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Campionato mondiale di calcio 1950

4ª edizione del campionato mondiale di calcio FIFA Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Campionato mondiale di calcio 1950
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Il Campionato mondiale di calcio FIFA 1950 o Coppa del Mondo Jules Rimet 1950 (in portoghese: Copa do Mundo Jules Rimet 1950, in inglese: 1950 World Cup Jules Rimet), noto anche come Brasile 1950, è stato la quarta edizione della massima competizione per le rappresentative di calcio (squadre comunemente chiamate "nazionali") maschili maggiori delle federazioni sportive affiliate alla FIFA.[3]

Fatti in breve Coppa del Mondo Jules Rimet 1950 Copa do Mundo Jules Rimet 1950, Competizione ...
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Si svolse in Brasile dal 24 giugno al 16 luglio 1950, dopo una lunga pausa di dodici anni dovuta alla Seconda guerra mondiale. Le città ospitanti furono Belo Horizonte, Curitiba, Porto Alegre, Recife, Rio de Janeiro e San Paolo.

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Assegnazione

Riepilogo
Prospettiva

Per la prima volta intitolato al suo creatore Jules Rimet, da venticinque anni alla presidenza della FIFA, il trofeo fece ritorno in Sud America. L'Europa era gravemente provata dalle distruzioni provocate dalla Seconda guerra mondiale e, durante una conferenza in Lussemburgo il 26 luglio 1946, il Brasile si candidò, unico paese, come organizzatore per il 1950, ripresentando la stessa proposta che aveva già avanzato per l'edizione cancellata del 1942. La FIFA accettò quasi subito, esorcizzando così la concreta paura che il torneo potesse cadere nel dimenticatoio.

La Germania Ovest e il Giappone, le due nazioni ritenute le maggiori responsabili della guerra, furono escluse in partenza,[4] così come era successo per i Giochi olimpici di Londra 1948. Similmente a due anni prima, fece eccezione l'Italia che pur essendo stato paese aggressore, venne comunque invitata;[4] era campione in carica e Ottorino Barassi, presidente della Federcalcio, non solo era vicepresidente della FIFA ma si era incaricato della custodia della Coppa Rimet durante gli anni burrascosi della guerra. Inizialmente gli azzurri tentennarono, poiché il paese era ancora in fase di ricostruzione dopo la fine del conflitto. Affinché i detentori accettassero l'invito, probabilmente fu decisiva l'offerta della FIFA, che aveva promesso di pagare alla delegazione azzurra tutte le spese necessarie per la trasferta; viaggio che avvenne in nave e non in aereo, a causa dello shock che aveva provocato appena un anno prima la tragedia di Superga, l'incidente aereo che segnò la fine dell'epopea del Grande Torino.[4]

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Stadi

Riepilogo
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Sei sedi in sei città del Brasile hanno ospitato le 22 partite giocate per questo torneo. Il Maracanã, nell'allora capitale di Rio de Janeiro, ha ospitato otto partite, tra cui la famigerata partita del Maracanazo nel secondo gruppo di gironi che ha deciso i vincitori del torneo. Lo stadio Pacaembu di San Paolo ha ospitato sei partite; questi due stadi a San Paolo e Rio sono stati gli unici luoghi che hanno ospitato le partite del secondo turno del torneo. L'Estádio Sete de Setembro di Belo Horizonte ha ospitato tre partite, lo stadio Durival de Britto di Curitiba e lo stadio Eucaliptos di Porto Alegre hanno ospitato due partite e lo stadio Ilha do Retiro, nella lontana Recife, ha ospitato solo una partita.

Ulteriori informazioni Rio de Janeiro, San Paolo ...
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Squadre partecipanti

Riepilogo
Prospettiva
Lo stesso argomento in dettaglio: Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 1950.
Ulteriori informazioni Pr., Squadra ...

Nota bene: nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo", le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano la nazione ospitante.

Ritirate

Qualificazioni

Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1950.
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Piazzamenti delle nazionali

Nel complesso i meccanismi delle qualificazioni al mondiale furono poco chiari; a causa delle precarie condizioni economiche e sociali di molti paesi che ancora portavano le ferite della seconda guerra mondiale, vi furono numerose defezioni ed esclusioni. Così, nel tentativo di correre ai ripari e assicurare alla competizione il numero minimo di partecipanti, la FIFA cercò, senza successo, di ripescare anche nazionali precedentemente eliminate.

Per la prima volta le quattro federazioni britanniche si iscrissero alla competizione.[4] Il tradizionale British Home Championship degli anni 1949-1950 funse loro da girone di qualificazione, vedendo primeggiare l'Inghilterra. Anche la Scozia, seconda classificata, ottenne la qualificazione; tuttavia gli scozzesi avevano preventivamente dichiarato che avrebbero preso parte al mondiale solo come primi del proprio girone, sicché tennero fede alla propria parola dando forfait. Al posto della Scozia arriva in sostituzione la Francia, che viene sorteggiata nel girone di Uruguay e Bolivia; tuttavia, la Federazione francese ritira il 5 giugno la nazionale, per protestare contro la Confederazione brasiliana che aveva stabilito un calendario che prevedeva, dopo l'incontro del 25 giugno contro l'Uruguay a Porto Alegre, il secondo incontro contro la Bolivia il 29 giugno a Recife, a circa 3.500 km di distanza. [6]

Si ritira inoltre la Turchia per problemi economici e, poco prima dell'inizio del torneo, anche l'India, quest'ultima essenzialmente per questioni di equipaggiamento tecnico: infatti, pur disponendo di una buona formazione, in cui spiccavano il capitano Rajani e il centravanti Rohan, gli asiatici erano soliti scendere in campo senza scarpe (vedendo l'uso di queste ultime come un handicap), perciò insistettero per poter giocare il mondiale a piedi nudi, cosa tuttavia non permessa dal regolamento.[7]

Si prova a sostituire la nazionale turca con il Portogallo, ma anche questa federazione rinuncia all'invito. Viene successivamente presa in considerazione l'ipotesi di invitare Eire o Israele.[8][9]

A causa di questi ritiri presero parte al torneo soltanto tredici squadre:[4] cinque sudamericane, due nordamericane e sei europee, il minor numero di sempre al pari con l'edizione del 1930.

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Il sorteggio

Il sorteggio dei gruppi eliminatori venne effettuato a Rio de Janeiro il 22 maggio 1950.[8][9]

Le nazionali di Brasile, Inghilterra, Italia e Uruguay vennero designate teste di serie dalla Confederazione Sportiva Brasiliana (con avallo del Comitato Organizzatore della FIFA) e inserite d'ufficio nei quattro gironi. Le restanti dodici nazionali vennero inserite nell'urna con delle palline numerate.

Le palline erano numerate come segue: (1) Bolivia, (2) Cile, (3) Spagna, (4) Stati Uniti d'America, (5) Francia, (6) India, (7) Jugoslavia, (8) Messico, (9) Paraguay, (10) Svezia, (11) Svizzera e (12) squadra da definire.

La composizione dei gironi che uscì dalle urne fu la seguente:

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Avvenimenti

Riepilogo
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Considerazioni storiche

Fu il primo mondiale a mostrare i numeri sulle maglie dei giocatori; dai mondiali 1954 in poi i numeri di maglia saranno fissi per ogni giocatore anziché per ruolo.[10]

Formula

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La Svezia, campione olimpica in carica, colse in Brasile il suo primo risultato di rilievo ai Mondiali, raggiungendo il terzo posto finale

Le esclusioni portarono alla compilazione di due gironi da quattro squadre, uno da tre e uno addirittura da due sole formazioni. Le quattro vincitrici dei suddetti raggruppamenti sarebbero poi confluite in un ulteriore girone finale all'italiana che, caso unico nella storia della rassegna iridata, avrebbe assegnato il titolo alla nazionale prima classificata, senza quindi la disputa di una canonica finale a due (pur se l'ultima partita del raggruppamento finale, tra Brasile e Uruguay, di fatto si rivelò decisiva per la vittoria del mondiale).

Fase a gironi

L'Italia, formalmente ancora campione del mondo in carica (sebbene gli eventi bellici avevano fatto sì che fossero trascorsi ben dodici anni dalla precedente edizione del torneo iridato), venne inserita nel girone da tre con Svezia e Paraguay. Gli azzurri persero all'esordio contro gli scandinavi per 3-2, un risultato che li condannò visto che i rivali pareggiarono l'incontro successivo con il Paraguay, rendendo inutile la vittoria finale degli italiani sui sudamericani. I motivi della débâcle furono riconducibili al lungo decennio passato dall'impeccabile Italia di Pozzo e, soprattutto, al disastro aereo di Superga, che solo dodici mesi addietro aveva privato la squadra azzurra di almeno nove undicesimi dei suoi titolari. Proprio lo shock di Superga aveva lasciato pesanti tracce nella psicologia di tutto il calcio italiano; l'emozione degenerò in psicosi quando la delegazione tricolore si rifiutò di prendere l'aereo per recarsi in Brasile, preferendo alla trasvolata oceanica un massacrante viaggio con la nave Sises da Napoli fino a Santos e poi via terra fino a San Paolo, lungo tre settimane; i calciatori arrivarono in Sudamerica stanchi e poco allenati[4] (cercarono di allenarsi sul ponte della nave ma durante il viaggio tutti i palloni finirono in mare),[4] col grande caldo e la precaria sistemazione che influirono ulteriormente sulla cattiva prestazione azzurra.[11]

La più grande sorpresa della fase a gironi arrivò comunque dai supposti maestri dell'Inghilterra che, dopo l'esordio vittorioso contro il Cile, persero incredibilmente contro gli Stati Uniti,[4] in quello che è considerato uno dei più grandi upset della storia della competizione e persino del calcio mondiale, passato alla storia come il «miracolo di Belo Horizonte»: gli inglesi, che partecipavano per la prima volta alla rassegna iridata, arrivarono in Brasile come una delle favorite al titolo;[4] i nordamericani contavano invece su una squadra di dilettanti,[4] formata principalmente da postini, lavapiatti e immigranti. La sfida finì con un 1-0 (firmato da Gaetjens, nato ad Haiti)[4] al quale molti tifosi inglesi, leggendo i quotidiani l'indomani,[4] non vollero credere, immaginando un refuso di stampa,[4] e che in molti ritengono tuttora uno dei momenti più scioccanti nella storia sportiva della nazione[4] (una partita entrata nell'immaginario della cultura anglosassone, descritta in un romanzo di Geoffrey Douglas e a sua volta trasposta nel film In campo per la vittoria). I britannici persero poi col medesimo risultato anche contro la Spagna, venendo così eliminati al primo turno a vantaggio degli iberici.[4] In Cile-Spagna e Cile-Brasile, il portiere cileno Sergio Livingstone divenne il primo portiere nella storia dei mondiali a giocare con maglie a maniche corte (cosa che non accadde fino al 1998, quando il portiere francese Fabien Barthez fece lo stesso).[12]

Il Brasile invece superava il proprio girone al primo posto in virtù del 2-0 con la Jugoslavia all'ultimo turno:[4] l'attaccante jugoslavo Rajko Mitić sbatté la testa su una trave dello spogliatoio pochi minuti prima del match contro il Brasile,[4] e fu obbligato a entrare in campo in ritardo.[4] Mentre Mitić era ancora nello spogliatoio per ricevere la sua medicazione, il Brasile segnò l'1-0.[4]

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Il brasiliano Ademir, miglior marcatore del torneo con 9 reti.

L'Uruguay sconfisse per 8-0 la Bolivia nell'unico gironcino a due.

Girone finale

Al girone finale presero dunque parte la Svezia, la Spagna, l'Uruguay e i padroni di casa del Brasile, ormai largamente favoriti.

Dopo due giornate, il Brasile conduceva la classifica del girone finale con 4 punti, frutto di due roboanti vittorie (13 gol fatti e due subiti) contro le due europee. Inseguiva un Uruguay che, nelle prime due partite del girone finale, aveva faticato più del previsto, ma che era ormai l'unico a poter togliere alla squadra ospitante, a cui sarebbe bastato un pareggio,[4] la gioia del primo titolo. Quella che era praticamente una finale venne disputata il 16 luglio 1950 di fronte a un pubblico di oltre 170 000 persone (ma stime non ufficiali parlano di almeno 200 000) allo Stadio Maracanã di Rio de Janeiro. Le due squadre si erano affrontate nella Copa Rio Branco giocata in Brasile solo due mesi prima in tre match, uno vinto dalla Celeste 4-3 e due dal Brasile (2-1 e 1-0) che si aggiudicò il torneo; le due compagini quindi, seppur con caratteristiche molto diverse, si equivalevano e, a differenza di Spagna e Svezia, gli uruguaiani erano abituati alle sfide nei grandi stadi sudamericani,[13] oltre a essere tatticamente i più preparati:[14]

«Se c'era stata fino ad allora una scuola calcistica in grado di fondere fantasia ed estrema concretezza, non-gioco e improvvise fiammate, innata sapienza tattica e contenimento dello sforzo, questa era proprio quella uruguagia. I brasiliani avevano patito innanzitutto la propria inferiorità tattica, e per questo persero 2-1.»
Lo stesso argomento in dettaglio: Maracanazo.

I padroni di casa passarono in vantaggio con Friaça all'inizio del secondo tempo ma, quando i giochi sembravano fatti, l'Uruguay prima pareggiò con la sua stella, Schiaffino, e poi passò addirittura in vantaggio con Ghiggia, dando vita a quello che in tutto il mondo è ricordato come il Maracanazo.[4] Fu un dramma per tutto il paese: venne proclamato lutto nazionale e molte persone che avevano scommesso tutti i propri averi sulla vittoria del Brasile finirono in rovina, ed altri addirittura si suicidarono.

La nazionale brasiliana abbandonò persino il vecchio colore delle casacche per passare a una divisa verde e oro che riprendeva i colori della bandiera nazionale,[4] mantenendo solo i calzettoni del colore originale come promemoria dell'accaduto. Inoltre, dato che in quell'occasione il portiere Moacir Barbosa era di colore, da allora in Brasile ciò è considerato un portasfortuna. L'Uruguay invece festeggiò la seconda vittoria in due partecipazioni.

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Risultati

Fase a gironi

Gruppo 1

Classifica
Ulteriori informazioni Pos., Squadra ...
Incontri
Rio de Janeiro
24 giugno 1950, ore 15:00 UTC-3
Brasile Brasile (bandiera)4  0
referto
Messico (bandiera) MessicoStadio Mário Filho (circa 81 000 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Reader

Belo Horizonte
25 giugno 1950, ore 15:00 UTC-3
Jugoslavia Jugoslavia (bandiera)3  0
referto
Svizzera (bandiera) SvizzeraEstadio Sete de Setembro (circa 8 000 spett.)
Arbitro: Italia (bandiera) Galeati

San Paolo
28 giugno 1950, ore 15:00 UTC-3
Brasile Brasile (bandiera)2  2
referto
Svizzera (bandiera) SvizzeraEstádio do Pacaembu (circa 42 000 spett.)
Arbitro: Spagna (bandiera) Azon

Porto Alegre
28 giugno 1950, ore 18:15 UTC-3
Messico Messico (bandiera)1  4
referto
Jugoslavia (bandiera) JugoslaviaEstádio dos Eucaliptos (circa 11 000 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Leafe

Rio de Janeiro
1º luglio 1950, ore 15:00 UTC-3
Brasile Brasile (bandiera)2  0
referto
Jugoslavia (bandiera) JugoslaviaStadio Mário Filho (circa 142 000 spett.)
Arbitro: Galles (bandiera) Griffiths

Porto Alegre
2 luglio 1950, ore 15:40 UTC-3
Messico Messico (bandiera)1  2
referto
Svizzera (bandiera) SvizzeraEstádio dos Eucaliptos (circa 3 500 spett.)
Arbitro: Svezia (bandiera) Eklind

Gruppo 2

Classifica
Ulteriori informazioni Pos., Squadra ...
Incontri
Rio de Janeiro
25 giugno 1950, ore 15:00 UTC-3
Inghilterra Inghilterra (bandiera)2  0
referto
Cile (bandiera) CileStadio Mário Filho (circa 30 000 spett.)
Arbitro: Paesi Bassi (bandiera) van der Meer

Curitiba
25 giugno 1950, ore 15:00 UTC-3
Spagna Spagna (bandiera)3  1
referto
Stati Uniti (bandiera) Stati UnitiEstádio Durival de Britto (circa 9 000 spett.)
Arbitro: Brasile (bandiera) Vianna

Rio de Janeiro
29 giugno 1950, ore 15:00 UTC-3
Spagna Spagna (bandiera)2  0
referto
Cile (bandiera) CileStadio Mário Filho (circa 20 000 spett.)
Arbitro: Brasile (bandiera) Malcher

Belo Horizonte
29 giugno 1950, ore 18:00 UTC-3
Stati Uniti Stati Uniti (bandiera)1  0
referto
Inghilterra (bandiera) InghilterraEstádio Independência (circa 10 000 spett.)
Arbitro: Italia (bandiera) Dattilo

Rio de Janeiro
2 luglio 1950, ore 15:00 UTC-3
Spagna Spagna (bandiera)1  0
referto
Inghilterra (bandiera) InghilterraStadio Mário Filho (circa 74 000 spett.)
Arbitro: Italia (bandiera) Galeati

Recife
2 luglio 1950, ore 18:00 UTC-3
Cile Cile (bandiera)5  2
referto
Stati Uniti (bandiera) Stati UnitiEstádio Ilha do Retiro (circa 8 000 spett.)
Arbitro: Brasile (bandiera) Gardelli

Gruppo 3

Classifica
Ulteriori informazioni Pos., Squadra ...
Incontri
San Paolo
25 giugno 1950, ore 15:00 UTC-3
Svezia Svezia (bandiera)3  2
referto
Italia (bandiera) ItaliaEstádio do Pacaembu (circa 50 000 spett.)
Arbitro: Svizzera (bandiera) Lutz

Curitiba
29 giugno 1950, ore 15:30 UTC-3
Svezia Svezia (bandiera)2  2
referto
Paraguay (bandiera) ParaguayEstádio Durival de Britto (circa 8 000 spett.)
Arbitro: Scozia (bandiera) Mitchell

San Paolo
2 luglio 1950, ore 15:00 UTC-3
Italia Italia (bandiera)2  0
referto
Paraguay (bandiera) ParaguayEstádio do Pacaembu (circa 26 000 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Ellis

Gruppo 4

Classifica
Ulteriori informazioni Pos., Squadra ...
Incontri
Porto Alegre
25 giugno 1950
Uruguay Uruguay (bandiera)incontro  annullatoFrancia (bandiera) Francia

Recife
29 giugno 1950
Francia Francia (bandiera)incontro  annullatoBolivia (bandiera) Bolivia

Belo Horizonte
2 luglio 1950, ore 18:00 UTC-3
Uruguay Uruguay (bandiera)8  0
referto
Bolivia (bandiera) BoliviaEstádio Independência (circa 5 000 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Reader

Girone finale

Classifica

Ulteriori informazioni Pos., Squadra ...

Incontri

Rio de Janeiro
9 luglio 1950, ore 15:00 UTC-3
Brasile Brasile (bandiera)7  1
referto
Svezia (bandiera) SveziaStadio Mário Filho (circa 139 000 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Ellis

San Paolo
9 luglio 1950, ore 15:00 UTC-3
Uruguay Uruguay (bandiera)2  2
referto
Spagna (bandiera) SpagnaEstádio do Pacaembu (circa 45 000 spett.)
Arbitro: Galles (bandiera) Griffiths

Rio de Janeiro
13 luglio 1950, ore 15:00 UTC-3
Brasile Brasile (bandiera)6  1
referto
Spagna (bandiera) SpagnaStadio Mário Filho (circa 153 000 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) Leafe

San Paolo
13 luglio 1950, ore 15:00 UTC-3
Uruguay Uruguay (bandiera)3  2
referto
Svezia (bandiera) SveziaEstádio do Pacaembu (circa 8 000 spett.)
Arbitro: Italia (bandiera) Galeati

San Paolo
16 luglio 1950, ore 15:00 UTC-3
Svezia Svezia (bandiera)3  1
referto
Spagna (bandiera) SpagnaEstádio do Pacaembu (circa 11 000 spett.)
Arbitro: Paesi Bassi (bandiera) van der Meer

Lo stesso argomento in dettaglio: Maracanazo.
Rio de Janeiro
16 luglio 1950, ore 15:00 UTC-3
Uruguay Uruguay (bandiera)2  1
referto
Brasile (bandiera) BrasileStadio Mário Filho (circa 200 000 spett.)
Arbitro: Inghilterra (bandiera) George Reader

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Statistiche

Classifica marcatori

9 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
1 rete
Autoreti
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Premi

All-Star Team[23]

Ulteriori informazioni Portiere, Difensori ...

Note

Bibliografia

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