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navetta spaziale sovietica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Buran 1.01 (OK-1.01) (in russo Бура́н?, pronuncia russa [bʊˈran]) fu il primo spazioplano sovietico del Programma Buran, l'unico ad essere completato. Compì un solo volo orbitale nel 1988, in modalità totalmente automatica e senza equipaggio a bordo.
Buran 1.01 | |
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Informazioni | |
Designazione | OK-1.01 |
Nazione | Unione Sovietica |
Inizio costruzione | 1986 |
Origine del Nome | "Tempesta di neve"[1] |
Status | distrutto in un incidente all'hangar di Bajkonur nel 2002[1] |
Primo volo | 1K1 15 novembre 1988[1] |
Ultimo volo | 1K1 15 novembre 1988[1] |
Numero di missioni | 1[1] |
Equipaggio | 0 |
Tempo trascorso nello spazio | 205 minuti[1] |
Numero di orbite | 2[1] |
Rimase distrutto nel 2002 quando crollò il tetto dell'hangar dove si trovava[2].
Lo sviluppo del programma Buran iniziò nei primi anni settanta come risposta al programma americano Space Shuttle. Il 15 novembre 1988 alle 03:00:02 UTC il Buran 1.01, prima e unica navetta completata, venne lanciato dalla piattaforma 110/37 del Cosmodromo di Bajkonur[2][3]. La navetta, priva di equipaggio, grazie al razzo Energia raggiunse un'orbita temporanea prima di staccarsi e completare due orbite attorno alla Terra. I motori ODU (in russo объединённая двигательная установка?, sistema di propulsione combinato) si accesero automaticamente per iniziare la discesa nell'atmosfera, tornare al sito di lancio e atterrare in orizzontale sulla pista.
La navetta grazie ad un perfetto atterraggio automatizzato[2] toccò terra alle 06:24:42 UTC per fermarsi alle 06:25:24[4], 206 minuti dopo il lancio.
Il Buran 1.01 fu il primo aereo spaziale a eseguire un volo senza equipaggio, compreso l'atterraggio in modalità completamente automatica.[5] In seguito fu accertato che, durante il volo, aveva perso solo otto delle sue 38.000 tessere termiche.[6]
Il Buran 1.01 è stato l'unico spazioplano sovietico completato e impiegato in missione; nel 1992, infatti, il collasso dell'Unione Sovietica determinò la cancellazione del programma Buran e le altre navette, allora in fase di assemblaggio, vennero smantellate o semplicemente abbandonate.
Il 12 maggio 2002, il tetto di un hangar al cosmodromo di Baikonur in Kazakistan crollò a causa di un cedimento strutturale determinato dalla scarsa manutenzione. Il crollo uccise 8 lavoratori e distrusse il Buran 1.01, nonché un modello di un razzo booster Energia.[7]
Nel parco fieristico VDNCh di Mosca è tuttora possibile visionare il modello utilizzato per i test statici OK-TVA.
Lo spazioplano Buran è lungo circa 36 m, alto 17 e ha una apertura alare di circa 23 m. Il razzo vettore Energia è alto circa 60 m ed è composto da quattro razzi primari di spinta a combustibili liquidi e da un secondo stadio con quattro motori anch'essi a combustibili liquidi.
La massa del Buran è di circa 62 tonnellate,[8] con un carico utile massimo di 30 tonnellate, per un peso totale al decollo di 105 tonnellate.[9]
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