Calahorra
comune spagnolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Calahorra è un comune spagnolo di 23.768 abitanti (2007) situato nella comunità autonoma di La Rioja. La città, situata sul fiume Ebro, ha origini antiche e un passato di notevole importanza. È sede vescovile.
Calahorra comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Spagna |
Comunità autonoma | La Rioja |
Provincia | La Rioja |
Territorio | |
Coordinate | 42°18′N 1°58′W |
Altitudine | 358 m s.l.m. |
Superficie | 93,58 km² |
Abitanti | 23 768 (2007) |
Densità | 253,99 ab./km² |
Comuni confinanti | Aldeanueva de Ebro, Andosilla (NA), Autol, Azagra (NA), Pradejón, Quel, San Adrián (NA), Sartaguda (NA) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 26500 |
Prefisso | (+34) 94 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice INE | 26036 |
Targa | VI |
Nome abitanti | calagurritano/a, calahorrano/a |
Patrono | Santi Emeterio e Cheledonio |
Comarca | Comarca de Calahorra |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Dai resti degli scavi effettuati nella zona risulta una presenza umana indoeuropea già nel periodo del paleolitico e nel II secolo a.C. l'esistenza di Kalakoricos importante centro celtiberico. Cadde sotto l'influenza romana attorno al 195-194 a.C., durante la spedizione di Marco Porcio Catone in Hispania. In seguito a una ribellione contro Roma, perse la sua autonomia e venne definitivamente integrata nella Tarraconense nel 187 a.C. Venne ribattezzata Calagurris Iulia Nasica in cui il nome Iulia deriva da Giulio Cesare e Nasica da Publio Cornelio Scipione Nasica.
La sua importanza strategica la fece porre al centro delle lotte fra Gneo Pompeo e Quinto Sertorio dal 74 al 71 a.C., finite le quali cominciò un periodo di prosperità. Durante i regni di Augusto e Tiberio la città assurse al rango di Municipium civium romanorum che dava agli abitanti la cittadinanza romana con i diritti che comportava l'essere cittadino romano. Gli scavi archeologici confermano l'esistenza di una ricca città con templi, terme, circo, anfiteatro. Qui nacque intorno al 35 Marco Fabio Quintiliano famoso retore che insegnò retorica a Roma e scrisse i 12 libri dell'Institutio oratoria. Il Cristianesimo si diffuse rapidamente e nell'area dell'attuale cattedrale furono martirizzati i due legionari poi santi patroni della città Emeterio e Cheledonio. Nel 348 nacque qui Aurelio Prudenzio Clemente, nobile cristiano calaguritano governatore di importanti città, scrittore fra l'altro del Peristephanon raccolta di inni in onore dei santi e martiri. Nel IV secolo la città diventò sede episcopale.
Fu dominata dai visigoti, poi dagli arabi. In età medievale le lotte fra cristiani e musulmani per il suo possesso si susseguirono con esiti alterni finché nell'aprile del 1285 il re García III Sánchez di Navarra la strappò definitivamente all'Islam. Seguì però un periodo in cui i re navarri, aragonesi e castigliani si disputarono la città. Nonostante ciò Calahorra godette di un relativo benessere con un'importante presenza di Ebrei che formavano un gruppo autonomo, che si autogovernava con proprie leggi, usanze e religione. Abitavano in un quartiere della città detto Judería con la sinagoga e il cimitero, cinto da mura, una città dentro la città, finché non furono espulsi nel 1492 con l'avvento dei re cattolici. Nella città passò gli ultimi anni della sua vita il letterato, poeta, teologo, astronomo e astrologo Abraham ben Ma'Ir ben Ezra una delle maggiori personalità della cultura ispano-ebraica.
Altro personaggio illustre di Calahorra è Juan Jesus de Maria, nato nel 1564, eminente frate carmelitano beatificato nel 1998. Calahorra è stata anche un'importante tappa del cammino di Santiago de Compostela.
Lo stemma è uno scudo spagnolo partito: nel 1º d'azzurro, a due ferite con gocce di sangue di rosso; nel 2º di rosso, a due spade incrociate, simboli del martirio dei santi patroni Emeterio e Cheledonio, decapitati a Calahorra nel 298, i cui nomi sono riportati nella bordura d'oro.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 137218859 · LCCN (EN) n81102867 · GND (DE) 4085117-5 · J9U (EN, HE) 987007555181205171 |
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