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Caanto (in greco antico: Κάανθος?, Káanthos) è un personaggio della mitologia greca, il cui mito è raccontato da Pausania. Era uno dei figli di Oceano, quindi presumibilmente un dio-fiume[1], e in quanto tale era anche il fratello della ninfa Oceanina Melia.
Caanto | |
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Nome orig. | Κάανθος |
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | Potamoi |
Sesso | Maschio |
Il divino Oceano, non trovando più sua figlia Melia, ordinò a Caanto di ritrovarla. Lui si mise alla sua ricerca, trovandola alla fine a Tebe, in compagnia del dio Apollo. La sorella era infatti diventata una delle sue amanti. Spaventato nel dover affrontare un abitante dell'Olimpo, Caanto cercò di trovare un altro modo per separare i due amanti: decise quindi di bruciare il recinto cercando di distrarre il figlio di Zeus, ma non poté sfuggire all'ira della divinità e trovò la morte per mano di una freccia scoccata da Apollo.
Caanto fu sepolto vicino a una sorgente del fiume Ismeno, e sul luogo fu eretto un tempio di Apollo. Pausania identifica la sorgente con la sorgente di Ares, dove secondo il mito Cadmo uccise il drago che la custodiva.[2].
Alla morte di Caanto, il ruolo di dio-fiume fu infine svolto da suo nipote Ismeno, figlio di Apollo e di Melia, che diede così il suo nome al fiume[1].
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