come Someone Watch Over Me che contamina Crazy, chiusa a sua volta da una breve «rilettura alla Paperino»[9] dello stesso brano. In chiusura, un rifacimento di Rosso, vecchio «brano di spensierata smemoratezza adolescenziale»[7] della Carrà, in cui Mina pecca di «eccesso di snobismo»[6], e la beatlesiana Come Together «tramutata in piccolo poema soul-jazz»[8].
«Il secondo disco è dedicato alle canzoni inedite ed anche qui Mina si è concessa di più, guardandosi in giro e scegliendo meglio di come aveva fatto in passato»[10]. Così con Massimo Lopez intona una «bucolica, rarefatta e seducente»[8] Noi e «risulta particolarmente felice[,] per pathos interpretativo e affiatamento artistico»[11] l'accoppiata Mina-Cocciante nella traccia Amore. Il terzo duetto, Rotola la vita con gli Audio2, «è davvero una sorpresa che scuote l'appassionato ma lineare scorrimento del disco»[6]. «C'è poi una follia vocale e strumentale intitolata Tu dimmi che città [in cui] lei canta con una timbrica che sta fra Minni e Madonna e mentre sta in fila dal dentista si legge gli annunci [a luci rosse] di Secondamano»[9]. In onda della coppia Salvatore-Panico ha «una struttura di gran classe dove lo swing è sovrano»[10], mentre Pani firma le «nobili melodie»[8] di Tornerai qui da me e Fosse vero (già incisa da Massimiliano nel suo secondo album Storie per cani sciolti e qui stranamente inserita tra gli inediti). In chiusura, un momento «molto minoso»[5] (Continuando) e un altro «ammaliante [con] la cupa e melodrammatica»[4] Impagliatori d'aquile.
In definitiva «Canarino mannaro si lascia ascoltare meglio dei precedenti lavori e propone una Mina più umana, almeno apparentemente, di quella che abbiamo visto navigare mille volte, con mestiere e abilità ma anche con una certa freddezza, fra tante canzoni»[12].
Disco 1 / CD 1
Disco 2 / CD 2
Classifica (1994) | Posizione |
---|---|
Italia[16] | 12 |
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