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Bălgarski dăržavni železnici (BDŽ) (in bulgaro: Български държавни железници) è la compagnia ferroviaria statale della Bulgaria.
Bălgarski dăržavni železnici | |
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Stato | Bulgaria |
Fondazione | 1888 |
Sede principale | Sofia |
Gruppo | Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni |
Persone chiave | Georgi Drumev (direttore generale) |
Settore | Trasporto |
Prodotti | Trasporti ferroviari |
Utile netto | - 5.700.000 BGN[1] (2022) |
Sito web | www.bdz.bg |
È una delle più antiche compagnie ferroviarie d'Europa, fondata nel 1888 nell'allora Principato di Bulgaria. È il principale operatore ferroviario passeggeri e merci nel paese. Detiene il monopolio statale del trasporto passeggeri, mentre riguardo al trasporto merci dal 2002 operano nel paese altre compagnie private e straniere. Fino al 2002 gestiva anche l'infrastruttura ferroviaria, poi passata alla Società Nazionale per le infrastrutture ferroviarie (in bulgaro: Държавно предприятие Национална компания „Железопътна инфраструктура“), sempre di proprietà statale.
La storia del trasporto ferroviario in Bulgaria ha inizio nel 1861, quando fu progettata la prima linea ferroviaria del paese, la Ruse-Varna. La società inglese che fu incaricata della costruzione dal governo ottomano aprì la linea nel 1866. Nel 1874 la concessione fu ceduta alla società Chemins de fer Orientaux, del barone tedesco Maurice von Hirsch, che grazie a cospicui finanziamenti consentì la progettazione e l'apertura di numerose linee ferroviarie, tra cui il collegamento con Costantinopoli, passante per Edirne e Plovdiv, avente come capolinea Belovo, paese situato nella regione di Pazardzhik. Nel 1888, dieci anni dopo la liberazione della Bulgaria dall'Impero ottomano, la società fu acquisita dal governo bulgaro, attuale proprietario. Lo stesso anno fu aperto il collegamento con il Regno di Serbia, transitante da Sofia.
Con l'avvento del regime comunista, al termine del secondo conflitto mondiale, furono finanziati importanti progetti di sviluppo, tra cui l'acquisto di motrici diesel dalla cecoslovacca Škoda e la costruzione della linea sub-balcanica, l'attuale linea 3, che transita da Karlovo. La prima linea ad essere elettrificata fu la Sofia-Plovdiv nel 1963, mentre, lo stesso anno, fu costruito il secondo binario della linea Sofia-Varna, nella sezione Sindel-Varna. La compagnia incontrò serie difficoltà finanziarie dopo la caduta del regime totalitario, nel 1990. Il trasporto su strada, che garantiva minori tempi di percorrenza al traffico merci e passeggeri causò una contrazione del 67% del traffico passeggeri e del 68% in meno di merci (periodo 1990-2005). Nel 2002 il traffico merci fu demonopolizzato e nel 2004 i primi operatori privati iniziarono a trasportare nel paese. Dopo l'adesione all'Unione Europea, grazie a numerosi fondi, è stato parzialmente rinnovato il materiale rotabile più vecchio, sostituito da moderne motrici elettriche e diesel prodotte da Siemens, e la ristrutturazione delle linee principali, che consentono ora il raggiungimento della velocità di 150 km/h in alcune sezioni della linea Sofia-Plovdiv-Burgas e 160 km/h sulla linea per Svilengrad, al confine con la Turchia.
Nel 2023, il Ministero dei trasporti bulgaro[3] ha stanziato oltre 2,8 miliardi di leva per l'acquisto di 55 nuovi treni a uno e due piani, una parte dei quali in grado di raggiungere la velocità di 200 km/h quando la rete sarà adeguata a tali velocità.[4][5]
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