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La battaglia di Vimeiro (o Vimiero) fu combattuta il 20 agosto 1808 nel quadro della guerra d'indipendenza spagnola e vide fronteggiarsi le truppe francesi agli ordini del generale Jean-Andoche Junot e quelle anglo-portoghesi del generale Arthur Wellesley, il futuro duca di Wellington. A questo scontro risale il primo utilizzo di proiettili shrapnel.
Battaglia di Vimeiro parte della guerra d'indipendenza spagnola | |
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La battaglia in una stampa dell'epoca | |
Data | 21 agosto 1808 |
Luogo | Vimeiro, Portogallo |
Esito | Vittoria britannica Fine della prima occupazione francese del Portogallo |
Schieramenti | |
Comandanti | |
Effettivi | |
Perdite | |
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |
Dopo aver sconfitto gli austro-russi ad Austerlitz il 2 dicembre 1805, distrutto le armata prussiana nella duplice battaglia di Jena-Auerstädt ed aver nuovamente vinto i russi a Friedland, Bonaparte era finalmente riuscito ad ottenere la pace con tutte le potenze continentali che a lui si erano dimostrate ostili. La sola Inghilterra si opponeva a lui, ma l'imperatore era ben conscio di non poter contestare la superiorità navale inglese, soprattutto dopo la terribile sconfitta della sua flotta a Trafalgar ad opera dell'ammiraglio Nelson.[2]
Decise quindi di mirare all'unico alleato rimasto ai britannici nel continente europeo, ossia la monarchia portoghese,[3] che già nel 1801, durante la guerra della Seconda coalizione, si era opposta ad un accordo con i francesi, preferendo mantenere la propria alleanza con la corona inglese.[4]
Rientrato in Francia dopo le sue campagne militari, Napoleone contattò l'ambasciatore portoghese, chiedendo in maniera ostile cosa fosse stato fatto dai lusitani per bloccare il commercio con gli inglesi. Il diplomatico informò la corte portoghese dell'ostilità francese.[5] Ricevuta la notizia, il principe reggente Pietro inizialmente considerò di piegarsi al volere di Napoleone, ma dopo aver ricevuto notizia dell'assemblamento di un corpo di spedizione nel sud della Francia, decise di seguire il consiglio dell'ambasciatore inglese e di rifugiarsi in Brasile, scortato dalla flotta inglese. Si rivelarono inutili i loro tentativi di trattare una resa condizionata con i francesi, che continuarono imperterriti la loro avanzata. Tutta la famiglia reale fu imbarcata sulle navi inglesi e, assieme ai vascelli della marina portoghese pronti a salpare, abbandonarono il Paese il 29 novembre. [6]
Junot, incaricato da Napoleone di entrare in Portogallo, giunse a Lisbona con la propria avanguardia solo qualche ora dopo la loro partenza, il 30 novembre. Il generale francese, partito da Bayonne con 25 000 uomini aveva attraversato la Spagna a marce forzate, passando per Valladolid, Salamanca e Ciudad Rodrigo.[3] Vi era anche una seconda armata, comandata dal generale Dupont e costituita da 24 000 uomini, che sarebbe potuta partire da Boulogne verso la penisola iberica se Junot lo avesse richiesto.[7] Il generale francese, a cui era stato promesso il bastone da maresciallo in caso di una buona riuscita della conquista, si mise immediatamente a governare il Paese, attirando le antipatie locali grazie ai suoi provvedimenti: fece immediatamente smantellare l'esercito lusitano, chiese la riscossione delle tasse e si attivò affinché fossero raccolti diversi tributi per ripagare i costi della propria spedizione, ovviamente a spese del popolo portoghese. Al suo esercito fu concesso un periodo di riposo dopo il prolungato regime di marce forzate.[6]
Mentre le truppe francesi iniziavano a scendere nella penisola iberica per occupare la Spagna, i britannici, sfruttando il malcontento locale in loro favore, sbarcarono in Portogallo, tentando di fomentare la lotta contro i francesi. A seguito del loro arrivo, numerosi episodi di rivolte contro le forze di occupazione occuparono i soldati francesi.[8] Tra gli ufficiali giunti vi era Arthur Wellesley: il britannico, dopo essere salpato da Cork, aveva esplorato l'intero litorale della penisola iberica, a partire dal golfo di Biscaglia sino a Porto alla ricerca di un buon punto dove approdare. Giunto sul posto, ricevette un rapporto sulle misere condizioni delle armate lusitane: le forze regolari erano composte da 6500 soldati poco motivati e mal equipaggiati mentre le milizie erano formate da 10000, al massimo 12000, contadini radunati nella valle del Mondego. Le informazioni ottenute riguardo al posizionamento dei francesi e delle armate portoghesi, indussero Wellesley a sbarcare a metà strada tra Porto e Lisbona, allo sbocco della valle del Mondego. Verso il 1 agosto, il generale britannico poteva già contare su 12300 soldati inglesi, a cui si aggiunsero poco dopo altri 2000 portoghesi.[9]
Junot, che per la prima volta dal suo insediamento in Portogallo si trovava ad affrontare una situazione complessa, era in palese difficoltà. Nominalmente, godeva del comando di 50000 uomini, ma la metà di questi, sotto gli ordini di Dupont, erano appena stati sconfitti dai regolari spagnoli a Bailén e buona parte dei reparti spagnoli che lo avevano accompagnato avevano disertato, unendosi alle forze ostili ai francesi.[10] Junot, appena presa notizia dello sbarco di Wellesley, fece richiamare il generale Loison, impegnato a Badajoz, e gli ordinò di riunirsi al corpo di spedizione principale mentre il generale Delaborde, con appena 5000 uomini, fu incaricato di osservare e, se possibile, contenere le forze di Wellesley mentre il comandante della spedizione assemblava il proprio esercito. Il 6 agosto Delaborde avanzò lungo il litorale ed occupò nei giorni seguenti la posizione di Roliça, dove credeva di poter trattenere gli anglo-portoghesi.[11][12] Effettivamente, la posizione occupata dal francese era buona, ma i suoi numeri furono del tutto insufficienti contro le forze di Wellesley, che decisero di avanzare contro di lui il 17 agosto: attaccato su tre colonne, non poté fare granché per bloccare l'avanzata degli inglesi se non ripiegare,[13] cosa che riuscì a fare bene la prima volta ma non la seconda, perdendo circa 500 uomini nello scontro.[14] Sperava di congiungersi con Loison ed affrontare Wellesley assieme, ma ciò non avvenne.[15] Il giorno seguente, Wellesley venne informato dell'arrivo di altri 4000 soldati britannici e si mosse per schermare il loro sbarco da ogni possibile intervento francese.[16]
Nel frattempo, il comandante francese, seppur restio ad abbandonare la capitale, che reputava fondamentale per controllare il Portogallo, decise di muoversi il 16 agosto, lasciando in città una guarnigione di 3000 uomini. Incontrò Loison a Cercal il 17 agosto. I due udirono gli scontri di Roliça, ma erano troppo lontani per giungervi in tempo. Ritrovarono Delaborde il 19, arretrato verso la capitale dopo la battaglia. Sino a quel momento Junot non era cero di quale strada Wellesley avrebbe scelto per giungere a Lisbona, se quella diretta passante per Torres Vedras o quella del litorale attraverso Vimeiro. Il giorno seguente, giunte le conferme che l'inglese stesse proseguendo lungo il litorale, Junot richiamò da Lisbona altri 1200 uomini e si precipitò ad ingaggiare gli anglo-portoghesi in battaglia.[17]
Le forze di Junot erano state frammentate in numerosi distaccamenti, ognuno dei quali svolgeva compiti di guarnigione. Per la battaglia, era riuscito a riunire sotto il proprio comando un numero relativamente ristretto di uomini, circa 10300 uomini di fanteria e 2000 di cavalleria, con 700 artiglieri e 23 cannoni. Le sue truppe furono divise come segue:
Junot, di carattere impaziente, non fece alcuna ricognizione per conoscere con precisione il terreno o le forze del nemico, che ignorava fossero cresciute.[18] Poco si può dire del suo piano di battaglia, che consistette prevalentemente nell'attaccare il centro e l'estrema sinistra dello schieramento inglese, lasciando sostanzialmente intatta la destra.[19]
Gli inglesi, coadiuvati dalle forze sbarcate solo qualche giorno prima, godevano di un netto vantaggio numerico. Considerando anche le forze lusitane sotto il suo comando, Wellesley poteva contare su circa 19000 uomini e 18 cannoni. Mentre i portoghesi formavano un corpo a sé stante, i restanti soldati britannici erano stati organizzati in 8 brigate, ognuna delle quali comprendeva un quantitativo di uomini variabile tra i 1300 ed i 2700.[20]
Differentemente da Junot, Wellesley era stato meticoloso ed aveva studiato, nel breve tempo a sua disposizione, la zona dove si sarebbe tenuto lo scontro. Vimeiro sorgeva in una piccola pianura alle cui spalle, da sud-ovest verso nord, si estendeva una linea di colline, interrotta solamente dal fiume Maceira, particolarmente ripide a sud ma più molli e basse a nord. Di fronte al paese, sorgeva una collina isolata dalle altre, parzialmente coperta da vigneti. La posizione non poteva essere aggirata, se non per una strada che fiancheggiava le colline da nord e conduceva al villaggio di Ventosa. Wellesley decise di disporre le proprie forze come segue:
Si può facilmente intuire che Wellesley si aspettasse di essere colpito da sud, con le forze francesi che avrebbero attaccato il proprio centro e la destra. Ad ogni modo, la posizione inglese era così ristretta, circa 5 chilometri, che non sarebbe stato un problema spostare gli uomini laddove necessario.[19]
Le truppe francesi tentarono l'accerchiamento sul fianco sinistro dello schieramento inglese ma la manovra non riuscì: Wellesley ridispose rapidamente il proprio schieramento in modo da fronteggiare l'avversario francese. Due attacchi al centro da parte di Junot furono respinti e così pure quelli sulle ali. Junot dovette ritirarsi verso Torres Vedras lasciando sul campo circa 2000 uomini e 13 cannoni contro i poco più di 700 morti inglesi. L'arrivo dei generali britannici superiori di Wellesley, Sir Hew Dalrymple e Sir Harry Burrard, impedì a costui di inseguire il nemico in rotta.
Poco dopo la battaglia Junot offrì ai britannici la propria resa incondizionata. I due anziani generali accettarono andando oltre: concessero, contro il parere dello Wellesley, la libertà a tutto il corpo di spedizione francese con relativo armamento ed equipaggiamento, in cambio del rimpatrio (su vascelli inglesi), che avvenne trasportando persino ciò che i francesi avevano saccheggiato. Tale accordo va sotto il nome di Convenzione di Sintra. Questa concessione scatenò violente proteste in Inghilterra e i comandanti furono sottoposti a inchiesta: i due anziani generali furono pesantemente accusati, mentre sir Arthur Wellesley ne uscì prosciolto da ogni addebito.[22]
Junot vide negata la promozione a maresciallo, considerando l'evidente fallimento dell'impresa, ma venne comunque rivestito del titolo di Duca di Abrantés.[23]
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