Boudoir

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Boudoir

Un boudoir è una stanza privata di una signora, un salotto o uno spogliatoio, di moda nel XVIII secolo. Il termine deriva da verbo francese "bouder", che significa "mettere il broncio".[1]

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Illustrazione di un boudoir, in epoca Luigi XVI, di Frederick Litchfield, (1893).

Storia

Storicamente, il boudoir formava parte di una suite privata di una signora, insieme con una sala da bagno e uno spogliatoio, ed era adiacente alla camera da letto. Successivamente divenne l'equivalente del gabinetto, nel senso di studio, per l'uomo. In un periodo successivo venne usato come un salotto privato e per altre attività come il ricamo, il disegno, lo studio della musica o per divertenti incontri intimi. Nei palazzi signorili, durante i ricevimenti, era la stanza vicina al salone dove si potevano ritirare le donne, in antitesi col fumoir maschile.

Famoso è il Boudoir di Maria Carolina d'Austria, progettato da Carlo Vanvitelli nella Reggia di Caserta. Nei Caraibi colonizzati dal Regno Unito, il boudoir è uno spazio di fronte alla casa in cui le donne intrattenevano la famiglia e gli amici.

Citazioni

Non poteva mancare un cenno al boudoir nella raccolta di poesie Les fleurs du mal di Baudelaire. Dal sonetto Chant d'automne: ... mais tout aujourd'hui m'est amer,/et rien, ni vostre amour, ni le boudoir, ni l'âtre,/ne me vaut le soleil rayonnant sur la mer.[2] Ed ancora dal secondo componimento del ciclo degli spleen: ... Je suis un vieux boudoir plein des roses fanées,/où gît tout un fouillis de modes surannées ...[3]

Nell'opera La filosofia nel boudoir del 1795, il Marchese De Sade espone la propria idea politica e filosofica nei confronti della religione, della neonata Repubblica francese, nonché della ricerca del piacere. La storia è ambientata perlopiù in un boudoir, in cui i due protagonisti si occupano dell'educazione sessuale della giovane Eugénie, secondo i principi del libertinismo più estremo.

Note

Voci correlate

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