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film del 1959 diretto da Yasujiro Ozu Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Buon giorno (お早よう?, Ohayō) è un film del 1959 diretto da Yasujirō Ozu.
Buon giorno | |
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Koji Shitara e Masahiko Shimazu in una scena del film | |
Titolo originale | お早よう (Ohayō) |
Lingua originale | Giapponese |
Paese di produzione | Giappone |
Anno | 1959 |
Durata | 94 min |
Rapporto | 1,37 : 1 |
Genere | commedia |
Regia | Yasujirō Ozu |
Soggetto | Yasujirō Ozu, Kōgo Noda |
Sceneggiatura | Yasujirō Ozu, Kōgo Noda |
Produttore | Shizuo Yamanouchi |
Casa di produzione | Shochiku |
Montaggio | Yoshiyasu Hamamura |
Musiche | Toshirō Mayuzumi |
Interpreti e personaggi | |
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I due fratelli Minoru e Isamu Hayashi vengono rimproverati perché, invece di recarsi ad un corso di inglese, si sono fermati da alcuni vicini di casa per assistere ad un incontro di sumo trasmesso in televisione. Al fine di convincere il padre ad acquistare un apparecchio televisivo, i due ragazzi fanno un voto di mutismo: tale comportamento, pur creando situazioni imbarazzanti all'interno della comunità e della famiglia, si rivelerà vincente visto che, dopo aver temuto un ulteriore rimprovero per un calo di rendimento scolastico ed un tentativo di fuga da casa, Minoru e Isamu trovano a casa un televisore nuovo.
Tutto il cinema di Ozu è caratterizzato da una grande unità. Con l’eccezione del suo primo film, del 1927, ha girato sempre dei gendaigeki, (ambientati nella contemporaneità, contrapposti ai jidaigeki, film in costume). In particolare, la sua attenzione si concentra sui shomingeki, ovvero i drammi della gente comune, soprattutto la piccola borghesia, con le sue faccende di tutti i giorni e i piccoli gesti quotidiani.[1]
Qui Ozu riesce parallelamente a raccontare la banalità che delle volte si rivela tipica del mondo adulto con le sue convenzioni ("Salve", "Buon giorno", "Buona sera", "Una bella giornata") e l'imminente occidentalizzazione (tema ricorrente nelle sue opere) del Giappone, qui rappresentato dal capitalismo sotto forma di elettrodomestici (e della coppia "americanizzata" che si trasferisce perché non trova intesa con i vicini).
Il regista mostra un Giappone che sta cambiando con forza, quasi contro la volontà di molti dei suoi stessi abitanti. Le tradizioni vanno scomparendo in un buco nero; tuttavia il cambiamento pare quasi necessario per un paese all'epoca ancora rimasto indietro decenni. Quello di cui hanno bisogno i bambini pare essere il dialogo (così come avviene con il maestro di inglese), cosa che viene scavallata dalla famiglia con il definitivo acquisto della tv. Infine, per l'appunto, sembra quasi volerci suggerire che la felicità dei due (dopo giorni di silenzio) derivi solo dal bene materiale stesso.[2]
Il film si mantiene con atmosfere più tranquille e meno malinconiche del solito, con gag inedite, condite da una calzante colonna sonora; questo proprio perché il film ha come protagonisti due bambini.
Il film non è stato sottoposto ad alcuna limitazione, fatta eccezione per il Portogallo, dove i comitati di censura hanno vietato la visione dell'opera ai minori di 12 anni[11].
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