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Il brachiblasto è un ramo che presenta un passo estremamente ridotto delle distanze internodali. Tale caratteristica rende gli articoli estremamente accorciati e fitti. La conseguenza della formazione abituale di brachiblasti sulle estremità dei rami vegetativi produce come effetto, in assenza di rinnovo con getti basali o laterali, una crescita globalmente rallentata, da un lato, dell'individuo vegetale nel suo complesso, e dall'altro la costanza della produzione, quasi nello stesso punto, di foglie e fiori, e quindi frutti.[1]
Nelle gimnosperme, corti brachiblasti, specifici per tale funzione, contengono gli ovuli della pianta, talvolta raggruppati in strobili nelle gimnosperme più evolute. In esso, a causa della brevità, sono di frequente presenti ciuffi di foglie di tipo aghiforme, molto ravvicinate tra loro.[2]
I brachiblasti si trovano di frequente nelle Pinoideae, sottofamiglia delle Pinaceae. In questi casi capita spesso che siano affiancati da rami normali.[2] Nel caso del pino si ha la pigna (chiamata anche cono o strobilo), ovvero l'insieme di più ovuli protetti dai rispettivi macrosporofilli (formanti nell'insieme la squama ovulifera), che andrà ad inserirsi anch'essa nel brachiblasto assieme alle foglie aghiformi.
I brachiblasti sono elementi caratterizzanti delle gimnosperme insieme ai macroblasti.
La parola deriva dalla fusione delle parole greche brachys, "corto", e blastē, "germoglio".[2]
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