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battaglia di epoca romana, parte della guerra civile romana dell'83-82 a.C. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La battaglia dell'Esino fu una battaglia combattuta nell' 82 a.C. tra le legioni degli optimates e quelle dei populares, inserita nel contesto della guerra civile romana.
Battaglia dell'Esino parte della Guerra civile romana (83-82 a.C.) | |||
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Data | 82 a.C. | ||
Luogo | Jesi, Italia | ||
Esito | Vittoria degli optimates | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Lo scontro è parte della campagna del Piceno, dove il generale romano Gneo Pompeo Magno raccolse tre legioni per sostenere gli sforzi bellici di Lucio Cornelio Siila, sbarcato nell'83 a.C. a Brindisi e impegnato a risalire la penisola per dare battaglia alle forze dei populares.
La battaglia fu importante perché la fazione vincitrice avrebbe avuto il controllo del Piceno, oltre a garantirsi l'accesso alla pianura Padana.
Dopo le sconfitte inflitte all'esercito dei populares a Capua e a Preneste, le forze degli ottimati, guidate da Quinto Cecilio Metello Pio erano intenzionate a far insorgere il Piceno; nella regione erano schierate le forze del console Gneo Papirio Carbone e per fermare l'avanzata di Metello venne invitato il luogotenente di Carbone, il generale Caio Albio Carrina.
Lo scontro iniziò quando le forze di Carrina intercettarono l'esercito di Metello nei pressi della città di Jesi; alle prime luci dell'alba le prime linee iniziarono lo scontro, che durò fino a mezzogiorno. I legionari di Metello riuscirono a sopraffare le truppe di Carrina, sfondando lo schieramento e mettendolo in rotta.
Entrambi i comandanti riuscirono a sopravvivere allo scontro: Carrina riparò in Umbria, dove venne sconfitto da Pompeo e costretto a rifugiarsi nella città di Spoleto. Metello, vittorioso, continuò la risalita della regione, riuscendo ad occupare la città di Rimini, ma fu costretto a ritirarsi a causa dell'avanzata dell'esercito di Carbone.
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