Le beatitudini evangeliche sono una parte molto conosciuta del Discorso della Montagna di Gesù, riportate dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5:3-12[1]), e del Discorso della Pianura, dove vengono riportate dal Vangelo secondo Luca (Lc 6:20-38[2]); una versione ridotta è tramandata dai versetti 54 e 69 del Vangelo di Tommaso.

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Chiesa edificata in Israele sul luogo dove, secondo la tradizione, Gesù avrebbe proclamato le Beatitudini.

Nel rito bizantino le beatitudini del Vangelo secondo Matteo vengono recitate, di solito tramite il canto, in ogni celebrazione eucaristica.

Nel Vangelo secondo Matteo

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Il discorso della Montagna. Dipinto di Carl Heinrich Bloch.

In questo vangelo vengono enunciate nove beatitudini e sono considerate dai credenti un modello per vivere secondo gli insegnamenti di Gesù. Le Beatitudini, infatti, descrivono le caratteristiche per essere veramente felici. Quelli che vivono questo messaggio sono i Beati, cioè i felici, coloro che vivono nel Regno di Dio.

Le Beatitudini rappresentano la persona di Gesù, sono l'identità del cristiano, il cristiano che vive secondo questi insegnamenti è consapevole di portare la croce della vittoria, l'emblema della risurrezione; come Cristo nel momento della trasfigurazione durante il dialogo con Elia e Mosè, alla presenza di tre apostoli, disse che se prima non fosse stato innalzato sulla croce non sarebbe potuto entrare nella gloria del Padre, spazzando via la morte. Così il cristiano, se non s'identifica nella persona di Cristo (ad esempio confrontandosi con le beatitudini), non può accedere al Regno di Dio.

« Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la Terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli »   ( Mt 5,3-12, su laparola.net.)

Nel Vangelo secondo Luca

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Rappresentazione dei quattro evangelisti: Matteo (uomo-angelo), Marco (leone alato), Luca (toro alato) e Giovanni (aquila).

In questo vangelo le beatitudini sono quattro e sono accostate a quattro "guai". Queste beatitudini hanno un carattere maggiormente sociale.

Ecco le quattro beatitudini:

« Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.

Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete, perché riderete.
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. »   ( Lc 6,20-23, su laparola.net.)

Ed ecco i quattro guai:

« Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione.

Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete.
Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. »   ( Lc 6,24-26, su laparola.net.)

Inoltre in tale vangelo ci sono altre beatitudini: "Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete" (Lc 10,23)
"Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!" (Lc 11,28).

Vangelo di Tommaso (vangelo apocrifo)

«Gesù disse, "Beato il povero, perché suo è il regno dei cieli."»

«Gesù disse, "Beati voi, quando sarete odiati e perseguitati; e non resterà alcun luogo, dove sarete stati perseguitati." Gesù disse, "Beati quelli che sono stati perseguitati nei cuori: sono loro quelli che sono arrivati a conoscere veramente il Padre. Beati coloro che sopportano la fame, così che lo stomaco del bisognoso possa essere riempito."»

Liturgia

Questi versetti sono recitati ogni giorno nella Divina Liturgia di Giovanni Crisostomo, la liturgia più usata nella Chiesa ortodossa e nel rito bizantino della Chiesa cattolica. Le beatitudini sono il cuore del messaggio di Cristo cioè del Regno dei Cieli.

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