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istituto religioso femminile della Chiesa Cattolica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le benedettine di Priscilla sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio.[1]
Le origini della congregazione risalgono alla comunità delle sorelle dei poveri di Santa Caterina da Siena che aveva sede presso le catacombe di Priscilla a Roma: desiderando condurre una vita maggiormente contemplativa e di tipo benedettino, sotto la direzione di Giulio Belvederi, il 21 ottobre 1936 ventisette religiose si staccarono dall'istituto e diedero inizio alla nuova congregazione.[2]
La stesura delle costituzioni fu affidata a Teodoro Suhr, priore dell'abbazia benedettina di San Girolamo in Urbe; il testo fu approvato dal cardinale Donato Raffaele Sbarretti Tazza, vescovo suburbicario di Sabina e Poggio Mirteto, che eresse canonicamente la congregazione il 20 gennaio 1937.[2]
Nel 1940 una comunità di religiose della congregazione si staccò dall'istituto e, presso l'antica abbazia degli Umiliati di Viboldone, costituì un monastero di benedettine.[3]
L'istituto ottenne il pontificio decreto di lode il 10 febbraio 1948 e il 21 marzo 1975 fu aggregato alla confederazione benedettina.[2]
Le suore collaborano all'attività scientifica promossa dalla Santa Sede nel campo dell'archeologia sacra e delle antichità cristiane attraverso la stampa, la promozione di convegni, la guida nelle catacombe; inoltre, confezionano paramenti e arredi liturgici e organizzano ritiri spirituali.[2]
Oltre che presso le catacombe di Priscilla, le suore sono presenti presso la Casa della Risurrezione di Montefiolo a Casperia e presso la Chiesa e la casa dell'Immacolata a San Felice Circeo;[4] la sede generalizia è sulla via Salaria a Roma.[1]
Alla fine del 2008 la congregazione contava 21 religiose in 3 case.[1]
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